𝗟𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗹 𝗽𝗮𝗱𝗿𝗲: 𝘂𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗲𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗠𝗮𝗻𝘁𝗼𝘃𝗮 L'assegnazione della casa familiare è uno dei temi più delicati nelle situazioni di separazione, divorzio o cessazione della convivenza. La sua attribuzione non riguarda solo aspetti patrimoniali, ma soprattutto il benessere dei figli. Secondo l'art. 337 sexies del Codice Civile, "il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell'interesse dei figli". Questo significa che la legge tutela i minori, garantendo loro la possibilità di continuare a vivere nella casa in cui sono cresciuti, riducendo il trauma della separazione dei genitori. Di norma, la casa viene assegnata al genitore collocatario, cioè a chi vive stabilmente con i figli, spesso la madre. Tuttavia, questa soluzione può creare attriti, soprattutto quando l'immobile è di proprietà del genitore non collocatario, generalmente il padre. In tali situazioni, il genitore proprietario si trova a dover affrontare una serie di spese significative: il mantenimento dei figli, l'affitto di una nuova abitazione adeguata anche per le visite dei minori, e talvolta il pagamento del mutuo sulla casa assegnata all'ex partner e ai figli. Un caso recente verificatosi a Mantova esemplifica bene queste problematiche. Un padre, proprietario della casa familiare, aveva lasciato per anni l'abitazione alla sua ex compagna e ai loro tre figli. Tuttavia, con il passare del tempo, i figli hanno espresso il desiderio di vivere con il padre. Assistito dallo 𝗦𝘁𝘂𝗱𝗶𝗼 𝗹𝗲𝗴𝗮𝗹𝗲 𝗟𝗲𝘅 𝗖𝗼𝗻𝘀𝘂𝗹𝘁𝗶𝗻𝗴, l'uomo è riuscito a ottenere l'affidamento dei figli e, di conseguenza, anche la riassegnazione della propria casa. Il padre è così diventato il genitore collocatario, liberandosi anche dall'obbligo di versare l'assegno di mantenimento per i figli all'ex compagna. Quest'ultima ha dovuto lasciare l'immobile, dopo un congruo termine stabilito dal giudice e il reperimento di una nuova abitazione. La decisione del Tribunale di Mantova ribadisce un principio fondamentale: l'assegnazione della casa familiare non deve tutelare il coniuge considerato "più debole", ma deve prioritariamente proteggere gli interessi dei figli, i veri soggetti vulnerabili durante la fine di un rapporto affettivo. Inoltre, il tribunale ha applicato l'art. 337 sexies cc, che prevede che il giudice consideri la proprietà dell'immobile nell'equilibrio delle condizioni economiche tra i genitori, evitando di aggravare la posizione del genitore non collocatario; un punto essenziale per garantire che il genitore proprietario, che trascorre meno tempo con i figli e che deve cambiare abitazione, non subisca anche un eccessivo onere economico. Questo caso dimostra che, in specifiche circostanze, anche il padre può ottenere l'assegnazione della casa familiare, a patto che tale soluzione sia considerata nell'interesse superiore dei minori. Avv. Sara Lodi Rizzini
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Chi paga l’affitto di casa nell’eventualità di una separazione con figli? Gli aspetti economici rappresentano uno dei primi problemi di ordine pratico da affrontare dopo la fine della convivenza tra due coniugi e la legge è chiara nell’indicare che l’immobile dove il nucleo familiare vive stabilmente venga assegnato al coniuge con il quale vanno ad abitare i figli: questo aspetto è disciplinato dall’articolo 337-sexies del Codice Civile. Invece è differente la valutazione da fare sul pagamento dell’affitto perché non è scontato che sia il coniuge che usufruisce dell’appartamento a doversene fare carico.
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Quando è in atto una 𝘀𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 insorgono due grandi problemi: l’assegnazione della casa coniugale e per l’assegno di mantenimento dei figli. Nell’articolo di oggi ho deciso di parlarvi dell’𝗮𝘀𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗶𝘂𝗴𝗮𝗹𝗲, buona lettura! #separazione #assegnazione #casaconiugale #dirittodifamiglia #articolo #avvocatachiaraparolin
Separazione: l'assegnazione della casa coniugale
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Quando è in atto una 𝘀𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 insorgono due grandi problemi: l’assegnazione della casa coniugale e per l’assegno di mantenimento dei figli. Nell’articolo di oggi Chiara ci parla dell’𝗮𝘀𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗶𝘂𝗴𝗮𝗹𝗲, buona lettura! #separazione #assegnazione #casaconiugale #dirittodifamiglia #articolo #avvocatachiaraparolin
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#AvvocatoMatteoMami #Piacenza #Separazione #Divorzio #AssegnazioneCasaFamiliare 👉Assegnazione della casa familiare: cosa sapere in caso di separazione. 👉 L’assegnazione della casa familiare è uno degli aspetti più delicati da affrontare in caso di separazione tra coniugi. L'Avv. Matteo Mami, con studio in Piacenza, si occupa di diritto di famiglia, separazioni e divorzi. Scopri sul sito tutte le aree di competenza (www.avvocatomatteomami.it).
Assegnazione della casa familiare in caso di separazione.
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🏠 𝗟𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲 𝗮𝘀𝘀𝘂𝗺𝗲 𝘂𝗻 𝗿𝘂𝗼𝗹𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗶𝘂𝗴𝗶, 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮𝘁𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗲𝗹 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗿𝗻𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲. Non solo è un luogo fisico, ma spesso rappresenta anche un importante asset economico ed emotivo per entrambi gli ex coniugi e, se presenti, anche per i figli. 𝗠𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗻𝗰𝗶𝗱𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗲𝗽𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲? Cosa implica la revoca della sua assegnazione? Se revocata, viene modificato anche l'assegno divorzile? A queste e ad altre domande risponderemo qui 👇 #divorzio #assegnazionecasa #mantenimento #avvocato #consulenza
Divorzio: l’annullamento dell’assegnazione della casa coniugale influenza la separazione dei beni e l’assegno divorzile?
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Nelle vicende che possono interessare una coppia che ha già affrontato il divorzio rientrano sicuramente le modifiche al regime economico appartenente ai due ex coniugi e come queste possano avere effetto sulle condizioni ottenute all'esito del procedimento giudiziario. Molto spesso la Corte di Cassazione è intervenuta sul tema, chiarendo quale fosse la natura dell'assegno di mantenimento dato al coniuge e sulle vicende che ne possono influenzare il suo ammontare. In una recente sentenza, la Corte ritorna sul tema, collegandolo alla revoca dell'assegnazione della casa familiare, Sentenza n. 7691/2024. https://lnkd.in/dPErecQx #casa #famiglia #matrimonio #figli #divorzio #giurisprudenza #diritto
Casa coniugale e figli indipendenti: cambia l'assegno divorzile?
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in questo nuovo approfondimento sulla tematica della casa familiare in sede di separazione e divorzio segnalo un interessante orientamento nel senso di una possibile assegnazione di essa direttamente ai figli https://lnkd.in/deb5gDKD
ASSEGNAZIONE ALLA PROLE DELLA CASA FAMILIARE CON PREVISIONE DI ALTERNANZA DEI GENITORI IN ESSA
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#wikijus Se sei coinvolto in una separazione personale e ti preoccupi della gestione della🏡casa familiare, è fondamentale comprendere i 𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗲𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗴𝗶𝘂𝗱𝗶𝘇𝗶𝗮𝗹𝗶 che ne regolano l'assegnazione. Con la recente modifica legislativa, l'interesse dei figli è prioritario nella decisione del giudice. L'art. 337 cod. civ. stabilisce chiaramente che il godimento della casa familiare è attribuito tenendo conto soprattutto del benessere dei figli. Questo aspetto è cruciale anche nella regolazione dei rapporti economici tra i genitori, considerando eventuali titoli di proprietà. È importante notare che il 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗴𝗼𝗱𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗮𝘀𝗮 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲 può essere revocato se l'assegnatario non la abita stabilmente, convive more uxorio o contrae un nuovo matrimonio. Inoltre, i provvedimenti giudiziali relativi all'assegnazione sono trascrivibili e opponibili a terzi, garantendo sicurezza giuridica. 👉🏻Per saperne di più visita il sito 𝗪𝗶𝗸𝗶𝗷𝘂𝘀 e abbonati ora, link nel primo commento! #officinanotarile #studionotarile #consulenzanotarile #artigianideldiritto
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Ciao a tutti! 🌟Condivido con voi alcune semplici e chiare informazioni per capire a chi viene assegnata la casa coniugale in caso di separazione personale e quali sono le regole che determinano la suddivisione delle spese e la durata dell’assegnazione. Ricorda sempre, la consulenza di un avvocato specializzato può fare la differenza. 🤝 Leggi l'articolo completo sul mio profilo Blog! 🖋 #Separazione#Divorzio#DirittoDiFamiglia#Casaconiugale https://lnkd.in/d_7DCeD5
A chi spetta la casa coniugale?
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LA TUTELA DEI MINORI NEL CORSO DELLA SEPARAZIONE - Non di rado, al termine di una relazione, in corso di separazione, i genitori si accaniscono contro i figli, ponendo in essere comportamenti pregiudizievoli, spinti dal desiderio di rivalsa o per dar sfogo alla propria frustrazione per un progetto di vita sfumato. Spesso al termine della convivenza, il genitore che lascia la casa coniugale, seppur obtorto collo, ritorna alla vita da single e si dimentica dei propri figli, se non per qualche ora al mese. Farà anche in modo di pagare il meno possibile alla madre per il mantenimento dei figli e si giustificherà adducendo come scusa la riduzione del lavoro e il sorgere di nuove spese da sostenere. Del resto è cosa risaputa che la separazione impoverisce, duplicando le spese. Chi invece otterrà il collocamento prevalente dei figli presso di sé porrà in essere condotte ostruzionistiche quali interrompere le comunicazioni, parlare male in casa dell'altro genitore, coinvolgendo i minori in passati conflitti di coppia, screditando l'altra figura genitoriale, il tutto per disincentivare il suo diritto di visita. Detti comportamenti sono pericolosi e, secondo l'opinione delle nostre corti, fortemente pregiudizievoli per i minori. Non devono essere favoriti, neppure dagli avvocati che intervengono nel corso di una crisi familiare. Difatti detti atteggiamenti, che hanno lo scopo più o meno consapevole di danneggiare l'ex partner, in realtà creano un pregiudizio importante ai minori. Eppure questi ultimi non sono mai la causa del fallimento di una relazione ma semmai sono l'unica cosa che si salva al termine della stessa e per la quale dovrebbe valere la pena di mettersi in discussione, diventando genitori migliori, capaci di costruire, giorno dopo giorno, un rapporto durevole ed esclusivo con i propri figli. Si evidenzia infine che dopo la pronuncia di separazione (e il divorzio) non cessano i doveri di assistenza morale e mantenimento verso i figli, come non deve cessare il rispetto verso l'ex compagno/a, la cui figura genitoriale va sempre rispettata e sponsorizzata al cospetto dei figli, mai demolita. E' dunque possibile la tutela dei minori nel corso della separazione? La risposta potrà essere affermativa se entrambi i genitori si pongono il comune obbiettivo di superare i rancori e i risentimenti sorti nel corso di una crisi familiare, per amore dei figli. Lorenzo Bonomo, avvocato matrimonialista in Milano.
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