#DirettivaEPBD #CaseGreen
Dovrebbe essere presto approvata la nuova EPBD Directive che fissa un altro pilastro nella #TransizioneEnergetica della UE, da recepire poi nelle disposizioni e piani specifici nazionali dei vari paesi membri.
Personalmente non sono affatto sicuro che le percentuali di efficientamento indicate nel testo e approvate dal Comitato ITRE del Parlamento UE, specialmente i valori obiettivo all'Art. 9 della bozza attuale per gli #edificicommerciali (es. palazzi uffici, centri commerciali) si possano tradurre facilmente in una soglia obiettivo di efficienza per i progettisti e i gestori RealEstate.
Il saving del 16% e successivamente del 26% va applicato all'attuale CAMPIONE CERTIFICATO, che per gli edifici commerciali italiani è un numero pari a circa 1/10 del parco edifici reale (da Database SIAPE).
Così se il 90% di edifici commerciali "fantasma" non certificati al 2020 non corrispondono come distribuzione statistica al campione del 10% certificato (guardacaso perchè questi magari sono proprio quelli appena ristrutturati, o migliorati per essere poi venduti) rischieremmo di dover riqualificare non il 16% dei peggiori edifici al 2030, ma magari il 30% o il 40% o il 50% (dipende da come si posizionano il 90% degli edifici senza certificato sulla scala di efficienza rispetto al 10% di quelli "belli e certificati").
Per me sarebbe stato più diretto e meno rischioso lanciare un piano basato sulle classi di efficienza, e non su una percentuale statistica di un campione di edifici random.
E' un pò come affidarsi agli exit poll delle elezioni per la proclamazione del vincitore, invece che al risultato delle urne. Solo che in questo caso è come se agli exit poll avessero intervistato solo gli "early voters" volenterosi che vanno a votare al mattino entro le 10.00, e basta, cioè i "primi arrivati". Mah.
Temporary / Turnaround Manager & Consulente.
4 mesiSono senz'altro d'accordo ma non si fa mai cenno a soluzioni economicamente accettabili per il cittadino. Forse c'è un problema.