Il Brasile è il quattordicesimo mercato al mondo per consumo di vino. Un Paese enorme, dove un PIL alto non basta per per sconfiggere gli ostacoli che sono ancora presenti: burocrazia e alto costo per l’importazione. Tutto ciò, però, non deve far desistere i produttori di vino italiano secondo Matthew James Wickham, Product manager di World Wine, azienda parte del Grupo La Pastinatra e tra i maggiori importatori di vini pregiati del Paese. Matthew James Wickham ci ha offerto una sua visione sul mercato brasiliano. 🍷 Il Brasile è un mercato relativamente nuovo per il consumo di vino. Il “vino da tavola” prodotto localmente rappresenta ancora una quota elevata del vino consumato e nel 2023 i vini italiani hanno rappresentato meno del 7% di tutti i vini importati. 🥂 I brasiliani hanno una cultura molto sociale e le bevande alcoliche giocano un ruolo importante. Attualmente la birra è la categoria principale e molti consumatori vedono ancora il vino come un prodotto premium. Ma stiamo assistendo ad un graduale cambiamento e i brasiliani sono consumatori naturalmente curiosi. Circa l’80% di tutto il vino consumato nel Paese è rosso, anche se cresce il vino bianco. Promettente il vino spumante italiano. Le sfide più importanti in questo momento: i tassi di cambio USD ed EUR e la crisi del costo della vita. 💡 𝗨𝗻 𝘀𝘂𝗴𝗴𝗲𝗿𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗲 𝘃𝗶𝘁𝗶𝘃𝗶𝗻𝗶𝗰𝗼𝗹𝗲 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗲 Le aziende vinicole non dovrebbero pensare che una posizione relativamente alta nella classifica del PIL si tradurrà direttamente in grandi volumi di vendite. Il suggerimento è di cercare un partner adatto alla propria attività e strategia, preparandosi a investire nel marketing per promuovere i propri vini in un mercato altamente competitivo. Inoltre, comprendere la cultura locale e gli stili popolari può essere di grande aiuto per il successo di un vino o di un marchio sul mercato. #vinhobrasileiro #brasile #vinoitaliano
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L’𝗲𝘅𝗽𝗼𝗿𝘁 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝗻𝗼 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗼 verso la #CoreadelSud ha mostrato un trend crescente nel corso dell’ultimo decennio con conseguente aumento dell’importanza di questo mercato nelle strategie di #export vino delle cantine italiane. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il dott. Ferdinando Gueli, 𝘛𝘳𝘢𝘥𝘦 𝘊𝘰𝘮𝘮𝘪𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦𝘳 𝘐𝘊𝘌 𝘚𝘦𝘰𝘶𝘭, che ci ha guidati attraverso un’analisi dello stato attuale di questo mercato. Leggi l'#intervista completa sul nostro sito. #bconnectedwine #wineconsultant #export #winebusiness #wineindustry
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Trend del vino in Italia: Analisi della settimana dal 4 al 9 marzo 2024 Dopo la recente conclusione di importanti eventi del settore come il Prowine e il Vinitaly, il panorama del vino italiano si sta delineando con maggiore chiarezza. I primi mesi del 2024 hanno segnato un lieve calo nei mercati tradizionali del vino italiano, ma le cantine del Bel Paese stanno attivamente cercando nuove opportunità per contrastare questa tendenza, puntando su nuovi mercati sia nazionali che internazionali. Uno dei possibili percorsi per garantire un progresso sostenibile è la creazione di una filiera garantita "Made in Italy" al 100%. Questo approccio mira a valorizzare i prodotti unici italiani e i territori di produzione, gestiti da un unico ente. Tale strategia non solo potrebbe conferire un futuro più sicuro ai giovani agricoltori e ai prodotti vitivinicoli italiani, ma potrebbe anche contribuire a mantenere e migliorare i prezzi più elevati, supportando così l'intera industria. Tuttavia, nel mercato italiano, l'inflazione ha influito sui consumi, con un aumento dei prezzi del vino del 5% nel corso del 2023. Sebbene il valore complessivo delle vendite abbia registrato un aumento del 2,8% rispetto all'anno precedente, i volumi acquistati sono diminuiti di oltre il 2%. Tra le varie categorie, i vini fermi e frizzanti hanno subito una riduzione significativa dei volumi, mentre gli spumanti hanno registrato una crescita trainata da prodotti più economici. Anche nel mercato statunitense, nonostante resti il principale importatore mondiale di vino, l'Italia ha perso terreno, principalmente a causa di fattori come il destocking e una maggiore attenzione ai consumi salutistici. Nonostante ciò, il paese continua a essere uno dei principali fornitori di vino negli Stati Uniti, sebbene con una diminuzione delle esportazioni. Parallelamente, il turismo del vino in Italia continua a rappresentare un settore strategico, con un significativo numero di visite alle piccole cantine. Tuttavia, una delle sfide più rilevanti rimane la necessità di personale qualificato, che risulta sempre più difficile da trovare. In sintesi, il settore vinicolo italiano si trova di fronte a diverse sfide e opportunità, con la necessità di adottare strategie innovative per mantenere la competitività nei mercati nazionali e internazionali e per sostenere la crescita continua del turismo del vino nel paese.
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Mercato del Vino - I vini europei continuano a dominare il mercato mondiale Quasi 9 operatori su 10 elencano vini francesi (88%), davanti a quelli italiani (77%) e spagnoli (72%) Se la Francia è al vertice della classifica e l’origine dei suoi vini rimane sinonimo di “vino per occasioni speciali”, Spagna e Cile continuano a differenziarsi sulla base dell’”attrattiva del prezzo”, mentre l’Italia è più legata all’innovazione e alla capacità di “attrarre le giovani generazioni #vino #vini #vinoitaliano #viniitaliani #vinofrancese #vinifrancesi
I vini europei continuano a dominare il mercato mondiale
https://www.cronachedigusto.it
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Il rapporto annuale di Nomisma Wine Monitor (Nomisma - Ricerca e consulenza per il business) ha acceso le luci sulle dinamiche del mercato e dei consumi del #vino nel 2023, evidenziando una serie di cambiamenti significativi. Quali sono state le tendenze del consumo di vino italiano negli #USA e in #Canada? Scoprilo nell’articolo ⤵️
Consumi di vino: Stati Uniti al top, con meno importazioni dall'Italia
igrandivini.com
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Il mercato vitivinicolo italiano è da sempre uno dei motori trainanti dell'economia del Bel Paese, con una produzione annua di oltre 49 milioni di ettolitri di vino e un fatturato di circa 10 miliardi di euro. Ma quali sono i trend attesi per il mercato vitivinicolo italiano nel 2024? Secondo le previsioni degli esperti, uno dei principali trend in crescita sarà quello del vino biologico e naturale. Sempre più consumatori sono alla ricerca di prodotti naturali e sostenibili, e il settore vitivinicolo non fa eccezione. Si stima che entro il 2024 la produzione di vino biologico in Italia crescerà del 15%, confermandoci come leader europeo in questo settore. Un altro trend in crescita è quello dei vini di alta qualità. I consumatori sono infatti sempre più interessati a scoprire nuovi sapori e a sperimentare vini di alta gamma, di provenienza locale e dal carattere unico. Questa tendenza porterà probabilmente a un aumento del prezzo medio del vino italiano sul mercato internazionale, confermando la reputazione di eccellenza dei vini italiani nel mondo. Last but not least, è rigoroso parlare di export. L'Italia è già il primo esportatore di vino al mondo, con una quota del 23% sul mercato globale. Nel 2024 si prevede un ulteriore aumento delle esportazioni, grazie alla crescente domanda da parte dei Paesi emergenti e al miglioramento della qualità dei vini italiani. Insomma, il mercato vitivinicolo italiano si conferma un settore in continua evoluzione e ricco di opportunità, pronto a soddisfare le esigenze di un consumatore sempre più attento e esigente. Fedeli alla tradizione dei metodi antichi, produciamo il nostro Primitivo ascoltando le esigenze dei nostri clienti e di un mercato sempre più rivolto al biologico. Diversi sommelier all'assaggio hanno confermato l'assenza di chimica e la naturalezza del nostro vino. Chiamaci per saperne di più
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Trend del vino in Italia: Sfide e Opportunità Il mondo del vino italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione, con sfide e opportunità che delineano il futuro del settore. Nel corso della settimana dal 26 febbraio al 2 marzo 2024, diverse tendenze hanno caratterizzato il panorama vinicolo nazionale. 1. Declino del Mercato Internazionale L'export del vino italiano ha registrato un calo significativo nei principali mercati internazionali, con una diminuzione sia in termini di volume (-4,4%) che di valore (-7,3%). Paesi come gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e il Regno Unito hanno ridotto gli acquisti, mentre solo la Germania ha mostrato un segno positivo a livello volumetrico (+7%). Questo calo è stato attribuito a diversi fattori, tra cui il destocking degli importatori e la crisi economica globale. 2. Pressioni sui Dazi nel Regno Unito Nel Regno Unito, l'inflazione e l'aumento delle accise sugli alcolici hanno influenzato negativamente le vendite di vino e alcolici. Le entrate fiscali sono diminuite, spingendo le aziende a richiedere una revisione dei dazi per stimolare i consumi e sostenere l'industria vinicola britannica. 3. Cambiamento nei Consumi e nelle Preferenze Il mercato del vino sta subendo cambiamenti significativi nei consumi e nelle preferenze dei consumatori. Si assiste a una crescente domanda di prodotti "salutistici" e sostenibili, soprattutto tra i giovani. I vini bianchi e le bollicine stanno guadagnando terreno rispetto ai vini rossi, mentre le etichette riconosciute e legate ai territori continuano a mantenere un forte appeal. 4. Innovazione e Adattamento Le aziende vinicole italiane stanno cercando modi innovativi per adattarsi a questo cambiamento di scenario. L'adozione di pratiche sostenibili, la diversificazione dei prodotti e l'investimento in marchi e territori di prestigio sono strategie cruciali per affrontare le sfide attuali e future. 5. Focus sull'Horeca e sulla Distribuzione Nonostante la contrazione del mercato al dettaglio, il settore Horeca continua a rappresentare un'opportunità per il settore vinicolo italiano. Le aziende si stanno concentrando sulla distribuzione mirata e sulla logistica efficiente per garantire una presenza ottimale sul mercato, soddisfacendo le esigenze dei consumatori e dei ristoratori. In conclusione, il panorama del vino italiano è caratterizzato da sfide ma anche da opportunità. Attraverso l'innovazione, l'adattamento e il focus sulla qualità e sulla sostenibilità, il settore può affrontare con successo i cambiamenti in corso e consolidare la sua posizione nel mercato globale del vino.
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VINO, ALLA SCOPERTA DI NUOVI MERCATI (Episodio 2) Ed eccoci alla seconda puntata della serie di post dedicati ai mercati emergenti del vino. In questa occasione approfondiamo il mercato della Repubblica Ceca. Paese dell’Est Europa aderente all’Unione Europea ma non all’Euro (non ancora), con una popolazione di circa 11 milioni di abitanti e un Pil pro-capite (misurato a parità di potere d’acquisto) di circa 34.200 euro, in crescita del 54% nell’ultimo decennio. Piccolo produttore di vino (meno di 500 mila ettolitri) con consumi pari a 2,2 milioni di ettolitri, in aumento dell’8% negli ultimi 5 anni. Fatto 100 il consumo totale di bevande alcoliche, il vino pesa per appena il 9%, evidenziando quindi ancora importanti potenzialità di sviluppo, sostanzialmente collegate all’aumento del reddito pro-capite della popolazione. Secondo i dati dell'Osservatorio Wine Monitor di Nomisma Agroalimentare, nel 2023 la Repubblica Ceca ha importato 162 milioni di litri di vino, corrispondenti a 283 milioni di euro. Di questo valore, il 34% riguardava vino italiano (leader all’import, precedendo la Francia, la cui quota era pari al 16%). Nel quinquennio 2018-2023, le importazioni a valore di vino sono cresciute del 28%, quelle dall’Italia sono raddoppiate. Lambrusco, Prosecco e rossi toscani i top tre vini italiani esportati nella Repubblica Ceca. In questo 2024 dai risvolti complicati, l’export di questi tre vini risulta in crescita sul mercato dell’Est Europa: in particolare, i vini frizzanti Dop/Igp mettono a segno un +24% nei primi sette mesi. Al prossimo episodio e… per ulteriori informazioni visitate il nostro sito www.winemonitor.it #winemonitor #nomismaagroalimentare #vino
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Vino Italiano - Export di vino in ripresa nei primi mesi del 2024, ma i consumi non ripartono L’export made in Italy verso i Paesi terzi nel primo bimestre di quest’anno mostra una crescita tendenziale a volume del 17% (+13% il valore), ben oltre la performance della Francia (+5% volume, -6% valore) #vino #vini #vinoitaliano #viniitaliani #export #esportazione #esportazioni #wines
L'Oiv certifica la crisi globale del vino: i numeri 2023 battono ogni record. Ma in negativo - Gambero Rosso
gamberorosso.it
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NOMISMA WINE MONITOR: LE PERFOMANCE DEL VINO ITALIANO NEGLI STATI UNITI E IN CANADA Nel 2023, gli USA mantengono saldamente il loro primato mondiale nei consumi assoluti di #vino, con oltre 30 milioni di ettolitri. Il Paese rimane anche il principale importatore mondiale con un valore degli acquisti di vino dall'estero che supera i 6 miliardi di euro, per quanto nel 2023 evidenzi una riduzione di oltre l’11% rispetto all’anno precedente. Secondo l'analisi di Nomisma #WineMonitor, l'Italia ha visto un calo del valore delle sue esportazioni di vino verso gli Stati Uniti, scendendo al di sotto dei 2 miliardi di euro nel 2023, con una diminuzione a valore dell'11,4% rispetto all'anno precedente. Nonostante ciò, in termini di quote di mercato, Francia (37%) e Italia (30%) consolidano le prime due posizioni. Oltre al mercato statunitense, anche il Canada ha sperimentato una diminuzione dei consumi di vino italiano nel corso del 2023. “Nel 2023, sia negli USA che in Canada, si assiste ad una tendenza opposta all’anno precedente, con un calo delle importazioni di vino derivante da molteplici fattori: da un eccesso di acquisti da parte di importatori che ha generato un overstock, alla stretta monetaria della FED, fino ad una maggiore attenzione a tutto ciò che può essere considerato healthy” segnala Denis Pantini, Responsabile di Nomisma Wine Monitor. Trend positivi, in termini di crescita, per i vini bianchi del Trentino Alto-Adige, del Friuli Venezia Giulia e della Sicilia. Per maggiori dettagli, consulta il 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐩𝐚 presente sul nostro sito. Nomisma Agroalimentare
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Osservatorio Wine Monitor, in calo le importazioni nei top mercati mondiali. Ma l’Italia registra performance migliori. Nel primo trimestre 2024, prosegue il calo delle importazioni di vino nei 12 principali mercati mondiali, che rappresentano il 60% degli acquisti in valore, confermando il trend negativo dell’anno precedente. Ma in questo contesto, le importazioni di vino dall'Italia contengono la diminuzione e registrano performance migliori rispetto all’andamento generale. L’analisi emerge dall’ultimo report di Wine Monitor, l’Osservatorio di Nomisma - Ricerca e consulenza per il business dedicato al mercato del vino, con la finalità di sostenere imprese e istituzioni della filiera vitivinicola nella lettura delle complesse dinamiche di mercato. Tuttavia, “per quanto riguarda i vini italiani - specifica Denis Pantini, Responsabile di Wine Monitor Nomisma - nel complesso le performance sono state meno negative rispetto alla media, grazie a Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Cina che evidenziano un recupero nei valori delle importazioni di vini dal nostro Paese”. A questo link gli approfondimenti sull’ultimo report Wine Monitor → https://lnkd.in/dQ8V3gVZ #NomismaAgroalimentare #WineMonitor #VinoItaliano
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WINE SPECIALIST/ WINE BUSINESS/ WINE HOSPITALITY/ SALES PROMOTER WINE
4 mesiburocrazia, costo elevato per l’importazione e una quantità enorme di vino di contrabbando in circolazione, ma nessuno ne parla.