È la diversità che ti rende unico
Fresh Talks ~ Intervista a Alessandro Turini
By Gibo Borghesani
La passione di Alessandro Turini per Litokol traspare in ogni risposta. D’altronde, ha iniziato a lavorare per l’azienda nel 1981, giovanissimo, prima nel reparto amministrativo per poi, negli anni, diventarne direttore commerciale.
Ha partecipato alla crescita di questa realtà, nata 1968 producendo adesivi per la posa delle piastrelle ma che, negli anni, si è sempre più evoluta per rispondere alle esigenze dei mercati internazionali, ampliando settori e materiali, occupandosi anche di impermeabilizzazione e trattamento, divenendo una delle punte di diamante italiane nell’ambito della produzione di materiali per la posa.
CI RACCONTI UN PO’ IL VIAGGIO
Sembra di parlare della preistoria del settore ceramico. In realtà è un successo cresciuto velocemente. La Litokol era, ed è ancora, pionieristica. Ha sempre avuto uno sguardo verso il prossimo passo, la prossima sfida. La voglia di espandersi, di sviluppare prodotti che ci permettessero di valicare confini e pensare in modo internazionale.
VOGLIA DI CRESCERE?
Voglia di rispondere alle esigenze. L’abbiamo nel sangue fin dalla fondazione, insieme alla fierezza di essere italiani ed esportare in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda al Canton Ticino. Con l’obiettivo, raggiunto, di arrivare anche a sviluppare nuove realtà commerciali e produttive fuori dal nostro Paese in Cina, Russia, Grecia e Ucraina, Armenia, India.
COME CI SIETE RIUSCITI?
Differenziandoci. È la diversità che ti rende unico. E questo ci ha sempre portati a sperimentare nuove soluzioni. Creiamo prodotti molto tecnici, quindi è indispensabile essere innovativi e al passo con certificazioni, attestati e realizzazioni che rispondano al mercato e siano sicuri.
E QUINDI PARLIAMO DI SOSTENIBILITÀ…
Un tema che per noi è molto importante. Realizziamo prodotti chimici e, per noi, la sostenibilità è anche il prodotto stesso. Questo ci ha portato, da alcuni anni, a realizzare, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e il Dicam dell’Università di Bologna, la piattaforma Zherorisk, una tecnologia che sviluppa una generazione innovativa di prodotti per l’edilizia ecocompatibili e, come dice il nome, a zero rischi. Lo scopo è quello di garantire la sicurezza delle persone attraverso tre aspetti: la salvaguardia della salute degli operatori professionali, la qualità dell’aria delle abitazioni, luoghi di lavoro, di svago, scuole, ospedali e il trasporto delle merci: su ruota, container o anche in aereo.
LA LINEA SPAZIOCONTINUO, INVECE, COME NASCE?
Dalle esigenze di alcuni interlocutori che vedevano i giunti come un limite, un’interruzione. Per noi è stata una grande sfida, essendo specializzati in fughe. Quindi ci siamo interrogati su come rispondere a questa domanda. E il risultato è una gamma di resine decorative per interni, materiali all’acqua completamene eco sostenibili, con un’innovativa selezione di superfici, effetti materici e colori, che cambia il modo di concepire l’arredamento della casa.
LEI COME È ARRIVATO ALLA LITOKOL?
Il giorno dopo il diploma ho iniziato a lavorare qui. E sono passati 42 anni da allora. Con un percorso nato dal reparto amministrativo e poi, via via, accrescendo il mio know how.
COSA LA STIMOLAVA?
Fare parte di un’azienda che voleva crescere, espandersi, andare oltre quelli che, una volta, sembravano limiti.
QUANTO INFLUENZA L’INTUITO NELLA SUA VITA?
Mi faccio guidare più dall’esperienza.
COM’È IL VOSTRO APPROCCIO CON I GIOVANI IN AZIENDA?
Ci piace l’idea di costruire con loro il futuro passo dopo passo. Senza la fretta di fare raggiungere loro il livello di autonomia necessario. È importante che arrivino a lavorare la mattina con la voglia di imparare.
CON CHE SPIRITO VA A LAVORARE?
All’interno dell’azienda ho costruito rapporti talmente forti che esulano dal lavoro. Esportare in cento Paesi del mondo significa muoversi e, quindi, trasferte. Durante le quali ci si impara a conoscere e a creare legami più profondi.
QUAL È LA COSA CHE LA INFASTIDISCE?
Non mi piace quando, a prescindere, tutto ciò che è nuovo vince sul passato. Credo che le soluzioni corrette si raggiungano valutando attentamente le singole situazioni.
IL REGALO PIÙ BELLO CHE POSSA RICEVERE?
Mi gratifica, a volte anche con imbarazzo, quando ricevo dei complimenti.
IL VIAGGIO CHE L’HA COLPITA DI PIÙ?
Ho girato il mondo in lungo e in largo. Da giovane, però, feci un viaggio straordinario di due settimane nei quali ho toccato Bermuda, New York, Cartagena, Bogotà, Medellin, Barranquilla, San Josè, Panama, Santo Domingo. Indimenticabile.
LEI HA DUE FIGLIE. COSA SPERA PER LORO?
Che abbiano la possibilità di trovare la loro strada. Che trovino un lavoro che le entusiasmi e che amino abbastanza da non guardare l’orologio.
COME PASSA IL TEMPO LIBERO?
Con la famiglia e il nostro cane. Poi ho una grande passione…
QUALE?
Le auto d’epoca. Mi attraevano le linee di queste macchine. La loro sinuosità. Poi, vent’anni fa, comprando un Maggiolino Cabrio, mi sono avvicinato a un Club all’interno del quale ho conosciuto persone accomunate dallo stesso entusiasmo... Adesso se in un incontro di lavoro viene fuori l’argomento… Ah, non mi fermo più.
COS’È PER LEI IL BELLO…
Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. È tutto soggettivo. Poi… Ho una nipote di due anni… Vuole che non le dica che è bellissima?
QUAL È LA PRIMA COSA CHE PENSA APPENA SVEGLIO?
A che ora sarò in ufficio (dice ridendo NDR).
E L’ULTIMA PRIMA DI DORMIRE?
In questo periodo sto ristrutturando la futura casetta delle mie macchine. Quindi sto studiando come allestire la mia piccola collezione. Voglio provare a creare un luogo che permetta a me, e alle persone che la vedranno, di metterle nel giusto risalto.
COME SI VEDE DA QUI A DIECI ANNI?
Se possibile…Sempre operativo.