È stata davvero la Coca-Cola a vestire Babbo Natale di rosso?
Ho sempre sentito dire che, in principio, Babbo Natale vestisse di verde e che sia stata la Coca-Cola in una sua campagna pubblicitaria a vestirlo con i suoi colori istituzionali: il rosso e il bianco.
Ho scoperto che non è andata proprio così.
Una delle prime rappresentazioni di Babbo Natale vestito di rosso risale infatti intorno al 1860 – circa 70 anni prima che arrivasse la Coca-Cola - e il suo autore è Thomas Nast, un fumettista politico.
E la Coca-Cola? E' proprio grazie alla Coca-Cola che abbiamo la consacrazione dell’immagine di Babbo Natale come la conosciamo tutti. Fu infatti nel dicembre del 1931 che l’illustratore Haddon Sunblom raffigurò Santa Claus con quelle fattezze che riconosciamo ancora oggi: un vecchietto arzillo con la barba bianca e le guance rosse, paffuto e con l’aria amichevole che, con il suo bel vestito rosso e bianco, porta i doni ai bambini.
Quello che la Coca Cola ha fatto negli anni 30 a Babbo Natale è una sorta di processo che viene chiamato rebranding.
L’attività di rebranding avviene quando si va a cambiare la brand identity di un’azienda o un prodotto per adattarli ad un target diverso, ad una mission diversa, ad un cambiamento importante.
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Hai presente quando decidi di cambiare taglio dei capelli, cambiare stile di abbigliamento (o come si definisce adesso outfit) o quando decidi di cambiare stile di vita? Una cosa simile. Il rebranding è fatto per lanciare un messaggio di cambiamento forte e chiaro e, se fatto con strategia e attenzione, può davvero cambiare il posizionamento dell’azienda nel mercato.
Non so se nel 1931 Haddon Sunblom immaginasse quanto quel disegno potesse entrare nelle nostre tradizioni. Però è bello immaginarlo li a inventare quel Babbo Natale che è entrato nelle nostre case e nella fantasia dei nostri bambini.
I cambiamenti spesso fanno paura perché rappresentano un salto nel vuoto. A volte non sono necessari perché comportano rischi troppo alti, altre volte rappresentano l’unico modo per trovare la propria strada.
Sapere se e quando saltare può fare la differenza.