A Natale siamo tutti più tristi…
A Natale siamo tutti più buoni, è un momento di gioia e di felicità, ma è davvero così?
“Dai come puoi essere triste, devi essere felice perché è Natale!”
Se da piccoli il Natale è il momento in cui arriva Babbo Natale, i regali, c’è la magia dell’albero e del presepe, quando si cresce qualcosa cambia e spesso per molti, non per tutti ovviamente, il Natale, per non parlare del Capodanno, è un momento di sofferenza, a volte molto profonda. Perché si dovrebbe essere felici sereni e invece si è tristi.
Le luminarie e gli addobbi vorrei non vederli
Questa mattina ascoltando due donne anziane parlare fra loro al caffè sono rimasto colpito. Dicevano di essere molto tristi perché saranno sole anche a Natale e le luminarie e gli addobbi nelle strade non fanno che portare ulteriore tristezza in loro. Così dicevano e allora mi son detto che spesso sono proprio le “feste comandate” le ricorrenze, quelle su cui abbiamo aspettative, come i compleanni, a farci sentire giù e inadeguati.
Perché magari non stiamo facendo il lavoro che ci piace e non abbiamo il coraggio di cambiare o perchè siamo soli e non abbiamo a fianco la persona giusta o una famiglia ma se l’abbiamo a volte anche rivedere famigliari parenti non ci riempie di gioia ma ci crea frustrazione e capita di sentirci inadeguati e sbagliati. "Ma perchè se tutti sono felici io allora sono triste? Sono io quello sbagliato, come sempre!" Ci viene da pensare e da dirci.
Allora Babbo Natale non esiste?
Quindi davvero è Natale siamo tutti un po' più tristi? Sì, forse a parte i bambini a Natale siamo tutti un pò tristi proprio perché dovremmo sentirci felici.
Pare un controsenso ma è qualcosa di molto comune, un po’ come accade quando ci confrontiamo con le vite perfette che vengono mostrate sui social o nella pubblicità del Mulino Bianco che in fondo sappiamo non esistono, ma noi ci crediamo come a Babbo Natale.
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Ma allora la magia del Natale quando si grandi è una bufala, una trovata pubblicitaria? Sì, per certi versi, ma in fondo voglio dirti una cosa non è il giorno di Natale in sé, ma le aspettative che mettiamo su quel giorno a fregarci. Facciamo una cosa... Sei pronto?
Oggi è Natale!
E se cambiassimo la narrazione? Io l’ho fatto coi miei figli, dicendogli che ogni giorno è Natale e che l’unica differenza con la mattina del 25 dicembre è che arriva Babbo Natale a portare i doni ma gli altri 364 giorni sono sempre Natale. Quindi l’effetto del giorno di Natale in sé svanisce se… smetto di pensare che dovrei essere felice perché devo esserlo quel giorno e vivo più consapevolmente tutte le giornate.
Allora togliamo il Natale? Ma no perché in fondo non è questo che vogliamo… ma proviamo a vivere ogni giorno come un dono.
A vedere il nostro Natale quotidiano. A stare bene e anche male nell’imperfezione che ci rende unici, a toglierci di dosso la credenza che tutti sono felici tranne noi. Quella si che è una grossa balla. Perché in realtà ogni giorno tutti siamo anche tristi o molto tristi e va bene così. La sofferenza è parte della nostra vita e non possiamo eliminarla, ma viverla. Così come viviamo momenti sereni e più leggeri.
Non va sempre tutto bene, però...
La magia del Natale non sta nelle luci scintillanti o nei regali sotto l'albero, ma nel nostro essere presenti e consapevoli nella vita di tutti i giorni. Accogliendo sia i momenti di gioia che quelli di difficoltà, possiamo trovare un senso più profondo nelle nostre esperienze, indipendentemente dalla stagione.
Così il Natale e le altre feste possono diventare semplicemente un momento per riflettere e anziché cercare la felicità nelle esteriorità delle festività, possiamo trovarla già oggi nel calore della nostra quotidianità, nelle piccole gentilezze, nei gesti d'amore e nelle relazioni. Così, ogni giorno può diventare un giorno di festa, un giorno da celebrare con tutte le sue sfumature. Come? Fermandoci un attimo per vedere quello che c'è e sentirci vivi. Iniziando a sviluppare un atteggiamento meditativo.
E in questo modo, forse, possiamo anche riscoprire la magia del Natale non come un obbligo o un'aspettativa, ma come un invito a vivere con pienezza e autenticità, ogni singolo giorno dell'anno perché: ogni giorno è Natale!
CEO Lofacciodigital Agenzia di Comunicazione | Business Mentor & Digital Strategist - Formatrice e Autrice.
1 annoI tuoi pensieri sono profondi e intensi. Grazie per averli condivisi.
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1 annoCiao Stefano, condivido pienamente. Prima mi riempiva di tristezza il Natale, ora mi è quasi indifferente. E poi "l'imperativo" dobbiamo essere tutti più buoni, non è una pratica da adottare sempre nella vita, o almeno provarci? Come è assurdo anche solo legarlo dichiaratamente ad una festa comandata.
Digital Marketing Consultant and Digital Nomad
1 annoBellissima riflessione Ste, come sempre una scrittura splendida
Publiredazionali e ADV per “Stil’è, l’arte di vivere il bello” ed "Il Sole24Ore" | Business Editor | Comunicazione offline e online | Web marketing | Temporary Export Manager | Processi di internazionalizzazione |
1 annoChe belle parole hai scritto Stefano Borzacchiello!! Hai ragione ogni giorno è Natale!!
Designer di Esperienze | Brand Communication Strategist | Marketing Esperienziale |🧩 Nel mondo che vorrei: aziende+persone= momenti che migliorano la vita.
1 annoCondivido il tuo pensiero, Stefano! Abituati a pensare sempre al futuro piuttosto che al presente, anche l'attesa del Natale può diventare fonte di stress o giorno su cui riporre grandi aspettative di felicità. Ma come giustamente ci fai notare, vivere nel qui e ora è la via migliore per sentirsi già più leggeri e per tenere a bada i malumori che, ahimè, una volta diventati grandi abbiamo più probabilità di sperimentare.