γνῶθι σαυτόν

γνῶθι σαυτόν

Viviamo nella mitica era del Dato. Tutto è Dato. Io per esempio anche se sono un direttore creativo, prima di tutto lavoro con il Dato. Il Dato ti permette di classificare tutto: dalle persone agli avvenimenti, e intrecciando Dati su Dati in men che non si dica si riescono a fare delle previsioni. Ma precise eh. Profilazioni che Spaccano. Quello che prima si intuiva a suon di sondaggi raccolti fuori dal supermercato dalle mamme con i bambini in braccio oggi le abbiamo con con le raccolte Dati prese dai nostri spostamenti. Fisici. Digitali. Addirittura oculari con la nuova Iris Recognition Technology che sta lì apposta per dirci: “Lei Signora è una che storce il sopracciglio all vista di questa parola e poi guarda a sinistra e non a destra come fanno tutti quindi sicuramente acquisterà l’articolo rosso piuttosto che quello bianco”. Non bisogna essere ingegneri per avere bisogno del Dato. Anche il cartomante o il sensitivo che lavora più di pancia che di Dato per comunicare con te ha bisogno di incasellarti in un dato comprensibile: “Sei la reincarnazione di un mistico, di un soldato, di una suora. Sei nato o meno per fare figli”.


Grazie al Dato, il più grande psicanalista di tutti i tempi dopo Socrate, possiamo rispondere alla tanto agognata domanda che da duemila anni e rotti attanaglia le nostre menti e ci stringe lo stomaco come in una morsa. “Chi sono io?”. Grazie al dato possiamo dire, dopo aver stretto la mano alla futura suocera: “Faccio parte della generazione Y, anzi, per essere più precisi sono uno Xennial, quindi già ci siamo capiti” Aaah. Anche se passi tutto il giorno a letto è già una bella soddisfazione: “Mamma non rompere sono uno Z e ho bisogno di dormire per trovare le energie”. Dopodiché grazie al lavoro di sociologi economisti pubblicitari e politici ti ritrovi incasellato in una Gender o Genderless o Trans o Bi e tante altre nuove cose. Un tempo c’erano solo M e F e una montagna di problemi sociali. Vuoi dei figli? Puoi essere Genitore 1 o Genitore 2, e tra le due entità ci sono differenze incredibili. Vuoi mettere quando negli anni ’60 tu e tuo marito eravate entrambi Genitori e basta? Che confusione, che incertezze, quante sfumature! È giù di psicologo. Ma oggi è tutto diverso. Appartieni ad una categoria specifica, anzi millimetrica. Grazie al Dato contro il quale si è praticamente suicidato a livello sociale e politico Edward Snowden, immolandosi per la salvezza dei popoli come un nuovo Gesù Cristo - ma a soli 30 anni - contro la violazione della privacy grazie alla quale oggi puoi essere una perlina gialla uguale ad altre perline gialle nel grande vestito a paillettes umano che veste la terra. Appena hai un tentennamento basta leggere quelle parole di conforto (basta la tua bio di Instagram) per ritrovare te stesso. “Maria Rossi, femmina, Italiana, anzi Siciliana anzi di Agrigento, anzi di San Leone. Animalista Parrucchiera anzi Sciampista Amante dei tramonti - questa cosa ha salvato molte vite sapete - Ral 20k annue - sa esattamente cosa può comprare e cosa no - Associata LIPU Epa Sinc Bat Scorp. Compra solo Dixan Bucato da Acqua e Sapone e non si perde una promozione (a volte se lo dimentica ma poi arriva un banner a ricordarglielo, sia mai).


“Tu non sai chi sono io” Tu no, ma io per fortuna, io lo so benissimo. Chiusa nel mio guscio protetto digitale, mi arriva tutto quello di cui so di avere bisogno. Che mi piace. Mi piace solo questo. Compro solo quello. Solo nero. Contornata della mia identità e certezze. Confortata dagli specchi che mi circondano. Adulata dalle mie bio. Ho un inizio, una fine, un perimetro. E soprattutto una risposta pronta.



E poi arriva Wish. Badate bene che Wish è la traduzione inglese di “Desiderio”. Non metto a citare Igor Sibaldi perché poi vado off topic e lui lo spiega meglio. Wish non è un marketplace. Innanzi tutto nasce come marketplace ma poi diventa qualcos’altro. È già quasi un social network per esempio, ma non è classificabile. E questo la dice già lunga. Wish sembra un luogo innocuo dove perdersi ma poi ritrovarsi. La Recherche. Io credo che sia stato messo lì, mascherato da negozietto di cianfrusaglie cinesi digitale ma in realtà si tratta del più grande virus - dopo il Covid - inoculato da una grande Intelligenza Extraterrestre messo lì apposta per distruggere il Dato.


Wish è un inoculatore del Dubbio. Il Dubbio distruggerà il Dato.


Perchè se io sono animalista mi ritrovo a guardare incantata una trappola per volpi?


Quando sfogli un catalogo di Wish ti ritrovi improvvisamente in una stanza affollata. Magari sei omofobo e nazi e ti ritrovi gomito a gomito a fare acquisti con una lesbica di colore. Sei un cristiano praticante ad osservare crocifissi e vicino a te trovi il tappetino professionale per pendolo che affascina la cartomante di turno (e pure te).


Uscire dalla navigazione di Wish mi frastorna, devasta. Non so più chi sono. Sono piena di dubbi.


Wish è il luogo virtuale e la Città Invisibile di Calvino. Belli Brutti Grassi Magri Y e Z 1 e 2 Sud Nord Extra Inter Etero Omo Nazi Hippy. Tutti insieme, civilmente, senza litigare. Nessuno si vergogna di non essere quello che è o di essere quello che non è. Anzi, accettiamo suggerimenti.


Una signora americana, avanti con gli anni, con un trucco esagerato, nella sua roulotte, mostra senza pudori il suo nuovo intimo firmato Wish che lascia intravedere TUTTO esclamando: “Perfetto calza benissimo è proprio come la foto! Non vedo l’ora di farlo vedere a mio marito”. E mentre pensi un sacco di cose scontate sul pudore e sull’estetica lo compri anche tu il vestitino che lascia intravedere TUTTO mentendo a te stessa che ci farai un regalo o lo userai per carnevale mentre in realtà quella parte di tè trash che non sapevi di avere sta venendo a galla come gli gnocchi nell’acqua bollente.


Wish è il Freud del Ventunesimo secolo. Rimozioni rimosse, Eros e tabù, Io e Super io, e chi più ne ha più ne metta. Un viaggio all’interno di noi stessi. Una potente indagine attraverso la mente umana, che non è mai definibile, mai etichettabile, mai finita, ma sempre in movimento, nel tempo nello spazio. Se è vero che il ricambio cellulare avviene completamente ogni sette anni e il nostro corpo è sempre un nuovo corpo e che siamo quello che mangiamo questo è vero anche per la nostra mente.


Magari sono vegano ma guarda un po’ quel cuociuova che carino.


Solo posizione del missionario ullallà le manette fetish.


Solo prodotti firmati ma la borsa fake è irrinunciabile.


Wish è il paese delle meraviglie. Un luogo di conforto, il posto dove puoi sbagliare e al massimo hai perso qualche euro ma mai la tua dignità. Male che vada butti tutto nel cestino. Ma che liberazione!


Tutti odiano Wish. Tutti parlano male di Wish. Tutti sono su Wish. Volete sapere la verità su vostro figlio? Date un’occhiata alla sezione Followers e Following del vostro profilo. Divertitevi tra i profili che seguite e che vi seguono (credo che un sistema automatico colleghi random i conoscenti) e scoprirete cose turche e potete fare regali inaspettati.


Io adoro Wish, se non si era capito.


E per citare Barbie: Puoi essere tutto ciò che desideri. Ma anche adesso eh, da grande dico.


Grazie Wish.


Pubblicitari e Analisti Prrrrrrrrrrr.

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