20 miliardi per il Sistema Sanitario
La pandemia di Coronavirus, ancora diffusa in Italia, ha reso visibili le diverse debolezze del sistema ospedaliero. Perciò, con lo scopo di risollevare la Sanità, esiste la sesta missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che include circa 20 miliardi di euro, di cui alcuni miliardi forniti dal fondo complementare e dal piano React Eu.
Questo importo verrà destinato in parte alla telemedicina e per cure domiciliari rivolte a pazienti oltre i 65 anni (si mira a raggiungere il 10% di questa fascia d’età). Il suddetto cambiamento sarebbe essenziale, viste le estreme difficoltà sperimentate nei reparti di terapia intensiva in questo anno e mezzo. Inoltre, sarà utile la costruzione di strutture territoriali, in grado di soddisfare le necessità di popolazione senile che non deve usufruire di trattamenti ospedalieri. Tutto ciò dovrà presumibilmente realizzarsi entro metà del 2026, assistendo i nosocomi a concentrarsi su pazienti con gravi necessità e rendendo così il servizio più fruibile per chi ne ha realmente bisogno.
Altri 8 miliardi, invece, saranno investiti per la digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, in particolare: per l’ammodernamento di strumenti, spesso poco efficienti considerando la data di produzione e rafforzare le terapie intensive, importanti in caso di pandemia. Oltre che per migliorare i sistemi antisismici per evitare di perdere interi edifici di rilievo socioeconomico e diffondere l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico, ancora limitatamente sfruttato dagli abitanti.
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In questo contesto rientra BeeComs Healthcare, che può rendere digitale l’intero percorso del paziente, a partire dalla prenotazione, check-in e guida all’interno della struttura tramite il sistema di geolocalizzazione, fino ad arrivare al successivo pagamento e ricevuta del referto online. In più, questo servizio riduce i costi dell’ospedale, grazie alla gestione dell’agenda dei medici in tempo reale e al monitoraggio continuo dei flussi di personale e apparecchiature, che aiuta la Direzione a distribuire in maniera più efficiente le ore lavorative.
Infine, altri sostegni economici sarebbero utilizzati focalizzandosi sulla formazione di ragazzi specializzandi, sulla ricerca biomedica e su una innovazione degli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico.