Cosa disprezzi? Da questo ti si conosce veramente!

E' molto facile scoprire punti in comune con qualcuno se si discute di cosa piace, ben più difficile trovare punti in comune su ciò che piace di meno.

Più o meno a tutti piace lo sport, la stampa, i film, la giustizia; tutti vogliamo la pace piuttosto che la guerra e speriamo si risolva il problema della fame nel mondo.

Siamo tutti a favore di libertà e sicurezza, ma già qui in Italia emerge qualche differenza tra “noi” e “loro”.

In un colloquio di lavoro, quando si conoscono persone nuove, quando si esce le prime volte con un nuovo (possibile) partner, quando cerchi di capire meglio tuo figlio adolescente... raccontami cosa non ti piace e perchè.

Qui su LinkedIN partecipavo ad un gruppo (Il Mercato Italiano del Lavoro) dove il fondatore modera (censura) i messaggi degli utenti a suo insindacabile giudizio. Interpellato mi rispose che per tutelare la libertà di espressione di tutti doveva evitare che i messaggi provocatori venissero pubblicati. Censura per tutelare la libertà di espressione: fantastico. Qualcuno ricorda Minority Report?

Un esempio: non sopportate i limiti alla Libertà? Ottimo, ma in nome della libertà di espressione siete disposti a difendere il diritto altrui di parlare anche se facendolo offende voi e/o ciò in cui credete? O il vostro orgoglio guida la vostra risposta?

Un altro: non sopportate la disuguaglianza nei diritti? Bene, ed in nome degli uguali diritti, siete disposti a dare una casa popolare ad un povero extracomunitario con i requisiti? O i “loro” diritti vengono dopo i “nostri”?

Insomma, ciò che è più sgradito dice molto di noi stessi, ma per completare l’analisi va confrontato con i comportamenti; è il modo migliore per conoscere se stessi.

E se riuscite a fare lo stesso con gli altri quando li conoscete, avrete l’opportunità di conoscerli davvero molto bene.

Consolata Plantone

Misuro i valori, aggiungo valore al lavoro | RESTARTER, fabbricante di benessere per destinazioni da amare +accessibilità +sostenibilità +diversità +inclusione | Facilito la cooperAzione in ambito turistico, HoReCa, MICE

10 anni

La mia libertà finisce dove inizia la tua; i miei diritti finiscono dove iniziano quelli degli altri. Quindi una sorta di "sfera" personale che non deve invadere quelle altrui. Ma questa regola dovrebbe essere però condivisa e praticata da tutti. Solo così potrebbe nascere una sana convivenza. Tuttavia penso che la totale libertà non esista e che sia solo utopia. E' davvero difficile portare avanti quello che tu affermi; ti faccio un esempio pratico. Tu scrivi: "...ma in nome della libertà di espressione siete disposti a difendere il diritto altrui di parlare anche se facendolo offende voi e/o ciò in cui credete?" Quindi secondo la tua teoria Hitler aveva tutti i diritti ad esprimere il suo pensiero, il suo orgoglio ariano, ad esternare - in nome della libertà di espressione - il suo odio contro gli ebrei? e seguendo il tuo ragionamento, pur non condividendo il suo pensiero, dovrei difenderlo? così come dovrei difendere i gruppi "negazionisti"? mah… è giusto difendere la loro libertà di espressione e davvero possano continuare ad offendere la memoria di milioni di vittime innocenti? no. Per me non è giusto. E' molto rischioso il tuo discorso… perchè il più delle volte alla libertà di espressione seguono azioni e le azioni sono molto pericolose. Come ho scritto c'è il filo sottile che divide, si va sul filo del rasoio tra cià che è lecito e non lecito; tra ciò che è etico e non etico… E' un discorso molto filosofico ma penso poco reale e poco praticabile. Le guerre, ricordiamolo, sono sempre nate con le migliori intenzioni… in nome della "libertà", in nome della difesa dei propri diritti. E' un bene che ognuno difenda il proprio pensiero e abbia la libertà di parola; ma penso che non sia "l'orgoglio a guidare le nostre risposte" ma sia il nostro istinto di sopravvivenza che ci porti proprio a difendere prima di tutto noi e ciò in cui crediamo; diversamente saremmo autolesionisti.

Marzia Neri

Tecnico QA ♦ Localizzazione Videogiochi ♦ Poliglotta ♦ Grafica editoriale ♦ Revisione e redazione testi

10 anni

Ciò che mal tollero è quando in un gruppo solo gli amministratori e qualcuno che evidentemente è più simpatico e sgamato di me possono linkare propri contenuti o ricopiarli. Ne risente il gruppo, visto che la gente con idee non le posta più. Forse non ci piacciono le stesse cose, anche se lo dimostriamo in modi diversi. :-)

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altri articoli di Lorenzo Panizzari

Altre pagine consultate