280 GW di rinnovabili posson bastare?
La prima notizia con cui apriamo questa edizione di Chatting About Energy dà l’idea delle sfide in materia di energia che il Governo Meloni si troverà ad affrontare a partire dal momento del suo insediamento. Sabato, con un laconico comunicato, Eni ha confermato quello che si temeva da tempo: cioè lo stop totale alle forniture di gas russo da parte di Gazprom.
Lo stop, potrebbe non essere definitivo, ma visto anche quello che sta succedendo nel Mar Baltico, con i misteriosi incidenti a North Stream 1 e 2, non tira certo un’aria positiva.
Fortunatamente, la capacità di stoccaggio gas raggiunta dall’Italia è confortante e, per il momento, il Paese sembra attrezzato per scavallare l’inverno senza eccessivi razionamenti.
E per il futuro? Una soluzione potrebbe essere quella di sbloccare l’immensa capacità di progetti rinnovabili ancora in fase di autorizzazione. L’AD di Terna, Stefano Donnarummma, aveva parlato nei giorni scorsi della cifra monstre di 280 GW di impianti, qui Michele Masulli di I-Com ci aiuta a interpretare il dato, che non va preso in maniera letterale. In altre parole, non tutti questi 280 GW saranno effettivamente realizzati.
Molti altri capitoli sono destinati, in una maniera o nell’altra, a essere influenzati dalle decisioni della politica. Ad esempio l’auto elettrica, una tecnologia che – per usare un eufemismo - le forze di centrodestra hanno sinora dimostrato di non apprezzare in una maniera eccessiva. Lo Smart Mobility report dell’Energy & Strategy Group evidenzia come le dimensioni della crescita di questa forma di mobilità sono legate anche al tipo di incentivi e di sostegno statale.
C’è poi tutto il capitolo dell’innovazione, la quale come noto ha bisogno -soprattutto in fase di partenza – di un robusto sostegno pubblico: la buona notizia è che i governi di tutto il mondo stanno attivamente collaborando in ambito energetico, con Mission Innovation. Senza dimenticare, naturalmente, il ruolo del settore privato, come dimostra questa iniziativa di Sace.
Diverse sono le tecnologie innovative che potrebbero dare un contributo positivo alla transizione energetica: ad esempio qui parliamo delle celle a combustibile, che potrebbero diffondersi anche in ambito civile.
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Più in generale, come abbiamo raccontato tante altre volte, le tecnologie digitali permettono di ottimizzare le prestazioni di interi settori, come quello idrico.
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Comunicatore H2H in Mirandola Comunicazione | Coordinatore Atelier delle Relazioni | Membro del Constructive Network |
2 anniLuca De Cecco
External Relation Officer METROFOOD-IT
2 anniMauro Bellini Maria Teresa Della Mura Claudia Costa Michele Masulli