Così le FER trasformano la rete elettrica nazionale
ENTRO IL 2030 IN ITALIA SI DOVRANNO INSTALLARE 70 GW DI NUOVI IMPIANTI DA FONTI RINNOVABILI, TRAGUARDO CHE SI POTREBBE FACILMENTE RAGGIUNGERE SOPRATTUTTO SE SI PENSA ALLA MOLE DI RICHIESTE DI CONNESSIONE (328 GW AL 31 DICEMBRE 2023). MA LA RETE È PRONTA A SODDISFARE TUTTA QUESTA DOMANDA? QUALI SONO GLI INVESTIMENTI IN ATTO PER ABILITARE L’INFRASTRUTTURA E QUALI PER ACCELERARE IL TRASPORTO DI ENERGIA DALLE REGIONI DI MAGGIOR PRODUZIONE A QUELLE DI MAGGIOR CONSUMO? DORSALI ELETTRICHE E ASTE PER LO STORAGE DI GROSSA TAGLIA SARANNO DEI PASSAGGI FONDAMENTALI
Entro il 2030 l’Italia deve installare 70 GW di nuovi impianti da fonti rinnovabili per traguardare gli obiettivi del pacchetto “Fit for 55”, il pacchetto contenente una serie di proposte dell’Unione europea che hanno l’obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro i prossimi sei anni. Accanto alle nuove installazioni da fonti rinnovabili, prevalentemente da fotovoltaico di taglia utility scale e da eolico, il piano prevede anche l’installazione e la connessione di sistemi di accumulo di grossa taglia con capacità complessiva intorno ai 100 GWh. L’obiettivo finale è quello di raggiungere una copertura da fonti pulite sui consumi energetici intorno al 45% (a fine 2023, questo dato era intorno al 36,5%).
Da un punto di vista puramente numerico, raggiungere gli obiettivi del “Fit for 55” non è impossibile, soprattutto se si pensa al volume di richieste di connessione. Al 31 dicembre 2023 in Italia le richieste di connessione in alta tensione per il fotovoltaico si attestavano a 142 GW di potenza. Considerando anche l’eolico onshore e offshore, la potenza supera i 328 GW per un totale di 5.431 pratiche. Afronte di un numero così elevato di impianti per i quali è stata avanzata richiesta di connessione, e a fronte degli obiettivi comunitari che il Paese dovrà traguardare in sei anni, permane una domanda: la rete è pronta a sostenere e accogliere una potenza tanto elevata considerando che a fine 2023 l’installato cumulato di fotovoltaico ed eolico si attestava a 42 GW ed entro sei anni bisognerà installare quasi il doppio di quanto già allacciato?
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«In questo momento la rete italiana non può supportare 70 GW di nuova potenza da rinnovabili», dichiara Luca Marchisio, responsabile strategia di sistema di Terna, «ma questo è un obiettivo al 2030 e per quella data la rete sarà pronta. Nel mese di febbraio, in un’audizione al Senato, abbiamo illustrato in che modo, attraverso gli investimenti previsti dal Piano Industriale, la rete potrà accogliere i nuovi impianti da fonti rinnovabili e quali sono le azioni e le misure per garantirne stabilità».
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