3 principi per una corretta comunicazione
Sono tre i principi guida per una corretta comunicazione. Pochi: tre, e ugualmente importanti:
1. Non sbagliare
2. Non farsi aiutare a sbagliare
3. Farsi aiutare a non sbagliare
Il primo principio è un mantra: non sbagliare. Banale? No. Fondamentale nella sua luminosità: non sbagliare! Non sbagliare i messaggi che si vogliono comunicare: bisogna chiedersi quali sono le leve che faranno pensare/scegliere/decidere/fare ciò che noi vogliamo ai nostri destinatari; Non sbagliare target: individuare chi sono i destinatari della comunicazione, e concentrarsi sui destinatari principali (anche solo per ottimizzare le risorse disponibili); Non sbagliare ruoli e responsabilità: chi fa cosa, e quando (anche la tempistica è fondamentale: sia che ci siano obblighi di legge, sia per rispetto delle persone interessante dalla comunicazione, sia per opportunità). Non sbagliare l’identificazione delle risorse necessarie, sia in termini di soldi sia ― e soprattutto direi ― in termini di tempo da dedicare alla preparazione e alla esecuzione delle azioni decise.
Il secondo principio lo propongo con spirito costruttivo. Non farsi aiutare a sbagliare. Conosco tante aziende che pianificano la propria comunicazione insieme a specialisti di strumenti. La sequenza interna di solito ripete uno schema in quattro punti: 1. Comunichiamo! 2. Chiamiamo uno specialista (di siti internet, brochure, blog, .etc.) 3. Investiamo il nostro budget su quello strumento 4. Misuriamo i risultati e ci accorgiamo che abbiamo sbagliato comunicazione perché il sito internet, la brochure, il blog (quale che sia lo spesso in sé incolpevole strumento) non erano ciò di cui avevamo bisogno, erano fatti male, erano “sbagliati". Non farsi aiutare a sbagliare anche perché a sbagliare siamo già bravi da soli, o no? E inoltre a sbagliare da soli almeno ci si diverte di più.
Il terzo principio sublima quanto di buono c'è nei primi due. Farsi aiutare a non sbagliare è non solo più opportuno che sbagliare da soli o farsi aiutare a sbagliare, ma anche più soddisfacente e lungimirante: per l’impresa, per il business, per la propria carriera, per sé. Da chi farsi aiutare è il nocciolo della questione. La ricerca deve orientarsi verso qualcuno che conosca gli strumenti di comunicazione ma che non “viva” della sola vendita di determinati strumenti, dai quali verrebbe inevitabilmente attratto e distratto.
La soluzione? Rivolgersi a un professionista capace di sviluppare una strategia di comunicazione su misura per i propri obiettivi. Facile no? Per qualcuno sì, per me sì. Pro domo mea aggiungerei di contattarmi e verificare come aggiungere con una giusta attività di comunicazione valore misurabile alla vostra attività di impresa. Per non sbagliare, per non rischiare di farvi aiutare a sbagliare, per farvi aiutare a non sbagliare.
DISCLAIMER. Chi comunicando non sbaglia non ha bisogno di farsi aiutare. Buona comunicazione a tutti!