#3 Qual è il tuo obiettivo?
Maria era executive in un'agenzia di pubblicità. La sua responsabilità maggiore era il marketing, trovare nuovi clienti. Ma era una donna compassionevole e le piaceva molto rendersi utile agli altri, quindi incoraggiava i colleghi a passare nel suo ufficio per parlarle dei loro problemi- non solo di quelli di lavoro, ma anche di quelli personali. In ufficio la chiamavano " la nostra strizzacervelli", e lei ne godeva. Non si rendeva conto che molto del suo tempo era assorbito da attività molto differenti da quelle per le quali è stata assunta, e quando i superiori manifestavano la loro insoddisfazione lei cominciò a preoccuparsi molto. Ma non riusciva a cambiare: la gratificazione che riceveva aiutando gli altri era diventata come una droga per lei.
Di conseguenza, i suoi obiettivi lavorativi e il suo comportamento erano in grande discordanza, come pure i suoi scopi professionali e il suo utilizzo del tempo.
L'obiettivo che si era presa inconsciamente aveva preso il sopravvento su quello che si era scelta consciamente. Poiché non praticava la disciplina di monitorare le proprie azioni in vista di una simile eventualità, non divenne cosciente della realtà, finché non venne licenziata.
Darsi uno scopo vuol dire usare i nostri poteri per raggiungerlo, qualunque esso sia: studiare, lanciare un nuovo prodotto sul mercato, risolvere un problema. Sono i nostri obiettivi a spingerci avanti, a richiederci di esercitare le nostre facoltà, a infondere energia alla nostra esistenza.
Cosa implica darsi un obiettivo?
- Prendersi la responsabilità di formulare consapevolmente i propri obiettivi;
- Preoccuparsi di identificare le azioni necessarie per raggiungere i propri obiettivi;
- Monitorare il proprio comportamento per verificare che sia in linea con obiettivi che ci si è posti;
- Fare attenzione al risultato delle proprie azioni, per sapere se ci stanno portando dove vogliamo arrivare;
Nel nostro esempio, Maria non deve abbattersi dal accaduto, ma diventare cosciente e focalizzarsi:
- Su ciò che non ha funzionato;
- Sulle soluzioni per ciò che non ha funzionato;
- Sulle misure da adottare per correggere ciò che non funziona;
- Sui modi per evitare che il problema si ripresenti
Non sempre un fallimento può essere considerato tale, talvolta è la tua occasione per ricominciare e rialzarsi più forti di prima, ma questo dipende dal tuo punto di vista, dal tuo "perchè" e da cosa vuoi realizzare.
Afferra la stretta di qualcuno che ti aiuterà, e poi utilizzala per aiutare qualcun altro. (Booker T. Washington)