4 - DATI, ALGORITMI, MACHINE LEARNING E LE RISPOSTE ESATTE (seconda parte)
Vorrei qui brevemente completare quanto avevo scritto nel mio precedente articolino sul crescente desiderio di un algoritmo in grado di dare risposte “esatte” di marketing. E comunque di dare risposte “migliori” di quelle che può prendere l’essere umano, in quanto fondate sulla elaborazione di una enorme quantità di dati con una enorme potenza di calcolo (che l’essere umano non ha).
Non voglio aggiungere a quelle già fatte altre considerazioni di tipo logico. Vorrei solo aggiungere un forse semplicistico pensiero che riguarda la psicologia umana e che scaturisce da una lunga esperienza professionale. Nelle aziende la paura di sbagliare e la pressione sempre più pesante che discende dai vertici via via ai successivi livelli alimentano sempre più la tendenza a cercare una sorta di scarico delle responsabilità. Specialmente nei passaggi difficili si ritiene sia meglio coprirsi le spalle il più possibile seguendo le indicazioni dei vari consulenti e fornitori di servizi qualificati. Si pensa in questo modo di rischiare di meno.
Quindi cosa c’è di meglio, anche come antidoto all’ansia, di una macchina che autoimpara, che analizza milioni di dati e che, sulla base di questi, ci dice cosa è giusto fare?
So che la raccomandazione che mi viene da dare è assolutamente banale. Ma credo che in poche aree come nel marketing bisogna mantenere, accanto a una sempre più sofisticata e dettagliata capacità di analisi dei dati, la libertà di togliere, aggiungere, deviare, rischiare anche rispetto alle più esaustive serie storiche e alle più possenti capacità di calcolo che rendono così determinante il lavoro delle macchine e degli algoritmi.
Professore presso l'Università degli Studi G. Marconi | Direttore Marketing e Relazioni Esterne | Presidente Manageritalia Lazio |Dottore Commercialista e Revisore dei Conti
5 anniAcuta osservazione Angelo. Come sai alcune aziende, in particolare in Asia, hanno sostituito/affiancato il "middle management" con sistemi di previsione AI. L'"algoritmo" come nuovo "capo" è uno dei temi attualmente dibattuti nella scienza delle organizzazioni aziendali, anche per le sue declinazioni sociali che tu hai giustamente sollevato. In fondo già gli autisti Uber sono gestiti dagli algoritmi della piattaforma.