5 cose da sapere sulla Generazione Alpha

5 cose da sapere sulla Generazione Alpha

Quanto ne sai sulla Generazione Alpha?

Ne fanno parte anche i miei figli. Cosa chiederanno al mondo del lavoro e come apprenderanno le competenze?

Meglio correre ai ripari e iniziare a pensare a delle risposte, o si rischia che al primo “Cosa?” qualcuno ci risponda “Apayinye”!

5 cose da sapere sulla Generazione Alpha

1) Chi sono

Il nome ‘Alpha’ nasce da due sociologi ricercatori, Mark McCrindle e Ashley Fell, che hanno scelto la prima lettera dell’alfabeto greco per segnare l’inizio di una nuova generazione in corrispondenza del nuovo millennio. Sono i nati dal 2010 e alcuni devono ancora nascere! Si stima che entro il 2025 diventeranno la percentuale più numerosa di popolazione mondiale e quindi a breve i veri motori degli acquisti.

Sono nati insieme all’Ipad, e con l’Ipad hanno mosso i primi passi, hanno fatto didattica, scoperto il mondo durante la pandemia, stretto amicizie senza stringere mani.

Hanno vissuto esperienze di enorme trasformazione: lockdown, mascherine, Guerra in Ucraina.

Sono la prima generazione che spiega ai genitori, seppur giovani e attivi, come funzionano dispositivi e tecnologie.

Un report realizzato da Hotwire e Wired Consulting, intitolato “Understanding Generation Alpha” e condotto su 8 Paesi, compresa l’Italia, ha fatto una panoramica su questa nuova generazione.

2) Sono tech

Sono paradossalmente meno interessati dei genitori alle nuove tecnologie, che danno per scontate perché vivono immersi in esse. Sono i primi veri nativi digitali, anche chiamati Glass Generation: non hanno mai sperimentato la vita senza internet o un dubbio che non possa essere sciolto da Alexa, divenuta ormai una di casa, di sicuro più di un’assistente digitale.

3) Sono green

L’attenzione all’ambiente e all’economia sostenibile sarà un aspetto valoriale di primo piano per questa generazione, in quanto vive in un’epoca di scarsità economica e ambientale e ne diventa presto consapevole. Fin dall’asilo impara a rispettare ciò che ha intorno, a evitare sprechi di acqua e energia, a effettuare correttamente la raccolta differenziata, a riciclare e dare una seconda vita agli oggetti.

4) Sono inclusivi

Mentre noi siamo alle prese con battaglie che riguardano il cambiamento su temi quali l’inclusione, il gender gap, l’emergenza climatica, la guerra nucleare, per loro si tratta di un punto di partenza, qualcosa con cui convivono dalla nascita, e che li porterà a trovare soluzioni o a relazionarsi con tali temi in modo diverso dal nostro.

Sono abituati a viaggiare, a conoscere il mondo, vedono i propri genitori cambiare lavoro e casa con più frequenza di quanto abbiamo fatto noi, sono spesso a contatto con coetanei stranieri o di origine differente.

Sono in generale molto più inclusivi di noi, anzi, danno l’inclusione per scontata.

Sono liberi dagli stereotipi e dai preconcetti delle generazioni precedenti: così come non distinguono tra online e offline, non vivono differenze di genere, di linguaggio o di cultura.

5) Come imparano

Se cambiano i protagonisti, devono modificarsi anche le modalità e i modelli. Ci vuole un nuovo ecosistema dell’apprendimento, che faccia capo a nuovi sistemi educativi e alla competenza più flessibile che già oggi si sta facendo strada tra le soft skill: ‘imparare a imparare’. I giovanissimi sono attratti da immagini e video, più che lunghi testi. Il tempo dell’apprendimento sarà dilatato e costante per tutta la vita, anche se è vero che il tempo dell’attenzione è decisamente più limitato e con una capacità di relazione sociale diverso dalle generazioni precedenti.

Come potrebbero essere da grandi?

Il cambiamento ha già preso una direzione, nostro compito è stare al passo. Iniziare a pensare a nuove strategie in ambito lavorativo e di apprendimento è un utile esercizio di futuro: come immagini i tuoi figli/nipoti nel loro contesto lavorativo?

Se ignoravano le norme la conflittualità li priva oltre ai figli a che di ingenti risorse e economiche per lite CTU avvocati e percosi psicologici invasivi sulle affettività più intime della persona umana immobili di enti pubblici locali sacrificati ad esigenze di bilancio invece che a fini sociali delle fasce più fragili ti posto quanto espresso dal magistrato Carmen Pugliese sulle denunce per maltrattamenti familiari archivuate archiviate in gran parte evidenziati fini egoistici che ricadono sui figli fini che il magistrato donna, non un maschilista patrircale, non esita a definirli violenti verso i figl i Se si igorano i le norme la conflittualità li priva oltre ai figli a che di ingenti risorse e economiche per lite CTU avvocati e percosi e test invasivi sulle affettività più intime della persona umana.https://www.papaseparatiliguria.it/2011-la-pm-carmen-pugliese-le-accuse-strumentali-sono-violenza-sui-bambini/

Andrea io ancora oggi leggo e me.orizzo circa 100 pagine al gg Le buone penne tastiere se preferiscie leggo tutte fino in fondo i lunghi testi se di valore nell'articolazione del pensiero li divoro con curiosa attenzione ed interazione non amo chi sviene alla V° riga vedo troppi alfa come li definisci devastati da genitori miei coetanei. Amici docenti alle superiori vengono insultat con toni non urbanii per una nota sul registro sempre più bassa l'età del pri.o attacco di panico in strada non devi mai discutere con un minore di 17 anni il rischio per l'adulto diviene elevatissimo tuttavia se riesco i ad entrare in empatia con il loro frequente disagio li conquisti ma ti investono con tutta la responsabilità di un riferimento di fiducia e di ascolto per risposte di dialogo quasi estinte in famiglie sempre più distrutte da conflitti che li espongono agli assistenti sociali che li espropisno della vita quotidiana con l'affidamento in centri paradossali dove chi arriva x colpe genitoriali viene mischiato con chi ha colpe di reato diventando non di rado vittime di bullismo non impedito ovvero punito i numerosi padri separati ridotti all'indigenza pari dei disabili ed anziani vittime bullizzato dalla maleducazione soc e burocratiche

Maria Assunta Ippoliti

Responsabile sviluppo organizzativo e del personale | Promuovo un HR sostenibile e digitale | Inviaci la tua candidatura

1 anno

Ho 3 figli della generazione #Alpha e nel confronto con loro ho scoperto nuovi valori tra cui la solidarietà, intesa come accettazione e valorizzazione delle differenze che emergono da una società totalmente interculturale (anche nei piccoli paesi di montagna come il mio) e, il rispetto, come forma di responsabilità fondamentale per l'apertura al dialogo e a nuove esperienze. I nostri ragazzi dimostrano un maggiore impegno sociale e un maggior contributo verso il comune futuro dell’uomo e tutto ciò li porterà a sviluppare maggiori competenze nell'ambito della comunicazione, delle relazioni e della socializzazione.

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