7 interrogativi da affrontare per passare al Cloud nel 2017

7 interrogativi da affrontare per passare al Cloud nel 2017

Le domande fondamentali alle quali rispondere prima di iniziare un progetto Cloud in azienda

Il 2016 è l’anno della consacrazione del cloud anche in Italia, che pian piano si sta allineando al trend internazionale. Secondo la ricerca condotta dall’Osservatorio Cloud & ICT as a Service del Politecnico di Milano, il mercato cloud in Italia vale 1,7 miliardi di euro, facendo registrare un incremento del 18% rispetto all’anno precedente, dovuto anche a una forte crescita del Public Cloud (+27% sul 2015). 

Lo studio ha evidenziato, inoltre, che è in aumento la spesa dedicata ai sistemi aziendali core in cloud per le grandi imprese, che oggi si aggira intorno al 23% del mercato SaaS. I settori più attivi si sono dimostrati quello manifatturiero (23%) e bancario (21%).  

Oggi le aziende che necessitano di un rinnovamento dell’infrastruttura informatica (hardware e software) si trovano sempre più spesso a prendere in considerazione l’alternativa della migrazione verso uno scenario di cloud computing. E quest’ultimo approccio, oltre che un percorso di aggiornamento ed innovazione, rappresenta anche l’opportunità di analizzare e ripensare il modo in cui l’IT opera all’interno della propria organizzazione.

Nella mia esperienza di progettazione e sviluppo di soluzioni cloud, noto che alcuni imprenditori e manager sono ancora oggi cauti, nell'avviare questi progetti, ponendosi interrogativi fondamentali per il business.

·        QUALE OBIETTIVO VOGLIO RAGGIUNGERE?

Chiarezza d’intenti, obiettivi condivisi ed eventuale revisione delle policy aziendali sono alla base del processo d’innovazione. In questo punto rientra anche il coinvolgimento di eventuali partner o fornitori terzi di software applicativi utilizzati in azienda, in modo che la soluzione finale risulti cloud-compliant a 360°.

·        CHE FINE FANNO I MIEI INVESTIMENTI IT RECENTI?

Il passaggio al cloud non significa vanificare eventuali investimenti IT recenti. La migrazione in cloud non è sempre radicale, si possono studiare scenari ibridi in cui viene riutilizzata una parte di hardware e/o software già di nostra proprietà.

·        IL CLOUD PORTA BENEFICI ECONOMICI?

Si sono mai valutati i costi reali dell’infrastruttura IT aziendale? Spesso non si considerano valori come:

-         Spesa elettrica

-         Condizionamento

-         Spazio fisico occupato

-         Costi di gestione e costo del personale

-         Contratti di manutenzione

-         Spese hardware impreviste

Il cloud, invece, con un canone mensile fisso include tutte queste voci, dando una certezza di spesa per il calcolo dei budget annuali.

·        DA DOVE PARTIRE PER PASSARE AL CLOUD?

Il cloud richiede una fase progettuale dettagliata e approfondita, per questo diventa fondamentale affidarsi almeno all'inizio a partner di provata esperienza ed elevata flessibilità, in grado di adattare o rivedere il piano di lavoro in tutti gli step evolutivi.

·        È POSSIBILE PROVARE PRIMA DI MIGRARE?

Nel mondo sono già milioni i clienti che hanno sposato la filosofia cloud. Per la sua stessa natura, il cloud permette di essere provato e testato prima di una migrazione definitiva: ambienti di test hanno costi contenuti e possono essere attivati e disattivati rapidamente senza investimenti troppo onerosi per l’azienda. Inoltre, il passaggio può essere gestito in maniera graduale, migrando magari prima i servizi meno impattanti per il business per valutare in maniera critica e funzionale se e come procedere.

·        COSA SUCCEDE SE CAMBIANO LE ESIGENZE AZIENDALI?

Un altro grande vantaggio del cloud è la facile e rapida scalabilità. Rispetto ad un’infrastruttura locale, il cloud è molto più flessibile ed agile nella scalabilità. In caso l’azienda cresca o comunque necessiti di risorse aggiuntive, la tecnologia cloud permette di apportare espansioni in tempi rapidissimi e senza dover rivedere pesantemente il progetto iniziale.

·        MA IL CLOUD È DAVVERO SICURO?

Soprattutto in Italia, uno degli aspetti che frena maggiormente il passaggio al cloud è il tema della sicurezza. Ma siamo davvero sicuri che la nostra sede, la nostra sala CED sia più sicura ed inattaccabile di un Data Center costruito ad hoc? I Data Center che erogano servizi cloud hanno livelli di sicurezza molto alti, certificati, e sono regolarmente testati per impedire accessi non desiderati. Inoltre, spesso si considera solo la sicurezza “informatica” del dato, ma c’è da valutare anche quella fisica. La nostra sala CED e il nostro Data Center interno che livelli di servizio garantiscono? Un Data Center professionale garantisce SLA e livelli di continuità elevatissimi, con vie di alimentazione (UPS, generatori, ecc.) diverse e ridondate, linee di accesso di operatori differenti e su mezzi diversi (fibra, radio, ecc.), per cui risulta fisicamente più sicuro e affidabile.

Ora sta a voi impostare la strategia di migrazione al cloud che più si addice alla vostra azienda, ricordando alcuni step fondamentali: individuate in coordinamento con il business obiettivi chiari e condivisi, selezionate partner IT affidabili, utilizzate tecnologie innovative e scalabili, formate costantemente il personale interno e misurate continuamente i KPI per poter calcolare il ROI del vostro investimento.


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