Addio Marchesi, maestro della musica in tavola: «Per Bach avrei fatto di tutto, anche il suo aiuto cuoco»

Addio Marchesi, maestro della musica in tavola: «Per Bach avrei fatto di tutto, anche il suo aiuto cuoco»

Poche ore fa è scomparso a Milano Gualtiero Marchesi, il grande chef che ha nobilitato la cucina di tutti i giorni. La sua ultima “ricetta” è stata la casa di riposo per cuochi, che sarà inaugurata nel 2018 a Varese. Se i suoi piatti sono noti (pensiamo al raviolo aperto o al risotto allo zafferano), meno conosciuta è stata la sua passione per la musica. Ne era così innamorato da sposare Antonietta Cassisa, sua insegnante di pianoforte. In questa intervista, che raccolsi nel 1999 per i libretti di sala dell’orchestra Guido Cantelli, c’è il Marchesi inedito, quello della musica in tavola.

Gualtiero Marchesi, la musica classica è un contorno o un ingrediente fondamentale della sua vita?

«Molte volte il contorno è importante quanto il piatto che accompagna e guarnisce. E, quindi, spesso è importante come l’ingrediente base. La musica classica è così importante nella mia vita che mi sono “contornato” di musicisti: mia moglie Antonietta è pianista, mia figlia Simona è arpista e i miei nipoti suonano tutti».

Nel Quattrocento il teorico fiammingo Johannes Tinctoris sosteneva che la musica accrescesse la giocondità dei banchetti. Quale capolavoro classico abbinerebbe a una cena?

«Ho troppo rispetto per la musica classica per pensarla in termini di sottofondo, ma se dovessi abbinarla a una cena importante non avrei qualche difficoltà nella scelta, perché molti compositori hanno scritto dei pezzi bellissimi adatti proprio a questa occasione».

L’arte di Bach, Mozart e Beethoven è più gustosa per i sensi o il cervello?

«Tutti e tre impegnano sia i sensi che il cervello, ma forse in Bach il cervello è più impegnato dei sensi».

Di quale autore direbbe che è un “polpettone”?

«Due “classici polpettoni”? Bruckner e Mahler».

Da ultimo, quale compositore avrebbe voluto come collaboratore?

«Johann Sebastian Bach è il mio musicista preferito: per lui avrei fatto di tutto, anche il suo aiuto cuoco».

@filippo_poletti

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Maria Cristina Tortarolo

Office Support | Data Management | Coordinatrice Operativa

7 anni

Grande, unico, umano, umile eppure è lui che ricorderemo come grande chef che ha portato agli onori la cunica italiana, e non i vari chef mediatici concentrati su se stessi. Grazie Marchesi!!

Sofiane Lahouasnia

Assistant Executive Director

7 anni

Un puro chef di razza. Naturalmente sofisticato.

Michele Gentile

Economista, Fiduciario Commercialista, Fondatore e Presidente G & J Consulting

7 anni

Una grande perdita per il mondo dell'arte culinaria e per l'umanità per la Sua dimensione di Uomo. Non a caso il Suo compositore preferito era J. S. Bach, preferenza che condivido con estrema passione. Noto alcuni tratti paralleli con il compositore tedesco. La musica di Bach è di immediata comunicazione e di profondi contenuti; è una perfetta sintesi tra innovazione e tradizione; è un perfetto equilibrio tra regole e deroghe. L’eccezione nella musica di Bach non è mai un capriccio, risponde a precise necessità formali ed espressive, ad un progetto più ampio; come le Sue creazioni culinarie. Un grande Uomo, che ha portato la cultura culinaria italiana tra le più importanti del mondo.

Bellissima persona da ricordare,sentite condoglianze ai familiari.....

Grande... non ho altre parole... solo grazie per tutto ciò che ha condiviso ed insegnato... 👏👏👏👏👏👏👏👏

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