Addio Pablito, Eroe Mundial
Questo annus horribilis, questo 2020 da cancellare dalla mappa della nostra vita, ci sta togliendo le emozioni più belle, più sane, più pulite. Ci ha portato via grandi personaggi del cinema, del teatro, della musica, e dello sport. Poche ore dopo l'addio commovente di Napoli, dell'Argentina e di tutto il mondo al Pibe de Oro, Diego Armando Maradona, ecco un'altra notizia che mai avremmo voluto leggere.
Ci ha lasciati infatti, in queste ore, a soli 64 anni, sconfitto da un male inesorabile, contro il quale ha lottato fino alla fine, il grandissimo Paolo "Pablito" Rossi, l’eroe dell’Italia campione del mondo del 1982, quella che sconfisse il Brasile di Zico, l’Argentina di Maradona, la Polonia di Boniek e in finale la Germania di Rummenigge.
Era l’Italia di Zoff e Bearzot, è stata una delle pagine calcistiche e sportive più importanti della storia nostrana. Reduce dalla squalifica per calcio scommesse e dopo un brutto inizio di Mondiale, Pablito decollò diventando l'indiscusso protagonista di quella nazionale, un centravanti d'area che viveva di gol e d'emozioni, nella sua storia d'amore con il calcio iniziata nel Vicenza, proseguita al Perugia e poi alla Juventus in quelli che sono stati i suoi anni migliori.
Proprio con la Signora del calcio italiano, Paolo Rossi vinse due scudetti, una coppa delle coppe, una Supercoppa Uefa e una Coppa dei Campioni, ma non va dimenticato con il Vicenza un campionato di serie B nel quale fu anche capocannoniere.
Io avevo solo 4 anni quando Pertini esplose di gioia, insieme a tutta l'Italia per la vittoria del Mundial spagnolo, e, ovviamente, non ho potuto godermelo fino in fondo, ma ogni scatto, ogni immagine, ogni video, ogni racconto, che ho rivisto e assaporato, mi ha regalato, con il tempo, grandi emozioni.
E' così che voglio ricordarti, Paolo, come una grande emozione. Da tenere dentro al cuore, da uomo, da sportivo, da giornalista. Grazie di tutto. Ciao Pablito.