Agire "Agile"​. Come cambia la funzione HR.
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Agire "Agile". Come cambia la funzione HR.

Parlare di temi “Agile” sembra quasi non fare più notizia. Ne parlano in molti ma la praticano in pochi. Sembra quasi letteratura, magari di quella d’asporto, consumata in fretta nei rari momenti in cui mettiamo il naso fuori per respirare. Viviamo in un perenne stato di apnea e le dinamiche organizzative, spesso schizofreniche, ci costringono giocoforza a immaginare un mondo migliore, un mondo nel quale la componente benessere intesa sia a livello di individuo che come Organizzazione sia l’elemento distintivo, che fa la differenza. Col tempo abbiamo infatti imparato che il conflitto non è tra Business dello stesso tipo e non è nemmeno la guerra del prodotto che genera valore perché in fondo il processo ineluttabile di massificazione rende spesso simili Aziende e Individui riducendo il vantaggio competitivo di chi per primo ha avuto l’idea (o il coraggio) di fare la prima mossa. Per questi motivi ci troviamo a ragionare, forse per la prima volta, di un qualcosa che ha natura endogena e che ha l’obiettivo di generare cambiamento. Allora proviamo a declinare il concetto di “Agile” in alcune macro-dinamiche che ci aiutano a comprendere il fenomeno e a decodificarlo.

  •  Il primo tema è quello dei Modelli Organizzativi. Veniamo da anni in cui come Penelope abbiamo assistito a chi tesseva la tela e a chi la disfaceva cambiando Modelli frutto più di mode (leggasi Consulenze di matrice Anglosassone) che di aspetti realmente funzionali agli obiettivi del Business. Spesso questo ha comportato un proliferare di ruoli sia apicali che intermedi che hanno allungato oltremodo la catena decisionale specie in Aziende di medie-grandi dimensioni. Quando poi questi modelli ci sono sembrati datati li abbiamo cambiati rimettendo in discussione tutto e costringendo la funzione HR a un continuo e per certi versi snervante riposizionamento di persone con un concreto rischio di demansionamento. Ragionare in tema “Agile” significa mettere in campo una Leadership diffusa e partecipativa in cui il senso di responsabilità diventa il collante che tiene insieme gli obiettivi del Business e il benessere delle persone all'interno delle Organizzazioni. E non serve più nascondersi dietro l’alibi della Comunicazione perché diviene prioritaria l’esigenza di una Narrazione costante, di raccontare la storia delle Aziende, anche nel loro processo trasformativo, e di conoscere nel dettaglio le storie dei singoli collaboratori che generano valore e aiutano in un percorso di orientamento in un mondo che viaggia a una velocità molto sostenuta.
  • L’altro tema è quello della Customer Experience. Un’Azienda che si professa Agile deve garantire processi snelli che portano alla risoluzione di problemi complessi in meno tempo, con meno persone e con uno standard qualitativo in continuo crescendo e soprattutto misurabile. Non è un processo che funziona per semplice imposizione delle mani ma necessita del contributo di tutti, in primis di quelli che sono in prima linea. Parlare di Engagement non è più quindi una moda ma una vera e propria necessità. I Manager devono quotidianamente interrogarsi se hanno messo in campo delle azioni concrete che hanno contribuito a fare squadra o a capire perché questo non è avvenuto. Lo stesso è chiamata a fare la funzione HR che deve iniziare a togliersi i panni di arbitro e scendere in campo soprattutto quando si parla di selezione dei capi senza avallare bovinamente scelte che premiano lo smanettone di turno ma che non ha le potenzialità per gestire Managerialmente un Team.
  • Un ultimo aspetto (ma ce ne sarebbero molti altri) riguarda il modo di lavorare. Si va sempre più sviluppando un metodologia di Smart Working. La possibilità di non essere vincolati esclusivamente al posto fisico di lavoro ma di fornire il proprio contributo dalla propria abitazione o da un qualsiasi altro luogo. Questa modalità oltre ad avere finalità sociali (riduzione dell’inquinamento dovuto agli spostamenti, ottimizzazione degli ambienti di lavoro in un’ottica Agile ecc..) presuppone un forte rapporto fiduciario tra Individuo e Organizzazione che si traduce in obiettivi di produzione che possono addirittura prescindere dal fattore tempo. Tale modalità sta diventando nel vissuto degli individui una componente intrinseca della retribuzione intesa come indicatore di benessere e addirittura diventa una discriminante in fase di iter selettivo specie nei processi di Talent Acquisition. Qui la funzione HR è chiamata a mettere in campo competenze nuove che vanno a ridisegnare il ruolo restituendo più un profilo da Coach che da Gestore.

Non vuole essere la mia una disamina esaustiva della filosofia Agile che anima il dibattito di questi tempi. E’ solo un tassello che può contribuire a fare chiarezza o a stimolare il dibattito con una finalità adattiva ai vari contesti Organizzativi.

Di questo e di altri temi si parlerà in un interessante evento che si terrà a Roma il prossimo 12 Giugno. Un vero e proprio HR Innovation Contest organizzato dalla Business School di GEMA e dallo SHRM Global Forum Italy nella prestigiosa sede della Q8 in zona EUR.

Un’occasione preziosa per confrontarsi su temi e scenari futuri, vi aspettiamo!


Marco Autorino (He/Him)

Helping companies to shape the world of work for the better. HR | OD | Sustainability executive . FCIPD & SCP-SHRM .

5 anni

Giovanni, complimenti per l'articolo. Customer experience & focus, leadership diffusa, flessibilità, velocita' e project management sono per me tra le parole chiave dell' Agire Agile, a livello organizzativo e individuale. Ci vediamo il 12 Giugno per approfondire il tema all' HR Innovation Contest

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