AI nelle aziende: opportunità e ostacoli per una transizione consapevole

AI nelle aziende: opportunità e ostacoli per una transizione consapevole


Negli ultimi mesi, confrontandomi con figure di diverse aziende e istituzioni, ho avuto modo di raccogliere una serie di impressioni dirette su come queste realtà stiano cercando di affrontare il passaggio a un contesto lavorativo arricchito dall'Intelligenza Artificiale.

Grazie al mio lavoro giornalistico, che mi porta a confrontarmi con realtà sia italiane che argentine, ho la possibilità di osservare come diverse culture aziendali stiano affrontando questo cambiamento.         

Questo confronto tra due contesti mi consente di cogliere le sfumature e le sfide uniche che ciascuna realtà incontra nel proprio percorso di trasformazione digitale, arricchendo così la mia prospettiva.

Quello che emerge, e che mi sembra di poter delineare, è un panorama di preparazione incompleta. Non parlo di statistiche, ma di una valutazione che riflette le esperienze e i feedback ascoltati: molte organizzazioni non sono ancora pronte a usare l'AI in modo strutturato, sicuro ed efficace.

Perché tante organizzazioni non riescono a implementare l'AI?

Da quello che ho osservato, per molte aziende la sfida non è solo tecnologica o legata ai dati, seppure siano aspetti fondamentali, ma risiede nel capitale umano e nella visione stessa del ruolo e dell’impatto dell’AI nella struttura aziendale. Questo aspetto umano e culturale si dimostra spesso decisivo.

Tre punti chiave che meritano attenzione:

  1. Formazione su AI inefficace e teorica - Molti dipendenti percepiscono la formazione offerta dalle loro aziende come troppo distante dalle applicazioni pratiche. Nonostante l'investimento in corsi e workshop, la formazione spesso rimane astratta, lasciando chi partecipa con una conoscenza superficiale.
  2. Ruolo dei manager nella promozione dell'AI - È chiaro come l'atteggiamento dei manager sia determinante. Dove la direzione sposa l'AI e ne promuove l'adozione, anche il team tende a esplorare e a crescere nelle competenze. Al contrario, un approccio scettico o passivo limita la motivazione e rallenta l’apprendimento.
  3. Scetticismo dei junior - Ho notato con sorpresa come siano i dipendenti più giovani a manifestare maggiore scetticismo nei confronti dell’AI. Spesso vedono l'AI come una potenziale minaccia, mentre i senior tendono a percepirla come un’opportunità di potenziamento.

Come rendere le aziende pronte per l'AI (secondo me)?

Andiamo diretti al punto, ecco come spesso approccio l'argomento nelle aziende che seguo:

  1. Diagnostic interno sulle competenze AI - Mappatura chiara del livello di competenze AI presente in azienda. Il mio obiettivo è fornire raccomandazioni e un piano d'azione per colmare questi divari, basandomi su un modello che valuta il livello di maturità dell'azienda.
  2. Workshop con manager e team Collaboro con i manager per assicurare che comprendano l'importanza dell'AI e siano capaci di promuoverne l'adozione.
  3. Formazione pratica e personalizzata Credo in una formazione che risponda alle esigenze specifiche dell’azienda e del singolo, con moduli pratici e applicabili al quotidiano. Sviluppo percorsi formativi che accompagnano le persone a vedere l'AI come un alleato, includendo sia sessioni live che contenuti on-demand, per un apprendimento flessibile.

Per affrontare questi ostacoli, è essenziale un approccio consapevole e maturo, che aiuti le aziende a misurarsi in modo chiaro lungo un percorso di crescita.


Colgo l'occasione per annunciare che a breve aprirò il calendario delle consulenze per il 2025. Se tu o la tua azienda foste interessati a una consulenza per affrontare insieme il percorso di integrazione dell'AI, potete contattarmi all’indirizzo formazione@lolivito.com.

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