Rivoluzione formativa: l'AI generativa al servizio del futuro del lavoro.

Rivoluzione formativa: l'AI generativa al servizio del futuro del lavoro.

AI generativa per la formazione

L'AI rappresenta un potente strumento per il futuro del lavoro, ma il suo impatto positivo dipende dalla capacità delle aziende di formare i propri dipendenti e di integrare l'AI in modo etico ed efficace. L'umanità e la formazione continua restano al centro dell'evoluzione lavorativa, enfatizzando l'importanza di un approccio equilibrato e consapevole all'uso delle tecnologie emergenti" è corretta e ben articolata. Riflette l'idea che, sebbene l'intelligenza artificiale sia una forza motrice nel futuro del lavoro, il suo vero beneficio si realizza solo quando è accompagnata da un'adeguata formazione dei dipendenti e da un utilizzo etico e responsabile.


La scelta di consultare Marilù Colaci De Vitis , esperta in formazione e coaching in ambito di leadership e management, è strategica per approfondire l'argomento. La sua esperienza diretta con diverse aziende e dipendenti le fornisce una prospettiva unica su come stanno affrontando la trasformazione digitale, soprattutto in relazione al nuovo AI ACT. Le sue osservazioni possono offrire intuizioni preziose sulle dinamiche attuali nel mondo del lavoro, soprattutto riguardo all'adattamento dei dipendenti e delle organizzazioni alle sfide e alle opportunità presentate dall'avanzamento dell'AI.

Cinque Principi Etici dell'Intelligenza Artificiale - gartner


Cosa pensano i dipendenti dell’AI in azienda?

L’AI è entrata silenziosamente nelle nostre vite, dalla sfera personale a quella lavorativa, cambiando interamente le nostre abitudini quotidiane. Basti pensare agli assistenti conversazionali come ALEXA di Amazon, GOOGLE Home di Google, SIRI di Apple e molti altri ancora. Si tratta, in questo caso, di un software in grado di condurre una conversazione il più possibile simile a quella che avviene tra esseri umani. Infatti, l'intelligenza artificiale (AI) è un ramodell'informatica che si occupa della costruzione di macchine intelligenti in grado di eseguire attività che in genere richiedono l'ntelligenza umana. 

L’AI è arrivata in quasi tutti i settori e sta profondamente cambiando il DNA delle nostre aziende con un impatto importante sui dipendenti e sull’intera popolazione aziendale compreso il management.

Occupandomi di formazione aziendale nell’ambito soft, la prima reazione che ho notato da parte dei dipendenti in diverse aziende, è stata di timore. I pensieri ricorrenti riscontrati: ‘’ perdere il posto di lavoro ’’, ‘’essere sostituiti da macchine ’’,’’non essere più indispensabili’’, ‘’ che ne sarà di noi? ‘’

Una reazione al quanto normale e umana che avviene di fronte a qualsiasi cambiamento.

Superato il primo impatto iniziale, affidandosi e fidandosi di questa colossale innovazione, la maggior parte dei dipendenti ha apprezzato i vantaggi nell’operatività quotidiana in azienda: incremento della produttività, risparmio di tempo, essere sollevati da compiti “pericolosi”, automatizzare il lavoro di routine, elaborazione istantanea di dati per creare prodotti e servizi migliori e su misura per i propri clienti, riduzione dell’errore, aumento dell’efficienza operativa, effetti positivi sulla collaborazione e tanto altro ancora.

Per cui tra i dipendenti, al contrario di quello che si possa pensare, c’è ottimismo e considerano l’AI uno strumento essenziale per il lavoro del futuro. Lo dimostra una ricerca di Boston Consulting Group: “AI at Work: What People Are Saying”che dice per il 78% dei lavoratori italiani l’AI ha più benefici che rischi.

Il management e i dipendenti sono consapevoli che la maggior parte dei posti di lavoro entro il 2030 cambierà, alcuni saranno eliminati e altri creati ex novo. Pertanto c’è bisogno di nuove skill, i dipendenti devono essere qualificati sia sulle hard skill che soft per comprendere e usare in modo consapevole l’intelligenza artificiale.

L’essere umano e la sua formazione continuano ad essere al centro del progetto lavoro. Diverse sono le competenze soft da allenare in questo contesto tra reale e virtuale come l’intelligenza emotiva, la collaborazione, l’adattabilità, la creatività e il pensiero critico, fondamentale quest’ultimo per analizzare, filtrare e valutare le informazioni fornite dall’AI.

Pertanto, il vantaggio competitivo per le aziende è valorizzare e sviluppare il potenziale della propria popolazione aziendale, attraverso una formazione mirata tra hard e soft skill.

Cristiano Sturniolo

The Hitch Lab founder. Marketing & Communication Consultant. Former Chief Global Marketing & Communication Officer LIUJO | PINKO. Business Coach (Senior Practitioner EMCC) certified in Management Drives.

1 anno

Concordo Francesco sulla necessità di approcciarsi all'AI con uno spirito aperto, mettendo in campo qualità e competenze umane complementari che diano la possibilità di gestire e interpretare correttamente la relazione con questo nuovo "collaboratore" un pò particolare.

Marilù Colaci De Vitis

Wellbeing Corporate & Business Trainer | Certificata AIF | Percorsi di evoluzione e benessere personale e professionale - Performance efficace, Equilibrio relazionale

1 anno

Grazie a te Francesco per avermi coinvolta in questa interessante '' Rivoluzione Formativa'' tra intelligenza umana e artificiale ;)

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