Air Italy e le gestioni all'italiana

un aereo Air Italy con l'ultima livrea

Credo - e spero - che la mossa improvvisa ed inaspettata della liquidazione bonaria sia frutto di una pesante azione dimostrativa del fallimento dei Governi Italiani sulla gestione Alitalia.


Per capire la situazione un piccolo riepilogo sulla nostra (EX) compagnia di bandiera.

Fine dicembre 2019 il governo italiano riconosce un ulteriore prestito ponte ad Alitalia di 400 milioni, senza informare l'UE che prontamente ha aperto una indagine per aiuti di Stato. I primi 900 milioni erogati nel 2017 dovevano servire a risanare la compagnia, che pur essendo stata privatizzata e spogliata degli asset passivi (http://www.alitaliaamministrazionestraordinaria.it/) continua a costare più di quando era pubblica.

1996: sotto il governo Prodi Alitalia è al collasso totale, ma viene salvata con una prima parziale privatizzazione

2006: Nel frattempo il carrozzone Alitalia si aggiudica l'asta della fallita Volare Airlines (con Volare Web e Air Europe)

2008: secondo governo Prodi, Alitalia è praticamente fallita, ma viene salvata una seconda volta, si parte alla ricerca disperata di un partner, che venne anche trovato: AF/KLM. Ma al governo sale Berlusconi, che sbandierando un amore incondizionato per l'Italianità mette AF nelle condizioni di rinunciare all'acquisizione. E' opera di Berlusconi il "piano fenice", 7000 licenziamenti ed una ricapitalizzazione costata a noi contribuenti circa 4 miliardi di euro (4 miliardi, avete letto bene). Nello stesso anno ingurgita la fallita Air One e continua lo smembramento degli asset passivi, ma niente, la compagnia costa sempre più di quello che incassa.

2013: terzo tracollo, gli aerei rischiano di rimanere a terra senza carburante, Poste Italiane (un ente pubblico) eroga 75 milioni per permettere agli aeromobili di volare e nel 2014 parte la partecipazione di Ethiad. 49% di quota societaria e 2000 esuberi.

2017: Ethiad esce dall'alleanza e primo prestito ponte da 900 milioni di euro

2019: secondo prestito ponte di 400 miloni di euro, concesso in barba a qualsiasi eventuale parere dell’UE con il pretesto di “rendere appetibile la compagnia per la cessione”

Nel mentre che i diversi Governi cercavano invano di rianimare l’Alitalia, i cieli europei hanno visto grandi compagnie fallire e ripartire da zero, altre riorganizzarsi completamente. Sarebbe il caso di analizzare il caso Iberia, che dalla crisi è oggi una compagnia che genera utili.

Ritornando ad Air Italy, chi parla di una compagnia "sana" ha la memoria corta o non ricorda le annuali aperture di portafoglio del Principe per mantenere in piedi il giocattolo. Questo fino al 2017, quando forse stufo di sanare gestioni pessime decide di cedere il 49% della sua AQA Holding alla compagnia araba Qatar Airways. Ma i capitali arabi e il piano industriale - partito a grande stento - non hanno impedito due passivi di bilancio di 160 e 200 milioni di euro negli ultimi due anni. La scelta dei B737 Max ha ulteriormente complicato i piani, obbligando la compagnia al noleggio di aeromobili (principalmente da Bulgaria Air) per sostituire i tre aeromobili fermati a terra fino a data da destinarsi.

Come vedo il futuro? Un altra gestione politica all'italiana: Alitalia acquisirà Air Italy, nei cieli italiani avremmo un totale monopolio, altro prestito, altri licenziamenti e altri debiti, tagliando pochi posti di lavoro e tutti pronti ad acclamare l'ennesimo successo del governo di turno.

Per vedere come funziona in Europa – con i limiti delle diverse distribuzioni di prodotto, delle diverse e più importanti rotte basta fare una rapida analisi:

AIR ITALY 8 aerei 1600 dipendenti, ovvero 200 circa ad aereo

AIR FRANCE 585 aerei per 84000 dipendenti, 140 circa ad aereo

IBERIA 91 aerei per 13500 dipendenti, 148 circa ad aereo

BRITISH AIRWAYS 270 aerei per 36000 dipendenti, 130 circa ad aereo

ALITALIA 93 aerei per 11600 dipendenti, circa 125 ad aereo

Air Italy ha evidentemente un livello di dipendenti surreale. Curioso poi che il miglior rapporto lo abbia Alitalia ma sia quella che genera più debiti di tutti... Malagestione all'italiana..

In una intervista di qualche anno fa, l'allora direttore del Gruppo Iberia, che nel 2012 stava rischiando la chiusura, disse: "dopo un anno di negoziazioni abbiamo raggiunto accordi con i sindacati: i dipendenti hanno capito che il futuro di Iberia è il loro futuro". Tagliarono 25 aerei, mandò a casa 5000 dipendenti e tagliò gli stipendi a tutti. Oggi Iberia è una compagnia interamente rinnovata, flotta correttamente misurata alle necessità del mercato con i tre brand e che – soprattutto - utili.

E' un problema di focus, se i dipendenti supportati dalle sigle sindacali pensano a salvare esclusivamente il loro posto di lavoro non si andrà mai da nessuna parte, Ilva, Alitalia o Air Italy poco cambia.

Ci vediamo tra un mese.


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