[Aiuto, aiuto mi hanno rubato la BORSA! Come risolvere il problema della creazione delle tue Borse made in Italy senza rischi!]
Ogni volta che sento questa frase penso che a commettere questo gesto scorretto, illegale, sia un ladro, uno scippatore come lo chiamano, lo chiamiamo a Napoli.
Eh si perché se senti “Aiuto, aiuto” pensi ad una persona in difficoltà.
Se quella persona si fosse messa da sola in quella situazione?
Se conosceva i rischi che correva ed ha voluto guardare solo certe convenienze?
Sei un designer e sei alla ricerca di nuovi fornitori, perché hai avuto delle pessime esperienze?
Allora sei una persona “Aiuto, Aiuto”.
Andiamo per ordine.
Giorni fa incontro un mio “amico”.
Fino a qualche anno fa lavorava come responsabile prodotto per un’azienda che ha basato il suo business sulla QUANTITÀ’ e poco badava e bada ancora, alla qualità del prodotto ed alla cura dei dettagli.
Sai una di quelle aziende dai prodotti dozzinali, che trovi a prezzi medio bassi nei negozi senza troppe pretese.
Insomma per non fartela troppo lunga, questo mio amico ed ex cliente, che si chiama Giampaolo, decide ad un certo punto, nel 2012, di mettersi in proprio.
Ha sempre avuto la passione per il disegno ed ama in particolare le borse da donna, i modelli mini.
Fissato con gli accessori e i materiali a specchio, crea un brand, in versione rozza ma molto carina come idea.
Investe TFR e comincia a vendicchiare qualche suo modello, ma poca roba.
Ad un certo punto, alcune persone interessate al suo progetto, decidono di investire un po’ di capitale e Giampaolo ha finalmente la grande occasione che voleva.
Gli investitori si occupano del marketing e della promozione del loro “investimento”.
Giampaolo deve semplicemente creare e coordinare la produzione.
Lo ha fatto per anni come dipendente, cosa vuoi che sarà farlo da “imprenditore”.
Giampaolo assapora sin da subito il sapore della disfatta e comincia a vedere davanti a sé, non più una strada illuminata, piuttosto un insieme di buche.
Giampaolo avendo fatto da referente per l’azienda e dovendo coordinare ai quei tempi solo alcune fasi della produzione, non conosce la parte più brutta e difficile.
La cosa più complicata e difficile da realizzare, per Giampaolo ma anche per te, è la rete di fornitori che facciano buona qualità, siano affidabili ed abbiano visione ampia del business.
Giampaolo mi racconta una sorta di melodramma che si è consumato mesi prima e che lo ha mandato in crisi profonda.
Oggi ha gli investitori che pressano da un lato, il blocco del disegnatore creativo ( un po’ alla stregua dello scrittore) e come se non bastasse il compagno che non tollera più i suoi cambi continui di umore.
Una catastrofe annunciata ma a cui molti imprenditori, designer non danno importanza finché non si realizza.
Giampaolo ha cambiato nell’arco di 3 anni ben 5 fornitori.
Inizialmente era partito con l’idea malsana di affidarsi ad artigiano che lavorava con l’azienda dalla quale si era licenziato.
Il classico spin- off che oltre a rubare i clienti, ruba anche i fornitori.
Aveva sottovalutato la scaltrezza dell’artigiano vecchio e vecchio stampo, che preso a braccetto si era intascato l’acconto ed aveva completato la campionatura oltre i tempi stimati.
Parliamo di due mesi in più.
Litigi e merce non completamente soddisfacente
Ne cambia altri tre per motivi simili, ma comunque riesce, sotto stress massimo, ad avere le borse finite, in ritardo ma conclude tutto.
L’ultimo però è stato formidabile....
Vuoi scoprire cosa è successo a Giampaolo con l'ultimo fornitore e leggere anche la soluzione? Vai al blog!
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Grazie per il tempo e l'attenzione che mi hai dedicato
Ornella