Alchimia interna: la magia chimica degli alimenti nel nostro corpo

Alchimia interna: la magia chimica degli alimenti nel nostro corpo

Nei precedenti articoli ci siamo concentrati sull’ alimentazione come strumento fondamentale per migliorare i nostri livelli di energia, e successivamente abbiamo approfondito  la necessità di conoscerne la provenienza ponendo l'attenzione sull’importanza della pulizia del nostro organismo attraverso pratiche costanti, sottolineando di orientare le nostre scelte verso alimenti di qualità. 

Ora, prima di passare al terzo strumento per gestire la tua energia, desideriamo parlarti di un aspetto altrettanto cruciale ovvero di come il cibo influenzi la chimica del corpo nel preservarne un benessere duraturo.

Siamo abituati a pensare al cibo come a qualcosa che ci sazia e ci fornisce energia, ma il ruolo degli alimenti va ben oltre questo. Ogni cosa che consumiamo, infatti, ha il potenziale di modificare in modo diretto o indiretto l’equilibrio chimico del nostro organismo, influenzando il nostro stato di salute a livello profondo. 

Uno degli aspetti da prendere in considerazione è l’effetto che gli alimenti hanno sull’equilibrio acido-base.

Un termine che spesso viene citato in questo ambito è il PRAL (Potential Renal Acid Load), un indice che indica quanto un alimento tende a produrre residui acidi o basici dopo la digestione nel metabolismo. Alimenti come ad esempio carne, formaggi e cereali raffinati hanno un PRAL positivo, ovvero tendono a produrre un effetto acidificante per il nostro l’organismo.

Uno studio pubblicato sul ‘Journal of the American Dietetic Association’ ha evidenziato che una dieta ad alto PRAL può portare a uno stato di acidità cronica, che nel tempo può influenzare negativamente il metabolismo osseo e muscolare (Remer & Manz, 1995).

Gli alimenti alcalinizzanti come ad esempio spinaci, cetrioli, cavolfiori aiutano, invece, a mantenere un equilibrio più salutare, riducendo i rischi legati a una dieta acidificante eccessiva. 

Non si tratta di eliminare dalla propria alimentazione gli alimenti a Pral positivo ma in maniera equilibrata, si tratta di contenerne gli effetti acidificanti con alimenti alcalinizzanti che non alimentano l’infiammazione dell’organismo.

Questo è uno dei temi a cui siamo particolarmente legati ovvero il rapporto tra alimentazione e infiammazione. Numerose ricerche hanno evidenziato come un consumo eccessivo di zuccheri raffinati, grassi saturi e cibi processati può aumentare il rischio di infiammazione cronica, compromettendo il sistema immunitario e predisponendo a malattie croniche.

Il cibo è la nostra principale fonte di energia, ma non tutti gli alimenti ci forniscono energia allo stesso modo.

I carboidrati semplici, come lo zucchero, possono causare picchi glicemici seguiti da cali repentini, portando a sensazioni di stanchezza. Al contrario, i carboidrati complessi, come quelli presenti in cereali integrali e legumi, rilasciano energia in modo più costante e contribuiscono a mantenere stabile il livello di zuccheri nel sangue. La differenza nell’apporto energetico degli alimenti è stata studiata anche in ambito sportivo, dove il metabolismo energetico è fondamentale per il rendimento (Coyle, 1995).

Alcuni nutrienti hanno poi un impatto diretto sul sistema nervoso e sulle nostre capacità cognitive. Vitamine del gruppo B, magnesio e acidi grassi essenziali sono indispensabili per la salute del cervello e per la produzione di neurotrasmettitori come serotonina e dopamina, che regolano il nostro umore e la concentrazione. Una dieta ricca di questi nutrienti può migliorare la memoria, ridurre lo stress e favorire il benessere mentale.

Un altro aspetto da considerare rispetto al cibo è come lo cuciniamo.

La cottura, infatti, può ridurre o addirittura distruggere alcuni nutrienti, come la vitamina C e le vitamine del gruppo B, che sono sensibili al calore. Inoltre, certe tecniche di cottura possono creare composti poco salutari. Ad esempio, la frittura ad alte temperature genera sostanze chiamate ‘AGEs’ Advanced Glycation End-products) che sono stati associati a processi infiammatori e all’invecchiamento precoce (Uribarri et al., 2010).

La cottura può influenzare anche l’indice PRAL degli alimenti: le verdure al vapore, ad esempio, mantengono un effetto alcalinizzante, mentre la cottura prolungata e ad alte temperature può ridurre questo effetto.

Alcuni studi della Harvard T.H. Chan School of Public Health consigliano di privilegiare metodi di cottura come la cottura al vapore o la bollitura leggera per preservare il contenuto nutrizionale e minimizzare la formazione di composti dannosi.

Non dimentichiamo, infine il come e il quando introduciamo gli alimenti cotti o crudi nel nostro organismo e come essi influenzino i nostri livelli di energia ed infiammazione.

Mangiare un piatto di pasta la sera  ad esempio è una scelta comune e piacevole per molti, ma pochi si soffermano a riflettere su come questo possa influenzare il corpo durante la notte e anche al mattino seguente. La pasta, essendo un alimento ricco di carboidrati, viene scomposta in glucosio durante la digestione, causando un innalzamento della glicemia. In risposta, il corpo rilascia insulina per aiutare le cellule ad assorbire questo zucchero. Anche se questo processo è naturale, un picco glicemico serale può avere delle conseguenze: dopo l’aumento della glicemia, infatti, il corpo sperimenta un calo, spesso accompagnato da una sensazione di stanchezza e, in alcuni casi, da una fame intensa al risveglio.

Mangiare,inoltre, una cena ricca di carboidrati raffinati, soprattutto se abbinata ad alimenti acidificanti come proteine animali o zuccheri, può influire sul pH delle urine la mattina successiva affaticando i reni.

Durante la notte, il corpo si occupa di ripristinare l’equilibrio acido-base: per farlo, tende a eliminare gli acidi in eccesso accumulati durante la giornata, riflettendo un pH delle urine mattutine leggermente più basso (quindi più acido).

Tutto questo è perfettamente misurabile (trovi un approfondimento in questo articolo sul nostro blog o tra le prime AlkaPill Come misurare la tua energia )

È evidente quindi che l’alimentazione ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio chimico del nostro organismo.

Scegliere con cura gli alimenti, i metodi di cottura e il come, il quando introdurli nel nostro organismo, può fare la differenza non solo per il nostro benessere fisico, ma anche per il nostro stato mentale. Mangiare consapevolmente è un investimento per il nostro corpo e per il nostro benessere a lungo termine, che si riflette in energia, forza e vitalità longeva.

Se il primo passo è  cosa mangiare poiché stiamo scegliendo come nutrire il nostro corpo, il secondo è depurare il corpo dalle tossine e dai residui metabolici, il terzo rispetto all'alimentazione è tenere in considerazione l'alchimia interna ovvero come gli alimenti influenzano la chimica del tuo organismo.

Alkaenergy@ si occupa di ricostruire le fondamenta per garantire un benessere complessivo costante e duraturo nel tempo, riportando il pH del sistema linfatico a valori di livello alcalino ottimale. Il ripristino dell’equilibrio acido-base avviene in maniera rapida, naturale e perfettamente misurabile.

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Remer, T., & Manz, F. (1995). Potential renal acid load of foods and its influence on urine pH. Journal of the American Dietetic Association, 95(7), 791-797.

Aggarwal, B. B., & Shishodia, S. (2004). Suppression of the nuclear factor-kappaB activation pathway by spice-derived phytochemicals: reasoning for seasoning. Annals of the New York Academy of Sciences, 1030(1), 434-441.

Coyle, E. F. (1995). Substrate utilization during exercise in active people. American Journal of Clinical Nutrition, 61(4), 968S-979S.

Bourre, J. M. (2006). Effects of nutrients (in food) on the structure and function of the nervous system: update on dietary requirements for brain. Journal of Nutrition Health and Aging, 10(5), 386-399.

Uribarri, J., et al. (2010). Advanced glycation end products in foods and a practical guide to their reduction in the diet. Journal of the American Dietetic Association, 110(6), 911-916.

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