Alitalia (ITA). Prima o poi i nodi vengono al pettine.

Alitalia (ITA). Prima o poi i nodi vengono al pettine.

"Cavolo è tornato", qualcuno dirà. In realtà non me ne sono mai andato.

Scrissi l'ultimo articolo sulla vicenda Alitalia nell'Aprile 2021, oltre ad aver trattato anche la situazione di Meridiana - Air Italy e del trasporto aereo Italiano in generale.

Da allora, mi sono messo alla finestra, dopo aver ricevuto qualche telefonata e critiche sul mio pensiero, perché quello che scrivevo da cittadino libero e in piena libertà di pensiero evidentemente a qualcuno non piaceva sentire; d'altronde che ero io per potermi permettere di esternare i miei pensieri da amante e da lavoratore del settore.

In vari articoli pubblicati qua e la e in varie interviste televisive, dissi il mio punto di vista sulla situazione Alitalia, promuovendo un rilancio del vettore che puntasse alla crescita della flotta e sviluppo del Lungo raggio. Scrissi un articolo qua su LinkedIn (Alitalia, perché ridimensionare non è la strada migliore)

il quale aveva creato molte perplessità e attirato l'attenzione di alcune personalità, anche "politiche" perché remava contro il "loro di altrui pensiero"... Ovviamente una compagnia più piccola vale meno ed è più semplice da acquistare.

Ad oggi posso sentirmi fiero di me? e dei miei pensieri e ragionamenti?, d'altronde per chi come me respira JET A1 combusto, non è molto difficile arrivarci. Ed eccoci qua, che dopo quasi 2 anni posso oramai fare un analisi di quanto da me più volte esternato e capire se effettivamente dicessi fesserie o al contrario verità.

Iniziamo con analisi dei fatti.

1) ITA è partita con una flotta "minuscola" per il ruolo di vettore nazionale che ricopriva e un investimento di quasi 2 miliardi. Dissi più volte che se non vi fosse stata una crescita di economia di scala fino a raggiungere almeno i 250 aerei e un utilizzo maggiore e più efficiente della flotta, a partire dalla flotta di circa 160 aerei che era in dote ad Alitalia, ITA si sarebbe trovata a perdere in proporzione, di più di quanto perdesse Alitalia. Benissimo, andate a vedere quanto perde ITA con appena 75 aerei e confrontate in proporzione con quanto perdeva Alitalia con 160 aerei.

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2) ALITALIA. Dissi più volte che il potenziale di Alitalia stava nel suo logo e nel suo tricolore. Mi dissero che non era vero e che era necessario un cambiamento radicale per rilanciare un vettore e la credibilità di un progetto sostenibile ??? Ora che Lufthansa vorrebbe acquisire ITA, indovinate qual'è stata la sua prima richiesta? Il ritorno del marchio e del logo ALITALIA.

3) Lufthansa. Per iscritto e in varie interviste TV dissi che il progetto di ITA aveva molte similitudini a quanto accaduto a Austrian Airlines, Brussels Airlines, Swiss ecc... ovvero il partire con una flotta piccola con almeno il 50% dei collegamenti intercontinentali che originassero dagli HUB Tedeschi per poi crescere e standardizzare la flotta a circa 80 aerei. Anche qui, confrontate quanto dissi con quanto stà accadendo.

4) Linate. Gli SLOT su Linate fanno gola a molti, Lufthansa per primo. Dissi che come aeroporto, Linate era strategico per Alitalia, che aveva necessità di incrementare le tratte e di trasformarlo in HUB, ridimensionando in parte Fiumicino, ovvero andando a ridimensionare i collegamenti Linate-Fiumicino in concorrenza con l'alta velocità e fattori di riempimento in alcune fasce orarie non coincidenti con voli intercontinentali molto bassi. Anche qua ho preso una cantonata, infatti Lufthansa farà proprio questo, rilanciare Linate quale HUB del nord e ridimensionare fortemente i voli Linate-Fiumicino.

5) Meridiana (Air Italy), Ernest Airlines, Blue Panorama. Questi i vettori Italiani "caduti" senza supporto. Suggerii di incrementare la flotta di Alitalia anche sulla necessità di riassorbire il personale a spasso di questi vettori, così da dare la possibilità di mantenere posti di lavoro e nel contempo evitare di fare figli e figliastri. Ciò avrebbe permesso di presidiare il mercato Italiano da parte di un Alitalia più grande e che avrebbe coperto le carenze dei vettori nazionali e "proteggere i fianchi" dai vettori esteri, o per lo meno limitare una forte espansione estera e che partendo da un vettore fortemente ridimensionato, ciò avrebbe creato immensi spazi alla concorrenza. Anche quà dissero che non era vero, infatti Ryanair, WizzAir, Vueling, hanno solo raddoppiato i collegamenti nazionali e internazionali dall'Italia, in particolare Ryanair ha annunciato poco dopo di basare in Italia quasi 80 nuovi aerei in aggiunta a quelli attuali.

6) Intercontinentale. Dissi che andava potenziato subito e espanso, che se si sarebbero tirati i remi in barca riducendo la presenza di Alitalia, la clientela avrebbe puntato verso altri vettori. Istanbul (Turkish), Madrid e Barcellona (Gruppo Iberia), Amsterdam (Gruppo KLM), Francoforte (Gruppo Lufthansa) hanno avuto un incremento di richiesta sulle tratte intercontinentali e indovinate su quali direttrici Europee vi è stato un significativo incremento? Dagli aeroporti ITALIANI verso questi HUB per successivo volo intercontinentale.

7) Nodo dipendenti Alitalia. ITA non è nata dal nulla, ma dalle ceneri di Alitalia, inutile negarlo. E' voce di oggi che in tribunale vi sia una sentenza a favore dei dipendenti AZ lasciati a casa e che pare dovranno essere integrati coi vecchi contratti. Alla fine della giostra, questo giro quanto ci stà venendo a costare? Forse sarebbe stato meglio rilanciare seriamente Alitalia, recuperando tutte quelle risorse che sono state lasciate a casa degli altri vettori? Io dico di si, perché adesso il "giochino" costerà almeno il doppio.

Fare i compiti agli altri alle volte non paga, e se le cose prendono una piega diversa, come sta accadendo, si fa sempre in tempo a fare un passo indietro. Ora vedremo cosa succede.

Dopo due anni di silenzio ad osservare, posso continuare a dormire sogni sereni, perché alla fine credo di non essermi sbagliato di molto.


Daniele Fazari

Consulente Aeronautico


Claudio Pepe

Tecnico Aeronautico presso Alitalia Compagnia Aerea Italiana SpA

1 anno

Pura e semplice verità.

Emanuele Cezza

Lufthansa Station Engineer

1 anno

Bravo Daniele, ottima analisi.

Sono in toto d'accordo con te Daniele!La tua analisi è stata oltre che circostanziata ma anche realistica con quanto avevi detto in precedenza.

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