Annalena Benini nuova direttrice del Salone del libro di Torino.

Annalena Benini nuova direttrice del Salone del libro di Torino.

C'è una scossa che attraversa queste pagine, quella delle donne raccontate, citate, amate in un libro che scuote anche noi. Annalena Benini, giornalista e scrittrice, pubblica per Einaudi Annalena (in libreria dal 18 aprile)un incontro con una donna mai incontrata ma conosciuta tramite la concretezza di una vita sbilanciata verso gli altri. Annalena Tonelli, originaria di Forlì, cugina alla lontana di Annalena Benini, è stata una missionaria che, dopo la laurea in Giurisprudenza, è partita per un altro mondo, quello dei poverissimi. In Kenya e in Somalia, dal 1969 al 2003, anno in cui è stata uccisa, Annalena Tonelli ha vissuto realizzando il massimo dell'estroversione: ha amato tutti, nel senso di uno a uno, donando tempo, dedizione, cura, amore, coraggio. Donando anche la sua libertà di donna colta e benestante che nell'esercizio di quella vita tra gli ammalati e gli ultimi, ha trovato la sua piena vitalità. Ma come lo racconta Annalena Benini è una carezza che ridesta quella scossa: per analogia o per contrasto la giornalista si racconta, ci chiede di fare altrettanto con noi stessi, da dentro, facendo i conti con la “sete di madre” che tutti abbiamo, con la dismisura come tratto accrescitivo di chi non vuole la linearità. 

Annalena si apre e si chiude con l'esperienza di una brutta polmonite che la giornalista ha vissuto mentre aveva i bambini piccoli. Nel tempo sospeso della malattia, quando la permeabilità agli eventi si fa più porosa, Annalena Benini incontra la storia di Annalena Tonelli, un'omonimia su cui interrogarsi, una parentela che non può non volere dire qualcosa. Una donna che vuole stare nel mondo racconta una donna che da quello stesso mondo è scappata per costruirne un altro, fatto di niente e di tutto: Annalena Tonelli aveva due vestiti, mangiava poco e dormiva ancora meno, ma le energie per il suo mondo fatto di bambini e tubercolosi non venivano meno. «E se morissi oggi? Se morissi senza avere amato di più?» non è una domanda, è un imperativo che ha mosso Annalena Tonelli a concretizzare quel di più ogni giorno, affermando le sue capacità, ottenendo risultati come una scuola per sordi e i medicinali distribuiti a chi ne aveva bisogno.

"La dismisura del dolore e dell'amore" che per i più funziona come forza centrifuga, per la missionaria è stata invece l'attrazione con cui misurarsi. Annalena Benini entra nel profondo delle scelte di questa donna, ci rimanda un confronto con sé stessa che diventa anche nostro: "dentro di me si combatte una lotta tra il desiderio del fuoco e la paura del fuoco, nascondermi in un riparo che non possa fare male a nessuno ma soprattutto a me. Un passo indietro mi sembra ragionevole. Non dietro qualcun altro, ma proprio dietro me stessa. Un passo indietro significa: non farai figure di merda, starai dentro tutte le misure giuste, ti travestirai da portaombrelli o da pianta grassa quando ci sarà qualche casino, se proprio dovrai tuffarti dagli scogli alti fallo sempre a bomba, mai di testa. Risparmia le forze, pensa con la tua testa, sottolinea i libri con una matita grossa".

 Annalena Tonelli scriveva lettere alla famiglia e all'amica Maria Teresa, un epistolario da cui la giornalista ricostruisce la forza, il carattere e la complessità di una donna che viveva una sua contraddizione: "Era estremamente indipendente ma estremamente bisognosa di sostegno. Si sentiva diversa, e quindi necessariamente sola, ma aveva bisogno di conforto". 

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Manuela Furini

Funzionario direttivo - Servizi Corporate - Affari Generali - Comunicazione - Associazioni di Categoria/Sindacato d'impresa

1 anno

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