|ANNO 2019: IL RISCATTO DEL MADE IN ITALY – PRODUZIONE +89%|
Dopo il calo del 2018, l’Italia dell’olio riparte anche se, la maggiore produzione della campagna olearia 2019-2020 non compenserà purtroppo il calo dell’annus horribilis 2018.
A dichiararlo sono i principali osservatori del mercato: Cia-agricoltori Italiani, Italia Olivicola e Associazione italiana frantoio oleari (Aifo) che stimano una CRESCITA della PRODUZIONE dell’89%.
Coldiretti prevede un recupero sui minimi del 2018 di circa l’80%.
La produzione italiana è stimata a circa 330 mila tonnellate di olio, quasi il doppio rispetto ai minimi delle 175 mila tonnellate del 2018, ma ancora lontana dalle 428 mila tonnellate del 2017, migliore annata del decennio, inferiore solo al 2015.
Il clima questa volta ha favorito lo sviluppo dell’olivo; CALDO ESTIVO e BASSA UMIDITÀ hanno evitato gli attacchi della mosca olearia con infestazioni rare e ben al di sotto della soglia del danno su tutto il territorio italiano.
Secondo Cia, “la qualità dell’olio extravergine d’oliva sarà assolutamente ECCELLENTE, soprattutto grazie agli interventi e alle spese sostenute dagli agricoltori nei mesi estivi per l’irrigazione dei campi”.
Annata molto positiva per la Calabria per la quale si prevede una produzione di quasi 36mila tonnellate (+116%), che conserva la prima piazza tra le regioni italiane davanti alla Sicilia con 24mila 943 tonnellate di produzione olearia prevista (+38%).
Bene la Basilicata, che quasi quadruplica la produzione dello scorso anno (+340%) e che si attesta a 5675 tonnellate. Positiva la campagna olearia anche in Sardegna con 4600 tonnellate (+183%); in Campania attese oltre 10mila e 100 tonnellate (+52%) ed in Molise (+40%) grazie a 3276 tonnellate di produzione olearia prevista.
In chiaroscuro, invece, il bilancio delle regioni centrali: ad Abruzzo (+52%) con 10mila e 700 tonnellate di olio previste e Marche (+63%) grazie ad una produzione stimata in 3549 tonnellate, si contrappongono i dati negativi di Lazio (-19%) che dovrebbe produrre poco più di 7000 tonnellate, Toscana attesa a 16.300 tonnellate (-20%), Umbria con 4479 tonnellate (-28%) ed Emilia Romagna a 616 tonnellate (-50%).
Tutti cali questi ultimi dovuti alla ciclicità che caratterizza la produzione olivicola ed al RITARDO della FIORITURA causata dalle BASSE TEMPERATURE di inizio primavera.
MAGLIA NERA della produzione italiana saranno tutte le REGIONI DEL NORD, che registreranno un calo evidente: picco negativo minimo in Liguria (-43%), che realizzerà non più di 2784 tonnellate, picco massimo in Lombardia e nel Veneto (-65%).
E’ ripreso il recupero del pesante deficit di una filiera che coinvolge oltre 400 mila aziende agricole specializzate e che può contare sul maggior numero di olio extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp) con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo.