Apple ha ancora bisogno dell'approvazione di Steve Jobs

Apple ha ancora bisogno dell'approvazione di Steve Jobs

Specialmente quest'anno, in cui ricorre il decennale dalla commercializzazione del primo anno, la figura di Steve Jobs è stata spesso al centro dei discorsi di Tim Cook, attuale amministratore delegato, e di altri dirigenti di Apple. L'evento di martedì 12 settembre scorso ha inaugurato anche lo Steve Jobs Theatre, edificio dedicato al fu fondatore dell'azienda insieme a Steve Wozniak.

Sia prima, nei mesi antecedenti, che durante la presentazione di iPhone 8 e X è apparsa molto chiara una cosa: questa Apple, ad anni di distanza dalla morte prematura del suo co-fondatore, ha ancora bisogno dell'approvazione di Steve Jobs. Se da una parte la figura di Steve Jobs è mista ormai a leggenda (sfigurano infatti tutti gli altri comprimari che hanno garantito l'ascesa di Apple e si sfumano i retroscena meno positivi dello sviluppo dei suoi principali prodotti) e sarà quindi sempre un punto di riferimento per la società di Cupertino e non solo, dall'altro è evidente che questa Apple si stia attaccando alla figura di Jobs per avere una credibilità e un sostentamento creativo che, altrimenti, non avrebbe.

Sembra che Tim Cook, Jonathan Ive e soci abbiano costantemente la necessità di sottolineare "questo iPhone è il proseguimento della visione di Steve Jobs", "continuiamo a seguire la filosofia di Steve", perché altrimenti sarebbe evidente il deragliamento creativo che l'ha colta da anni. Un mantra che deve ripetere al suo pubblico più fedele (anche fino alla cecità) per dare l'impressione che anche se Jobs fosse ancora vivo, Apple sarebbe uguale. Gli stessi iPad, gli stessi iPhone, gli stessi Watch. Identica: "siamo capaci di seguire l'esempio di Jobs e state tranquilli che dentro a questi prodotti c'è proprio la sua visione" sembra voler dire.


E i più ciechi sono così spinti a pensare "sì, è vero, questa è ancora la Apple di Jobs, quella del primo iPhone e dell'iMac". Per nascondere l'esatto contrario, ossia che il volto di questa società è quello di un'azienda la cui creatività e potenza sono state perse anni fa. Lo strato di denaro nelle casse e di appeal commerciale è un trucco facciale che si sta sciogliendo e lascia intravedere tutte le rughe. E senza il trucco e la figura di Steve Jobs resta un iPhone X che riprende appieno le caratteristiche dei prodotti di punta del suo principale antagonista commerciale: Samsung Galaxy S8 e Note 8. Persino nel design a tutto schermo, che già Xiaomi Mi Mix prima ancora aveva sdoganato.

Secondo Apple, il "futuro dello smartphone" sarà incredibilmente noioso. Perché sia Galaxy S8 che iPhone X danno semplicemente una bella ritoccata al design. Sicuramente più intrigante, ma parlare di "futuro dello smartphone" soltanto perché c'è più spazio sullo schermo è pura idiozia. Il futuro dello smartphone passa da ciò che potrà fare tra 4-5 anni e senz'altro le varie dock che permettono di usare lo smartphone come un limitato PC sono un esempio di quale sarà la direzione generale.

Perché anche il costosissimo iPhone X non permette di lavorare come un laptop o un PC; non permette di giocare allo stesso livello di console o PC; non permette di godere di contenuti multimediali come una Tv. Se questo è il "futuro dello smartphone", allora siamo arrivati al capolinea e Steve Jobs si è rotolato nella tomba così tante volte da averla quasi scoperchiata. E un giorno il suo zombi arriverà da Tim Cook e gli dirà: "Perché mi avete fatto questo?"

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