Approcciare il "nuovo futuro"
In cosa siamo impegnati tutti ora?
Ora siamo concentrati nel capire cosa succederà settimana prossima: se finalmente potremmo andare a tagliarci i capelli o a tornare in palestra. Chi si azzarda ad avere una visione un po' più "strategica", ha un orizzonte di qualche mese, provando ad immaginare come sarà la cosiddetta "nuova normalità" a fine anno o l'anno prossimo.
Dare il giusto peso al Covid-19
Una "banale influenza" sta sconvolgendo il mondo. L'impatto che ha sull'economia, sulla vita sociale e che avrà nei prossimi mesi è devastante, però ...
..., anche se può sembrare una affermazione forte, siamo stati fortunati.
In fondo quello con cui stiamo combattendo non è un virus altamente letale, colpisce principalmente chi è più debole e si riesce ad eliminare semplicemente lavandosi le mani ... eppure sta causando e causerà un bel po' di problemi!
Bill Gates nell'ormai famoso intervento TED 2015, metteva già in allerta sul rischio.
Visto che siamo stati fortunati con Ebola, che non si trasmetteva per via aerea, e con il Covid-19, che non è altamente letale, pensiamoci! Se avevamo vissuto Ebola da spettatori, ora anche l'occidente ha sperimentato la pandemia. Siamo stati un'altra volta avvertiti!
In una economia sempre più globalizzata, in un mondo sempre più piccolo dove le catene del valore sono sempre più interconnesse e geograficamente distanti, una pandemia di un virus con alta latenza e/o altamente letale potrebbe essere devastante.
Progettare un "nuovo futuro"
Questa che sopportiamo e dovremmo affrontare è una forte discontinuità che ha colpito anche l'occidente.
Non ha distrutto fisicamente nulla. Non è una guerra e nemmeno un terremoto. Dopo un terremoto si cerca di ricostruire tutto su nuove basi, cercando di costruire case antisismiche che resistano a terremoti ancora più forti di quello subito.
Ora, anche se nulla è stato fisicamente distrutto, dovremmo ripensare le nostre relazioni su basi anti epidemiche. preparandoci a sopportare l'impatto sanitario economico e sociale di virus anche più forti.
Così, sempre facendo il parallelo con il terremoto, dovremmo sia pensare ad onorare degnamente chi abbiamo perso e a costruire bungalow per gli sfollati, ma anche pensare a costruire un mondo nuovo in grado di affrontare sanitariamente, socialmente ed economicamente "terremoti" più forti ... tutti assieme, perché, anche se sopravvivi alla prossima scossa, devi avere anche l'ambiente attorno a te che resiste, per non essere l'oasi nel deserto.
Quindi ricostruire il mondo sulle stesse basi dell'attuale non è la cosa più saggia!
Spendiamo il giusto per affrontare l'emergenza, ...
... ma investiamo ora avendo una visione di come sarà il "nuovo futuro".