Arkios Italy Sector Flash: Concerie di pelle e cuoio
Sector to watch di metà marzo è il mercato delle concerie, un settore dove l’Italia è leader mondiale, in particolare nell’alta gamma grazie ai distretti di Pisa e Arzignano.
I ricavi complessivi dell’industria italiana della pelle rappresentano il 65% del totale dell’Unione europea e il 19% di quello mondiale: numeri in crescita costante negli ultimi 40 anni, tanto che nel 1° semestre 2018 la produzione conciaria italiana ha continuato a crescere (+5% rispetto al 1° semestre 2017), trainando il comparto a livello europeo insieme a Francia, Spagna e Germania e restando leader nel mondo.
La crescita della produzione è trainata soprattutto dalle pelli bovine medio-grandi, in crescita del 2% in valore della produzione e del 3% in volume, soprattutto grazie al largo utilizzo che ne fa il settore automotive e alla parziale ripresa degli ordini nel settore fashion&luxury. Più debole invece il segmento delle pelli di piccola pezzatura.
Principale sentiment degli ultimi anni è l’ecosostenibilità, tema ormai globale che le aziende italiane hanno colto in anticipo e al quale hanno destinato investimenti in marketing e comunicazione.
Il contesto competitivo è caratterizzato da forte polarizzazione, con la presenza da un lato di un numero molto limitato di grandi gruppi integrati operanti a livello internazionale (fatturati > 200 M€) generalisti su diversi settori (calzature, pelletteria, automotive, ecc), dall’altra parte di numerosi player nazionali di dimensioni più contenute (< 100 M€) focalizzatisu specifiche industries, ad esempio quella del fashion.
Proprio alcuni tra questi ultimi player sono stati oggetto di acquisizione da grandi gruppi della moda, che hanno scelto di integrarsi verticalmente per esercitare un controllo diretto sulla filiera della pelle come dimostrano le operazioni realizzate da Prada con l’acquisizione della Tannerie Megisserie Hervy(Francia) o di LVMH con l’acquisizione della Tanneries Roux (Francia).
Non solo le francesi ma anche le italiane sono state oggetto di acquisizione da parte di grandi player esteri: nel 2015 la JBS Couros, divisione pelli della multinazionale brasiliana JBS ha acquisito la Conceria Priante (Arzignano), mentre nel 2017 il gruppo cinese ISA TAN TEC (partecipato dal fondo cinese Navis Capital) ha acquisito la Scamosceria del Brenta (Bassano del Grappa).
Inoltre, diversi Fondi di Private Equity si sono posizionati nel settore, in particolare CVC che ha acquisito per €285M il 100% di Conceria Pasubio (€330M di fatturato e €35M di ebitda nel 2017, leader degli interni in pelle per auto) e Arcadia Sgr che a febbraio 2018 ha acquisito il 100% di Chiorino Technology(€30M di fatturato 2017, storica azienda biellese leader nel settore della pelletteria di lusso).
Tra gli ulteriori M&A Target to watch, il più interessante è Rino Mastrotto Group, €320M di fatturato e €45M di ebitda, leader italiano specializzato nella lavorazione delle pelli a uso industriale, oggetto di interesse da parte di primari fondi di Private Equity. A chi – la battuta è d’obbligo - venderanno cara la pelle?