Ascoltare è un lusso
Chi non ascolta mi manda il sangue al cervello. C’era quel metro di distanza, anzi no, quella era proprio lontananza, in salita… ed io che non riuscivo a colmare quello spazio, non riuscivo mai a scalare fino alla vetta. La vetta che volevo conquistare era quello sguardo lassù, che sapevo potesse in un attimo diventare raggelante e infastidito, magari per un’esclamazione uscita troppo rumorosa. Io piccina, con i piedi a terra e la testa verso di lui.
Il tema dell’ascolto mi è particolarmente caro, croce e delizia, da tempo immemore. Avrei voluto essere guardata con interesse e per avere quell'attenzione avevo sviluppato una certa abilità nel selezionare argomenti specifici da esprimere sinteticamente ed espressivamente. Speravo di ottenere almeno qualche secondo di quello che avrei voluto per ore. Credo di non esserci riuscita molto spesso o, per lo meno, quello che è accaduto, qualunque sia la verità, ha lasciato in eredità questa convinzione.
Ero già grande, invece, quando arrivavo a casa del mio ragazzo dell'epoca per provare quella stessa frustrazione: entravo, lo salutavo ed a volte neanche si alzava dal suo tavolo... gli occhi rossi continuavano a guardare lo schermo e le mani nervose a scrivere codici e fumare... così avevo la conferma di non valere poi così tanto. Ero giunta alla conclusione che condanna e disgusto per simili comportamenti fossero una posizione più che legittima, disprezzandoli avevo anche una certa presunzione di saggezza.
Se ci penso adesso, però, pur continuando a detestare simili situazioni, mi rendo conto che arrabbiandomi e disprezzando non faccio altro che pagare con la stessa moneta chi non mi ascolta. Il mio disprezzo nasce dal mio bisogno di essere accolta ed avere conferme affettive. In quei momenti, quindi, sono concentrata su di me e fintamente interessata a loro! In realtà voglio soddisfatti i miei bisogni... non entrare in vera relazione. Non li sto ascoltando: ascoltare chi non ascolta per me è la sfida più insidiosa. Non cerco di capire il loro bisogno, cosa gli impedisce di prestarmi attenzione. Per mestiere devo dire che l'ascolto è una capacità che si impara e lo penso veramente, ma più profondamente credo che ascoltare gli altri sia un lusso. Un lusso che per molto tempo non mi sono potuta permettere. Troppo forte urlavo io, dietro quel viso pallido e sereno. Furono ben 2 i questionari di personalità a darmi questa informazione... ma non li “ascoltai”, non subito. Colsi solo il fastidio per quei report che rifiutavo e snobbavo come poco significativi. Ma di certo ho imparato che tutti i profondi fastidi nascondono un tesoro ed infatti sono poi venuti gli anni in cui poter andare a caccia di quella ricchezza.
Imparare ad ascoltare… nel mio mondo si parla molto di “ascolto attivo” ma, sulla mia pelle, parlerei piuttosto di SILENZIO ATTIVO. Nel momento in cui siamo capaci di trovare una qualche forma di pace interiore, provvisoria di certo, precaria quanto vuoi ovviamente, ma nel momento in cui senti il benessere ed il piacere che ti dà donarti un po’ di silenzio, cosa c’è di meglio che dedicarti all’ascolto degli altri? Strumento principe di apprendimento, di emozione e, quindi, di vita.
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4 anni...difficile aggiungere o commentare qualcosa di gia’ cosi completo... L’unica cosa che posso dire e’ grazie! Grazie per avermi regalato un’altra preziosa occasione per rifltettere!
Leggerti e sempre un piacere: sembra quasi poesia. E provassimo « l’ascolto per connettersi »?
Digital Marketing & Communication Specialist @ACIVallelunga | Sport
4 anniGrazie Benedetta per aver condiviso questo, instaurare relazioni empatiche è fondamentale per garantire un nuovo umanesimo