BIAS COGNITIVO
Bias Cognitivo: Psicologi Tversky e Kahneman, anni ’70. (Premio Nobel 2002)

BIAS COGNITIVO

IL NOSTRO CERVELLO CI INGANA ? CERTO! CON LE SUE TRAPPOLE MENTALI, OVVERO: BIAS COGNITIVI

“Mentire a noi stessi è ben più radicato nella nostra anima del mentire agli alti"                                              F. Dostoevsky.

Ogni giorno il nostro cervello è inondato da milioni di informazioni. Troppe, rispetto a quante ne potrebbe processare correttamente. Questo è il motivo che porta il cervello umano a ricorrere a delle strategie cognitive per essere più veloce, risparmiare tempo e fare meno fatica. A tal proposito, esistono delle vere e proprie scorciatoie mentali che soddisfano pienamente queste esigenze.

È vero che queste scorciatoie sono utili al vostro cervello per fare preziosa economia cognitiva, ma è altrettanto vero che queste scorciatoie molte volte lo portano fuori strada, facendolo inciampare in un susseguirsi di errori di ragionamento e di valutazione, che prendono il nome di BIAS COGNITIVI.

Wikipedia definisce i Bias Cognitivi come: “giudizi (o pregiudizi) che non corrispondono necessariamente alla realtà, sviluppati sulla base dell’interpretazione delle informazioni in possesso, anche se non logicamente o semanticamente connesse tra loro e che portano dunque ad un errore di valutazione o mancanza di oggettività di giudizio.

Tradotto, i bias cognitivi rappresentano il modo con cui il nostro cervello distorce la realtà, e ci inganna creandosi una sua propria, spingendoci ad agire in un certo modo basando la propria azione su una percezione errata. In sostanza, si tratta di fare sistematicamente errori di valutazione creandosi un giudizio che non corrisponde alla realtà: è un po’ come prendere coscientemente la direzione sbagliata basandosi su un errore di valutazione.

Altri esempi più quotidiani: Sgarri alimentari che ti riempiono di sensi di colpa, acquisti impulsivi che si dimostrano inutili, impegni procrastinati che non fanno altro che generare stress, ostinarsi a restare dentro una relazione che non funziona, ma di cui si ritiene di avere bisogno, solo per menzionare qualcuno.

La nostra cervello/mente è senza dubbio una delle più raffinate creazioni della natura, eppure ogni tanto va in “tilt” e ci fa comportare come degli asini totali. Perché? È evitabile? Come possiamo prendere decisioni migliori, decisioni che ci avvicinino ai nostri traguardi, invece che allontanarcene?

Il metodo più efficace per gestirli

La soluzione in assoluto più importante per gestire i bias cognitivi è sicuramente conoscerli. Conoscere i bias più comuni è essenziale per poterli gestire e per migliorare i propri comportamenti. Quando conoscete un bias, potete riconoscerlo. E più lo conoscete bene, più è facile riconoscerlo, addirittura ancor prima che s'inneschi. 

Ecco qua i 14 bias che possono innescarsi più frequentemente e che possono impattare maggiormente sulla qualità della vostra vita, delle vostre decisioni e delle vostre relazioni.

  1. Bias Eccesso di fiducia: e’ l’eccessiva fiducia nei propri giudizi e valutazioni, derivante dal credere che si posseggono informazioni più accurate e complete di quanto non lo siano realmente.
  2. Bias di conferma: Si attua nel momento in cui si prende in considerazione e si valorizzano solo notizie, pareri o evidenze che confermano quello di cui già siamo convinti. Soprattutto si tende a ignorare tutte le evidenze che contraddicono le convinzioni.
  3. Bias Illusione di controllo: è la tendenza a sovrastimare la capacità di influenzare gli eventi esterni per ottenere quello che si vuole.
  4. Bias dello scommettitore: si riferisce all’errata convinzione secondo la quale eventi accaduti in passato possano influenzare gli eventi futuri. Per questo si è soliti credere che se un evento non si manifesta da molto tempo sicuramente si verificherà con buona probabilità, oppure se si è appena verificato non si riverificherà nel breve periodo. Si chiama dello scommettitore perché è il classico ragionamento che si applica nel gioco d’azzardo.
  5. Bias del punto cieco: consiste nella convinzione di essere più obiettivi rispetto alla maggior parte della gente. È una sorta di sovrastima delle proprie capacità di giudizio, avente come conseguenza la difficoltà di ammettere di poter sbagliare.
  6. Bias di Ancoraggio: si tende a ancorarsi, o fissarsi, a un elemento che funge da termine di paragone per le valutazioni in atto, invece che basarsi sul valore assoluto.
  7. Bias di proiezione: grazie al quale si è soliti pensare che la maggior parte delle persone la pensi come noi.
  8. Bias della negatività: determina un’eccessiva attenzione rivolta verso elementi negativi, che sono considerati come i più importanti. A causa di questa distorsione cognitiva, si tende a dare maggior peso agli errori o agli aspetti negativi, ad esempio sottovalutando i successi e le competenze acquisite ed attribuendo così una valutazione negativa alla prestazione.
  9. Bias dello status quo o resistenza al cambiamento: in cui ogni cambiamento spaventa e preoccupa, per questo si tende mantenere le cose così come sono.
  10. Bias Illusione della frequenza: il cervello tende a selezionare solo le informazioni che si riferiscono a quello che interessa, sovrastimando di conseguenza la frequenza di informazioni possedute.
  11. Bias del presente: le decisioni sono volte a ottenere una immediata gratificazione, ignorando le possibilità di conseguire risultati migliori in futuro e in diversi ambiti.
  12. Bias dell’ottimismo: le cose sono considerate in maniera più ottimistica rispetto a quanto lo siano realmente.
  13. Bias di omissione: tendenza sistematica a preferire scelte che comportano l’omissione, l’evitamento, anziché l’azione, anche quando si è esposti a rischi oggettivi.
  14. Bias d’Azione: tendenza ad agire anche quando l’azione è meno vantaggiosa dell’omissione.

Ma... i bias sono sempre negativi? No, anzi. I bias cognitivi, tra le altre cose, sono quei meccanismi della mente umana che vi hanno portato fino a qui, oggi. E senza, sarebbe stato tutto molto più complesso e, forse, impossibile. Uno dei motivi principali per cui i bias sono utili è legato ai concetti di evoluzione e sopravvivenza: in situazioni pericolose, in cui avete poco tempo per prendere delle decisioni, è fondamentale avere un cervello che sia capace di processare quanto accade con rapidità.

A questo punto, conoscete l'importanza dei bias e sapete anche che esistono numerose varietà di questi errori cognitivi. I bias cognitivi si innescano ogni giorno, tutti i giorni e vanno gestiti.

Come abbiamo già detto la strategia in assoluto più importante per gestire i bias cognitivi è la conoscenza. Ricorda: quando conoscete come funzionate, avete il potere di funzionare meglio. Conoscere i bias cognitivi (sono tanti: uno alla volta, passo dopo passo) è un mezzo prezioso per fare enormi passi avanti nel processo di miglioramento continuo che è la vita. Per gestire i bias, a volte, basta riconoscerli! E per riconoscerli - lo dice la parola stessa - devi conoscerli.

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