Breve storia di un Colloquio di Reclutamento

La chiamata dellassistente del Manager che ti vuole reclutare ha sempre fatto parte della quotidianità di un Consulente Patrimoniale e ancora di più oggi che, per incontrarsi, basta cliccare su un link.

L'approccio nasce più o meno così: "Chiamo da parte del dott. Tizio Caio, Manager di ABC, che è tanto interessato al suo profilo, mi conferma che il suo portafoglio è almeno di X?".

E anche questa vota è andata così.

L'incontro è su Skype.

Il monitor, ci tengo a ricordarlo, non è uno specchio.

Dall’altra parte non cè il muro, ci sono io: resisti quindi, al Narciso che è in te e sistemati cravatta e capelli in un altro momento.

Nota di costume a parte, assolti i convenevoli di rito, si va in scena: "Non cè bisogno che le presenti la mia realtà, mi dice Basta leggere i numeri sui giornali, ma se ha qualche domanda..."

Una ce lho e gliela faccio: gli chiedo cosa contraddistingue il loro modo di lavorare con il Clienti.

Mi risponde che è "...una formula magica, un segreto di fabbrica che si può spiegare: si potrebbe capire solo lavorandoci".

Insisto.

Niente, è un segreto, ma può dirmi che hanno più di 5.000 prodotti, di cui inizia l’elenco con qualche esempio di operazioni multimilionarie che ha proprio chiuso la serimana scorsa, che per inciso era quella di Pasqua, proprio nella mia provincia... Quando si dice la coincidenza...

Arrivato all’ultimo nato, si sofferma: entra nel dettaglio di alcuni aspetti tecnici, che sollecitano la mia curiosità di tecnico.

Come inizio a fare domande, il clima cambia e la tensione cresce.

Quando si tocca il tema Rendicontazione, mi rappresenta un aspetto che per me è non è trasparente, lo fermo e glielo dico.

E un tema cui tengo e vorrei approfondire.

Lesa maestà!

Si offende, balza dalla sedia, si scaglia verso il video, alza la voce, distorce le mie parole. Quando glielo faccio notare, alza ancora di più la voce e non mi permette di interloquire: mi dice che sono "solo una polemica, che fa giochetti linguistici", ma che lui "è più bravo di me perché fa il mestiere da 29 anni".

Complimenti!

Mi rimporovera: dice non avrei dovuto accettare il colloquio e stacca il collegamento.

Saranno anche 29 anni "che fa il mestiere", sarai anche manager, ma la Gestione delle Obiezioni gli riesce proprio male, specie se te le fa un Cliente Informato e Consapevole, con l'aggravante di essere una Donna.

Capisco che una domanda possa colgiere impreparati: succede, è successo a tutti e continuerà a succedere.

Non è la morte di nessuno, basta ammetterlo, accoglierla e rendersi disponibili a fornire la risposta, anche in un altro momento.

Chi ci fa una domanda non lo fa per metterci in difficoltà: ricerca una informazione, ha un dubbio da sciogliere, desidera una rassicrazione per poter prendere una decisione.

E se anche lo facesse solo per metterci in difficoltà, starà a noi superarla con competenza.

Ci sono parole che hanno un senso in sé, mela ad esempio, e ci sono parole che sono solo scatole vuote, che riempiamo di significato noi, con le nostre azioni: Consulente e Manager ne sono un chiaro esempio.