Buon compleanno Busso!
Italia, popolo di poeti, di navigatori e di grandi Motoristi. Quaranta anni fa veniva presentato il motore 6 cilindri con archittetura a "V" progettato e costruito (scrivo volutamente "progettato" e "costruito", la parola "made in " all'epoca aveva poco significato quando si parlava di Automobili Italiane) in Italia. Il progettista che si è occupato della realizzazione di questo motore, Ing. Giuseppe Busso allievo di un'altro grande tecnico motorista e non solo, (Orazio Satta Puliga) è stato uno tra i più grandi motoristi (ma anche telaisti) italiani. All'epoca l'Alfa Romeo vantava una tecnologia superiore rispetto alle case concorrenti. Questa tecnologia a mio parere è frutto si di competenze, di esperienze, ma è anche soprattutto frutto di una grande Passione per il lavoro che si fa. Se è vero che oggi i motori (e le auto) sono più sofisticate, ed il loro possibile campo di innovazione è prevalentemente mirato nella riduzione delle emissioni, è anche vero che per fare certe cose, ci vuole ingegno e coraggio. Ingegno e coraggio ritengo siano i veri pilastri fondamentali della "Passione".
Ci sono alcune leggende su questo motore, ad esempio il fatto di utlizzare un unico albero a cammes per ogni testa mentre Alfa Romeo era da diversi decenni famosa per il suo motore "bialbero" 4 cilindri interamente in alluminio. La leggenda narra che l'ing. Busso fece questa scelta in contrapposizione a Fiat che all'epoca stava presentando il loro primo motore bialbero, conosciuto anche come motore "Lampredi" dal cognome del suo progettista. Successivamente negli anni questo motore ha subito diversi sviluppi, ad esempio cilindrate differenti, versioni turbo, fino all'addozione del doppio albero a camme in testa.
E' inutile negare il fatto che all'epoca c'era una certa rivalità tra Alfa Romeo e Fiat. E' anche vero che all'epoca ogni casa Automobilistica cercava di mantenere una certa identità, il cliente che comprava un determinato marchio lo comprava perchè aveva "quella" particolarità che cercava. Abbiamo ad esempio che, chi comprava Alfa Romeo cercava un'auto sportiva, con una meccanica spinta e certe doti di dinamicità, ad esempio chi bcomprava Citroen cercava il massimo comfort dal veicolo etc.
Passione ed identità sono le due caratteristiche che oggi mancano a ciascun marchio automobilistico. La "denaturazione" dell'identità a parer mio ha portato solo benefici economici a chi vende, limitandone la ricerca, lo sviluppo e l'ingegno. Ed ecco che oggi per fare una vettura che piace bisogna rievocare una vettura del passato. Ma dobbiamo renderci conto che siamo in un epoca dove abbiamo BMW che monta motori PSA, Mercedes che monta motori Renault, Alfa Romeo che monta motori Fiat e cosi via; mentre anni fa il cliente comprava Auto, ora il cliente compra anonime carcasse metalliche marchiate dove fondamentalmente di diverso c'è solo il Design.
Sono tempi nostalgici dove veramente chi "faceva" ci metteva la faccia, sono tempi che non torneranno più probabilmente.
Il caso vuole che l'ultimo motore "Busso" sia stato prodotto il 31 Dicembre 2005 e che lo stesso Giuseppe Busso sia morto qualche giorno dopo.
Buon compleanno Busso, buon compleanno "Violino di Arese" .