Cambio settore, il mio non funziona!
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Cambio settore, il mio non funziona!

I momenti diventano difficili e vedo sempre più imprenditori gettare la spugna. Ma cambiare settore è veramente la soluzione giusta?

Forse sì, ma ci devono essere delle condizioni prima.

Prima di tutto è necessario capire se effettivamente un settore non funziona. Non ci sono regole scientifiche, ma possiamo avere alcuni indicatori che darebbero una mano nella valutazione.

Bisogno soddisfatto

I clienti hanno ancora bisogno di quel determinato prodotto o servizio per risolvere il loro problema? In modo semplice, c’è qualche prodotto o servizio, nuovo e innovativo che sta facendo scomparire quello vecchio?

Se non c’è questa situazione vuol dire che il settore può ancora funzionare.

Settore affollato

Al contrario di quello che si possa pensare, un settore affollato è un buon indicatore di un settore che funziona. Tutti gli imprenditori esordiscono con questa frase: “Ormai siamo troppi, siamo tanti a fare la stessa cosa, ci facciamo concorrenza l’un l’altro”.

E quindi, vista in questa maniera, la prima cosa che si pensa è quella di uscire dal settore. SBAGLIATOOOO!

Se ci sono tanti operatori in quel settore, vuol dire che ci sono molti clienti.

La grande fortuna è che tutte le aziende fanno la stessa cosa: propongono lo stesso prodotto o lo stesso servizio e sempre nello stesso modo.

In questo caso basta semplicemente fare una piccola modifica al processo di vendita, in modo tale da invogliare il cliente a spendere di più e di farlo con piacere poiché trova la soluzione a un suo bisogno specifico.

A volte è necessario fare una piccola modifica all’esperienza di acquisto nel negozio, al modo in cui si presenta il prodotto o il preventivo, oppure al modo in cui è consegnato o erogato. Chiaramente modifiche che fanno percepire e ottenere al cliente un valore maggiore.

Concorrente vincente

Un altro semplice modo per capire se un settore funziona, oppure no, è verificare che ci sia almeno un concorrente che ce la sta facendo e che fa utili in modo onesto (questo è sottinteso). L’analisi va fatta in maniera logica e non emotiva, senza giustificare la riuscita del concorrente.

“Sì, ma lui i soldi li aveva già prima”, “Me lo ricordo fin da piccolo, è stato sempre fortunato”, “Ha gli agganci giusti”.

Sono tutte scuse per giustificare la propria sconfitta. La realtà, sono certo che è un’altra.

Quindi, se c’è almeno un operatore del settore che sta avendo risultati, c’è un’altissima probabilità che li puoi avere anche tu. Se nessuna delle due situazioni qui sopra avviene, allora vuol dire realmente che il settore non funziona. Ti assicuro però, che da lì a pochissimo tempo quel settore non esisterà più.

Ti faccio un esempio semplice. Il fax.

  • I clienti ne hanno bisogno per soddisfare il loro le loro esigenze?

No, c’è la mail che ha soppiantato quel prodotto.

  • Il settore è affollato?

No, non lo vende più nessuno.

  • Esiste almeno un concorrente vincente?

No, hanno chiuso tutti.


Ok, il settore non funziona. Ora ti svelo la morale nascosta in questa storia.

Se pensi di voler cambiare perché il settore non funziona, sappi che c’è un’altra probabilità che quello che non funziona sei tu.

Hai fatto tutte le azioni necessarie? Prima di tutto ti sei seduto almeno 4/5 ore a settimana per riprogettare la tua azienda? Hai costruito un posizionamento, sei riconoscibile agli occhi dei tuoi potenziali clienti o sei uguale a tutti gli altri? Hai costruito i giusti materiali di marketing? Hai costruito la sequenza di azioni necessarie per far sì che un cliente interessato diventi un tuo fan? Ti sei formato per riuscire ad avere idee imprenditoriali nuove?

Se non hai fatto tutte queste azioni e cambi settore, succederà che tra due anni ti lamenterai del nuovo settore.

Il problema non è mai il settore, il problema siamo noi.

beniamino gigli

Titolare presso Falegnameria Gigli

2 anni

ogni rosa ha le sue spine

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