Capitolo 1 - L'urgenza

"Questa attività non è urgente, è urgentissima!"

"Non lo voglio per oggi, lo voglio per ieri!"

Quante volte ci è capitato di avere a che fare con clienti più o meno disorganizzati, le cui richieste diventano via via più pressanti, man mano che si avvicinano ipotetiche scadenze?

Il Buon Consulente ce la mette tutta: probabilmente la sera prima, rincasando, voleva solo prepararsi una bella frittata, ma ha dovuto buttare le uova perché scadute da ormai un paio di giorni; e così, pur essendo poco sensibile alle scadenze (almeno alle proprie e domestiche), si trova a dover affrontare quelle del cliente. Che poi, nella maggior parte dei casi, non sono realmente scadenze, ma veri e propri case studies di ostinata procrastinazione e problemi di comunicazione.

Ma il Buon Consulente non demorde, tira su le maniche della camicia (se in ufficio vige ancora un qualche archetipo di dress code) e si mette all'opera: studio di fattibilità, raccolta dei prerequisiti, analisi costi e benefici (Dio ce ne scampi), chiede consiglio al suo capo (che è in ferie) e inoltra al cliente la documentazione relativa al progetto, con annessa stima di effort e costificazione.

A questo punto, il Buon Consulente è soddisfatto: ha portato a casa la pagnotta, come si dice. Non resta che aspettare la risposta del cliente, che solitamente può essere di 3 tipi:

1. La non risposta. Il cliente è sparito, probabilmente ha cambiato fornitore o più semplicemente emisfero. Di lui non si avranno più notizie per un po', ma tranquilli, tornerà (purtroppo).
2. Il reframe. Improvvisamente, l'attività non è più urgente: come ordine di grandezza, si passa dall'elezione del pontefice, alla scelta del sugo con cui condire la pasta. "Grazie, forse procederemo più in là." Anche qui potete stare tranquilli: l'attività non si farà mai.
3. Il miracolo. La terza opzione è la più rara: il cliente accetta l'offerta. Ciò porta all'immediata conversione del Buon Consulente, che sospinto da cotanta coerenza e decisione da parte del cliente, intraprende un cammino di purificazione, guidato dal faro della conoscenza. Ovviamente, l'attività non vedrà la luce nemmeno in questo caso, in quanto, per problemi di comunicazione interna, nessun collega dell'ormai ex Buon Consulente ne sarà mai messo al corrente.