Chi si ricorda della Patrimoniale?

Chi si ricorda della Patrimoniale?

La Tassa Patrimoniale sembra tornare a tormentarci.

Un incubo ad occhi aperti che si aggira tra di noi; ne sentiamo già l'odore purtroppo.

Era il 1992, quando il Governo Amato, introdusse a nostro discapito questo scempio.

E' una tassazione (e più che la tassazione, faremo riferimento al prelievo forzoso) che dai media e da molti politologi, viene definita di Sinistra, poiché introdotta ed utilizzata, in principio, dal Partito Socialista.

Andiamo nello specifico, si tratta di un insieme di tasse e di un prelievo forzoso, che colpiva direttamente i risparmi Bancari e Postali di tutti (o quasi) i cittadini Italiani.

Nella notte tra il 10 e l' 11 Luglio del 1992, venne resa esecutiva dal Governo per poi essere attivata con data retroattiva a partire dal 9 luglio (in modo da non far muovere i capitali dai c/c)... fu un fulmine a ciel sereno per molte famiglie, anche se, fortunatamente, venne richiesto dallo Stato solo il 6 per mille di ogni conto corrente esistente.

All'epoca, servì per evitare un crack finanziario da capogiro e per far rimanere la compianta Lira agganciata ai livelli monetari europei; con questa manovra vennero acquisiti, nelle casse Statali, quasi 100.000 miliardi delle vecchie Lire.

Ma la patrimoniale non fu (e non è) solo questo.

Colpì pure i beni, mobili ed immobili, in nostro possesso e si vennero a creare anche imposte definite da molti sociologi "nascoste", poiché, anche queste, gravavano sul patrimonio e non sul reddito salariale; per menzionarne alcune: "Il canone RAI, il bollo auto e le imposte su imbarcazioni ed areomobili, l'ICI (o meglio l'ex), l'IMU e così via".

C'è da dire che queste ultime, al giorno d'oggi, sono per noi "abitué" e vengono percepite, in molti casi, come nella normalità (vedi per esempio il bollo auto).

Si sta parlando, comunque, di una tassa o di un insieme di tasse che, se davvero venisse reintrodotta, ci suggerirebbe a squarciagola, di non possedere nulla.

L'aumento delle tasse, già per definizione, ci spaventa e ancor di più in un periodo dove la gestione del COVID19 ci ha reso ancora più deboli.

La vera paura, per chi l'ha già vissuta nel '92, è vedersi togliere, senza preavviso, una parte dei propri risparmi per colpa del prelievo forzoso dello Stato.

I risparmi sono sempre stati la nostra ancora di salvezza, l'Italiano medio vive di risparmio e ne va fiero.

Ma cosa potrebbe accadere se tutte le notizie fuoriuscite dalle testate giornalistiche estere e da tutti i vociferare di sento/non sento, ho detto/non ho detto, escludo/non escludo del Governo Italiano, fossero vere?

In che percentuale (speriamo più nella millesima parte) potrebbe accanirsi il Governo sui nostri conti corrente?

Non si sa bene, ma solo l'aver percepito il numero 14, ci mette in allarme.

14... percento (speriamo sia uno scherzo).

Una esagerazione, un vero e proprio furto.

Siamo davvero così imbranati in ambito finanziario?

Chi ha sbagliato? Incompetenza, evasione o negligenza?

Perché, ipoteticamente, dovremmo ricorrere a ciò? Ma soprattutto, di chi è la colpa? di una persona in particolare? dell'Europa? dell'Euro?

Esistono solo 4 Nazioni Europee che adottano questo principio di tassa, e sono:

Spagna, Svizzera, Finlandia e Norvegia.

Anche se, a rigor del vero, sono Nazioni che non subiscono la stessa pressione fiscale sul reddito salariale; il che ci fa riflettere.

Ma chi colpisce, realmente, la patrimoniale?

Quasi certamente andrebbe a colpire i ceti medi.

Quelli dove ci potremmo, in un modo o nell'altro, ritrovare quasi tutti.

Basta poco.

Ipotizziamo di avere un reddito basso e nessun possedimento, per alzare la nostra asticella (e quindi essere di poco nella media) basta un piccolo colpo di fortuna... Quale?

Facciamo un gioco semplice, ipotizziamo, logicamente, di essere maggiorenni e di tenere un c/c che ci permetta di non cadere nel prelievo forzoso, ma, ad un certo punto accade questo:

  • Erediti una casa (magari dei nonni e ti viene rigirata dai tuoi genitori) e ti ritrovi un possesso che neanche immaginavi;
  • oppure, ricevi una parte di profitto dovuta alla vendita di un immobile, aumentando così il tuo c/c e ipoteticamente rientrare nel prelievo;
  • o meglio ancora, hai trovato un lavoro o hai ricevuto una promozione che ti porterà più di un tot di euro netti annui, perciò, sempre ipoteticamente, potrai riuscire a metter da parte dei risparmi (ma qui si può esser più fortunati e monitorare il proprio patrimonio in base a delle soglie designate per il prelievo).

Come si dice: "Le vie del Signore sono infinite"... io aggiungerei "...ed anche quelle delle tasse"!

I benefici di questa tassa sono tutt'altro che scontati, se da un lato permettono di risanare le colpe di un Governo errato e privo di qualità professionale, dall'altro minano il capitale stesso di persone e famiglie che hanno risparmiato per avere un assaggio di benessere o una sicurezza futura per se o per i propri figli (qualora la percentuale di prelievo fosse quella affrontata poche righe fa).

L'unico modo di salvare i propri conti, a parte qualche magagna bancaria, è a mio modesto avviso, trasferire una buona parte del proprio c/c in moneta virtuale.

I famosi Bitcoin per intenderci.

Infatti il potere dello Stato si ferma lì, dove l' IOT inizia... infatti esiste un vuoto legislativo a dir poco imbarazzante.

Non è fantascienza, qui si torna a parlare della mia amata Blockchain, tanto lasciata in disparte dal Governo.

Potrebbe essere questo, il soggetto principale su cui parlare ed investire nell'anno a venire.

E chissà se lo Stato riuscirà a capire che se non c'è Innovazione, non esisteranno ne risposte e ne futuro.

Concludendo, il mio Presidente (S. Pertini) non si sarebbe mai permesso di elargire manovre tanto pesanti, quanto odiose... anche se non ero ancora nato (la frase risale al 1980), un suo aforisma di impatto, in un periodo bellissimo per l'Italia, potrebbe risuonare tra non molto tempo in un contesto più complicato e viziato da alcuni politici (se così possiamo chiamarli) non proprio meritevoli:

"Bisogna esser degni del popolo Italiano. Non ne è degno colui che compie atti di disonestà. I corrotti ed i disonesti sono indegni di appartenervi e devono essere colpiti senza alcuna considerazione".

Marco Giudici

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