Chi vince il mondiale? I consigli di elefanti, tigri, bookmaker e Intelligenza artificiale
La Coppa del mondo 2018 è un laboratorio a cielo aperto. Grandi campagne adv e di comunicazione, ma soprattutto innovazione e nuove frontiere. Dai Big Data di Oracle, STATS.com e Opta sports, alla partnership Fox-Twitter-IBM che unisce Intelligenza artificiale e social media, sino al mix visionario di Robet: AI, criptovalute e Blockchain.
Vuoi scommettere sulle partire dei mondiali di calcio di Russia? Per la soffiata giusta c’è l’imbarazzo della scelta. Tra oracoli da bar, animali con presunti poteri divinatori, Big Data e Intelligenza artificiale, i consigli su come puntare si sprecano.
Come tradizione, la Coppa del mondo catalizza budget e creatività che trasformano l’evento in una miniera di idee e suggestioni per chi fa marketing e comunicazione.
Due esempi tra i tantissimi? Lo campagna online e OOH di BBH per Bwin con lo spot “Who stole the cup?” dove recitano Maradona, Cafu, Effenberg e del Bosque. O lo storytelling trasversale generato attorno a Hannes Thór Halldórsson, il videomaker che di secondo lavoro para i rigori a Messi: il portiere dell’Islanda ha firmato lo spot Coca Cola dei mondiali per il mercato del suo Paese ed è diventato un po’ il simbolo della nazionale che gioca al ritmo di “gesyer sound”: anche la cover story del Time lo ha ingaggiato come narratore di eccezione.
Russia 2018 è però un mondiale che capita in piena era Big Data e - soprattutto - nel boom di blockchain, Intelligenza artificiale e criptovalute. Tanto basta per rendere l’evento una palestra globale di così tante novità che è difficile anche solo citarle tutte.
Pronostici “bestiali” e Big Data da bar
L’elefante Nelly, la tigre Fedora, la foca Daisy, il gatto Achille. Sono alcuni dei tanti eredi del polpo Paul da Oberhausen - per altro di origine italiana perché pescato all’Isola d’Elba - che preconizzò la vittoria della Germania a Sudafrica 2010.
Gli animali che fanno pronostici sono un must e spopolano in rete. Nessuno (forse) ci crede, ma sono la perfetta applicazione del “modello gattini” al mondo pallonaro. Purtroppo raccolgono tanti like quante topiche: molti hanno già sbagliato i primi pronostici o fatto previsioni sconcertanti - l’elefantessa Zella ha azzeccato la sconfitta della Germania all’esordio, ma anche annunciato la vittoria finale del Senegal.
Il (finto) paradosso è che le incertezze dei bookmaker a quattro zampe – ma nella community c’è persino uno squalo - sembrano popolare anche il mondo matematico dei Big Data.
In una rapida rivista di alcuni tra i casi più interessanti in ambito Big Data ci sono colossi IT come Oracle e data company specializzate proprio nelle applicazioni al mondo dello sport come STATS.com o Opta Sports.
A farla breve, con le inevitabili approssimazioni, i Big Data scientist si sono ritrovati a fare i conti con il cuore dei uno dei più classici discorsi da bar: fa la differenza la squadra o il campionissimo? Lo schema tattico o il colpo di genio? I panzer tedeschi o CR7?
I modelli predittivi sviluppati per i mondiali sono basati su dati raccolti con un tripudio di tecnologia: camere puntate sui giocatori, beacon sulle magliette, statistiche e serie storiche. Il risultato? Potrebbe vincere la Germania, ma anche la Spagna, ma anche il Brasile, …
I Big Data offrono insight alle squadre per studiare gli avversari, a tifosi e media per alimentare marketing, discussioni e dirette TV - Mo Salah può influire tra il 3% e il 10% sul risultato finale dell’Egitto, la Germania campione del 2012 avrebbe il 14,2% di possibilità di rivincere in Russia. Ma le variabili e le approssimazioni restano ancora elevate per chi è in cerca dell’indicazione giusta per scommettere su una singola partita, un margine di vittoria o una somma goal asiatica.
In goal sui social con l’AI
Fox sports ha ideato un mix di social e AI per offrire agli spettatori USA un’esperienza “aumentata” dei mondiali e tenerli incollati all’evento.
Da un lato ha lanciato World Cup Now con dirette streaming in partnership con Twitter, dall’altro ha ingaggiato IBM per realizzare World Cup Highlight Machine che usa l’intelligenza artificiale di Watson per rendere disponibile agli spettatori l’archivio dei video sui mondiali dal 1958 a oggi.
L’AI del progetto Fox-IBM permette di creare clip on demand attingendo da uno storico di 300 video interrogabile con parametri di ricerca che vanno dal singolo calciatore, alla squadra sino alla tipologia di azione di gioco.
Fox ha di fatto messo l’Intelligenza artificiale al servizio del marketing per creare contenuti da condividere sui social secondo la logica del second screen, in Europa un gruppo di ricercatori delle Technische Universitat di Dortmund, della Technical University di Monaco e della Ghent University del Belgium ha usato AI e machine learning per predire il vincitore finale.
Mettendo insieme dati di ogni tipo, dalle previsioni dei bookmaker al PIL dei Paesi in gara sino alle statistiche puramente calcistiche, l’AI ha “giocato” il mondiale di Russia per 100mila volte. Risultato? Spagna campione al 17,8%, Germania al 17,1%, Brasile al 12,3%.
Il Gruppo di ricercatori ha anche stimato le percentuali di passaggio della fase a gironi e di tutte quelle successive sino alla finale. Anche in questo caso il calcolo risulta utile per alimentare le speranze dei tifosi piuttosto che per dare certezze agli scommettitori.
Scommesse tra criptovalute e blockchain
Tra chi ha osato spingersi oltre Fox e il team di ricercatori belga-tedeschi c’è Robet, sturtup a cavallo tra Italia e UK, che mette insieme un mix visionario: criptovalute, scommesse sportive, blockchain e Intelligenza artificiale. I mondiali di Russia sono la base promozionale per il progetto più che il terreno di test.
La piattaforma è basata sulla tecnologia blockchain ed è immaginata per consentire agli utenti di sperimentare un’originale esperienza di gioco: guadagnare nel mondo delle criptovalute migliorando nel contempo la propria strategia di scommessa.
L’intelligenza artificiale di Robet, già all’opera per il forecast delle cryptocurrencies verrà poi estesa anche all’analisi del dato sportivo e delle statistiche su partite e risultati (non solo del calcio).
Una volta completato lo sviluppo la piattaforma permetterà di scommettere usando una criptovaluta e in caso di vincita richiedere il premio in un'altra valuta.
Sfruttando la visibilità offerta dalla Coppa della mondo, il team di Robet ha lanciato una Initial Coin Offering (ICO) per raccogliere finanziamenti e - per usare una metafora da Mondiali – ha da poco superato la fase a gironi: ha già raccolto oltre 4000 ethereum e finirà il crowdfunding in criptovalute nel bel mezzo del torneo.
Insomma: chi vincerà il mondiale di Russia? Non lo sapremo mai sino al triplice fischio della finale in programma il 15 luglio. Ma tutto quel che si agita attorno alla Coppa del mondo in fatto di comunicazione e tecnologia dà un motivo in più per seguire il torneo dove una delle poche certezze (per ora e purtroppo) è che l’Italia non c’è.
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