About China
In questo momento la Cina viene accusata di due cose: la prima è di non crescere, la seconda è che i suoi policy maker, non solo il governo ma anche la banca centrale, non stanno facendo nulla per stimolare la crescita.
Da poco è uscito il dato di Pil della Cina del terzo trimestre e la Cina sta crescendo. La Cina ha già messo in pancia nei primi tre mesi dell’anno, una crescita che è superiore a quell’obiettivo del 5% che si era dato il governo di Pechino; quindi, per la prima accusa non trova oggettivamente un fondamento perché i numeri sono numeri e non si possono smentire. L’altra accusa è un po’ più particolare ovvero che il governo e la banca centrale non stanno facendo niente.
In realtà da gennaio a ottobre con un approccio di passi consecutivi, incrementale, il governo, la banca centrale e le varie autority, hanno introdotto misure di stimolo per la crescita cinese che valgono più o meno lo 0,7% del PIL.
Il governo ha fatto una serie di misure di stimolo fiscale, è intervenuto in maniera molto decisa sul settore immobiliare, un settore critico per la Cina poiché sappiamo che la Cina voleva assolutamente far contrarre questo settore.
Ma avendo raggiunto il proprio obiettivo, ha iniziato un processo di stabilizzazione allentando tutta una serie di parametri.
Inoltre, sono stati introdotti dei cambiamenti normativi regolamentari sui mercati finanziari per stimolarne la crescita e grande ruolo è stato giocato proprio dalla Banca centrale Cinese.
Si sono verificati 367 rialzi del costo del denaro l’anno scorso a livello mondiale. La Cina ha tagliato quattro volte il costo del denaro.
Quest’anno 152 rialzi dei tassi di interesse a livello mondiale, la Cina taglia altre due volte il costo del denaro.
Tutto questo fino più o meno alla fine di ottobre, perché poi la Cina decide di rilanciare con una serie di iniziative:
Prima inizia con la holding che controlla le banche statali cinesi la quale si impegna per sei mesi ad investire nelle azioni delle principali banche cinesi.
Poi le autority del mercato parlano con il ministero delle finanze per creare un fondo sovrano da 1000 miliardi di yuan per sostenere i corsi azionari.
Ma la decisione ovviamente più importante di tutte è quella annunciata qualche giorno fa dal governo cinese ovvero di consentire un’espansione del deficit, che per la Cina è un tabù, neanche stessimo facendo riferimento alla Germania. Parliamo di un’espansione del deficit dello 0,8% vorrebbe dire che la Cina va sopra quel limite del 3% che per lei è una soglia psicologica molto difficile da abbattere.
Si consente ai governi locali di fare un nuovo debito per investimenti infrastrutturali per il controvalore di mille miliardi.
Consigliati da LinkedIn
Immediatamente dopo questa decisione il fondo monetario internazionale, che solo qualche settimana prima aveva rilasciato il suo World Economic Outlook nel quale stimava per la Cina una crescita quest’anno del 5,1% dice: no, la Cina farà molto meglio, secondo noi crescerà del 5,4% quindi non è vero che la Cina non sta crescendo, non è vero che il governo e la banca centrale non stanno facendo niente.
Che cosa è vero allora? Che noi occidentali vorremmo dalla Cina qualcosa di diverso, vorremmo che il governo e la People Bank of China usassero il bazooka, non far crescere la Cina ma per generare un boom economico. Ma non lo vogliamo mica per i cinesi, lo vogliamo per noi europei in particolare perché abbiamo bisogno che la Cina generi domanda.
Premesso che, se anche la Cina facesse un boom economico, siccome si è mossa verso un modello da International Circulation a Dual Circulation, quindi da una Cina aperta il mondo ad una Cina per la Cina, a noi europei arriverebbero le briciole. Ma la Cina non ha nessuna intenzione di usare il bazooka.
Dal 2014 sulla base della parità dei poteri d’acquisto la Cina è: la più grande economia del mondo e quando sei la più grande economia del mondo, e come la Cina hai nel tuo DNA il concetto di stabilità, più che crescere in termini numerici ti interessa crescere con qualità.
La Cina ci ha osservato per anni, ha visto il nostro modello di gestione economica generale: la crisi dei Subprime, la crisi dei debiti sovrani e ha detto: “Io non voglio più gestire l’economia come loro con un approccio contro ciclico”. Cioè quando le cose vanno male premo sull’acceleratore, quando le cose vanno bene tiro il freno a mano perché questo mi da estrema volatilità del ciclo economico, preferisco un sentiero più morbido.
La Cina ci ha visto in particolare nel 2021 e all’inizio del 2022, continuare ad usare il bazooka quando l’economia americana e l’economia europea erano già in ripresa e generare una spirale inflazionistica che ha portato l’America ad un’inflazione al 9,1% e l’Europa un’inflazione al 10,6% un’inflazione da paesi emergenti quindi la Cina ha detto “io non ripeterò lo stesso errore”.
La Cina esce dalla zero COVID policy senza inflazione e riesce in questo modo a poter fare politica monetaria espansiva e continuare a sostenere la sua economia.
Quindi, noi siamo di fronte ad una Cina che non ha fatto il boom che noi occidentali volevamo per noi, ma sta crescendo in maniera stabile in particolare i dati dell’ultimo trimestre sono nel segno della stabilizzazione, addirittura del miglioramento e questo che cosa vuol dire?
Che ad oggi possiamo andare sul mercato e possiamo comprare un’economia completamente decorrelata rispetto all’Occidente poiché in Occidente: rischio recessione, politica restrittiva, alta inflazione.
In Cina riaccelerazione, bassa inflazione, politica espansiva. Ed è possibile comprare questo mercato ad un prezzo assolutamente competitivo. Perché la Cina, in particolare come mercato azionario, è a sconto rispetto alla propria media storica, a sconto negli ultimi vent’anni e mai così a sconto rispetto alla media asiatica, incredibilmente a sconto rispetto agli altri mercati sviluppati.
Quando pensiamo alla Cina, nella mente di molti c’è questa idea del mercato azionario, ma la Cina, da qualche tempo, ha il secondo più grande mercato obbligazionario del mondo ed è un mercato che sta dando una soddisfazione incredibile.
Quest’anno sta succedendo una cosa che non è successa in 247 anni da quando esiste il mercato obbligazionario americano: il Treasury che chiude per tre anni consecutivi con una performance negativa mentre negli stessi tre anni il mercato obbligazionario governativo cinese ha una performance positiva a due cifre ed è l’unico governativo che ha decorrelato rispetto al mercato azionario.
Tutto questo deve essere inserito, ovviamente, in una corretta diversificazione, a seguito di una attenta analisi delle esigenze, condivise con un professionista.