Cielo di piombo per un pugno di euro

Cielo di piombo per un pugno di euro

Da Linkiesta

C'è una casa. Va bene? Una casa come ce ne possono essere altre migliaia. E' il frutto di lavoro e sacrifici e, sin qui, tutto ripete la quasi normalità delle storie. Fuori dalla norma, però, c'è il fatto che in questa casa, negli ultimi mesi, siano stati compiuti dei furti. Capita, allora, che il proprietario cominci ad essere esasperato e decida, seguendo l'iter burocratico previsto dalla legge, di munirsi di un'arma da fuoco detenuta con regolare porto d'armi. Se ti senti minacciato, lo comprendo, decidi di proteggerti in tutti i modi possibili.

Per la quarta volta, ahinoi, dei ladri entrano in casa e nel buio della notte qualcuno fa fuoco. Il risultato è una casa "protetta" e un morto in più.

Non commento la scelta di procurarsi una pistola ed ancor meno la possibilità di restare ferito, o peggio morire, quando si decide di vivere di espedienti. Sono, entrambe, esperienze che non appartengono al mio vissuto e mi lasciano interdetto. Riconosco tuttavia che sono verosimilmente esperienze reali che possono accadere, tra capo e collo, quando meno te lo aspetti.

Siamo in uno stato di diritto, però. Qualcuno ha sentito lo sparo, un morto non lo puoi nascondere e le forze dell'ordine seguono, in linea di massima, la legge. Si comportano di conseguenza. Ci sono delle indagini da seguire. Volenti o nolenti, ecco, in un sistema di leggi - immaginiamolo in un ordine di "gravità" ascendente - il furto è certamente meno grave di un omicidio. L'omicidio è una pratica condannata socialmente e punita come reato da tutte le legislazioni storiche.

Subentra allora in buon senso. Le indagini procedono, se vi sono le attenuanti le si prendono in considerazione, le scriminanti di legittima difesa potrebbero portare al giudice alla formula assolutoria della sentenza se vi è proporzione tra l' offesa e la necessità di difendersi. Quello che verrà è ignoto a tutti tranne che a Dio.

Se dopo l'avvio delle indagini, però, una folla scalmata si reca sotto l'abitazione del pistolero e applaude, c'è qualcosa che non va. Questo non è un film di Sergio Leone. Non c'è Clint Eastwood con un carillon. Nessuno se ne andrà con una coperta calda sulle spalle mentre il mondo fuori è a ferro e fuoco. Non siamo in guerra. Smettetela. Quest'idea, tutta americana, di giustizia privata a suon di pallottole cal. 22 è inquietante.

Questo, a differenza di quanto già detto sino ad ora, mi intimorisce parecchio.

Marianna Capicchio

Student at Università degli Studi di Milano - Comunicazione informatica

9 anni

"se vuoi uccidere un uomo devi colpirlo al cuore" (cit.)

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