Cirmoli monumentali

Cirmoli monumentali

Nell'immagine di apertura il colossale cirmolo soprannominato "Re Leone". Si trova a circa 2000 metri di quota nei pressi di Passo Manghen, nella Catena del Lagorai. Ci si arriva abbastanza facilmente seguendo un sentiero segnato, in meno di un un'ora e mezza a piedi.

Le dimensioni enormi farebbero pensare a un albero millenario, ma a questa quota la crescita è molto lenta: l'età stimata è comunque di circa 800 anni, che è un certamente un bel record. Pare che "Re Leone" sia sopravvissuto fino ai giorni nostri perché il boscaiolo che avrebbe dovuto tagliarlo ebbe compassione di un albero così maestoso.

Gli alberi secolari o addirittura millenari sono piuttosto rari in Trentino, dove lo sfruttamento del legname nei secoli è stato notevole. Gli alberi monumentali catalogati sono appena 80, che per una regione prevalentemente boscosa sono davvero pochi.

Nell'immagine sopra, L'Elefante! Un altro colossale cirmolo che, modestamente, ho "scoperto" io, sulle pendici della catena del Fregasoga - Cimon del Tres. Non è segnato né catalogato, e non esistono sentieri nei pressi. Mi ci son imbattuto per caso, ravanando come mio solito in posti sperduti. E' stata una bella sorpresa, il nome con cui l'ho subito battezzato è venuto da sé grazie all'enorme "proboscide". Secondo me potrebbe avere circa 500 anni di età.

Nei pressi dell'Elefante, un altro cirmolo spettacolare: il "Polipo", che con le sue lunghe e sinuose radici richiama il noto animale. Questi meravigliosi alberi monumentali sono sfuggiti alla scure o alla motosega grazie al fatto di essere in posti impervi e fuori mano.

Oggi sono una ricchezza naturalistica eccezionale, speriamo che a nessuno venga in mente di tagliarli, magari per fare cippato o bancali! Non siamo più nell'800 per fortuna, quando il legname era un risorsa primaria: i boschi oggi andrebbero più preservati che sfruttati.

Romina Lucrezia Perini

Vice Presidente Confcommercio Terziario Donna presso Uniascom Varese

6 anni

Stupenderie! Pubblichi meraviglie. Costantemente. Grazie, Alessandro Ghezzer

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