COESIONE a prova di Covid, ecco la ricetta per cambiare in meglio!
Daniele Angiolelli ha 46 anni ed è componente dell’Executive Team di Digitalsoft Group. Daniele crede fermamente che lo sviluppo del business sia alimentato dallo sviluppo delle persone. È stato docente universitario di materie aziendalistiche ma lo appassionano anche i temi legati alla crescita personale ed è presidente dell’associazione culturale GiaDa emotional lab.
Come va? Che periodo stai vivendo dal punto di vista lavorativo?
Dal mio punto di osservazione procede tutto molto bene, la nostra azienda continua la grande crescita in termini di valore co-creato con i clienti ed i team hanno ben reagito ai cambiamenti che ci sono stati imposti dalle restrizioni che tutti conosciamo. L’impegno maggiore per me è, probabilmente, riuscire a mantenere la coesione tra le persone all'interno dell’ambiente sfidante che stiamo percependo e vivendo. In particolare, evitando che si creino sottogruppi e mitigando le circostanze, esterne al team, che possono minare la qualità delle relazioni tra le persone. Costruire una relazione può richiedere molto tempo ma, purtroppo, in poco tempo può essere messa in discussione.
Come vivi il cambiamento e come ti sta muovendo in questo scenario complesso?
Per me il cambiamento è semplicemente una questione naturale. Lo rispetto molto. Così come rispetto la natura. Quando si cambia (per scelta o necessità) possono esservi degli stravolgimenti e questo, a volte, porta con sé sacrificio e tristezza ma il cambiamento deve essere accolto come parte integrante della nostra stessa esistenza. Da questo punto di vista non vedo qualcosa di diverso dal periodo pre-pandemia. Anzi, personalmente sono stato messo a dura prova maggiormente in passato rispetto allo scenario attuale che dai più viene visto come catastrofico ma che secondo me non lo è affatto. Credo che non ci si debba lamentare ma utilizzare le energie per ricercare nuovi equilibri e nuove opportunità, sia all'interno delle organizzazioni che come individui.
Quale è a tuo avviso la competenza trasversale “più utile” in questo periodo storico? E perché?
Sai, faccio fatica ad individuarne una, ritengo che oggi una singola competenza trasversale (o come le amo chiamare “human skills”) non sia sufficiente. Innanzitutto, credo che sia fondamentale avere consapevolezza di sé stessi: dei nostri pensieri e delle nostre emozioni che spesso ci governano. Come secondo step da completare c’è la volontà di comprendere pienamente il nostro interlocutore (empatia se vogliamo definirla con una parola). A seguire ci sono tutte le altre human skills che ben conosciamo (flessibilità, motivazione, resilienza, fiducia, ecc.). Pertanto, per rispondere alla tua domanda, direi che la human skill più utile sia quella di comprendere che siamo human e che tutti noi abbiamo una mente ed un cuore di cui tener conto.
Nella tua esperienza cosa genera appartenenza e fiducia nelle persone rispetto alla propria organizzazione aziendale?
Sulla base della mia esperienza professionale, sia attuale che di quelle vissute in passato, sono fermamente convinto che la fiducia ed il senso di appartenenza si sviluppino lasciandosi attraversare dalla verità. Ognuno, all'interno del team, deve fare la propria parte per costruire fiducia e coesione. Persone genuine sono di stimolo anche agli altri. Ci vuole pazienza ma il tempo, come si dice, è galantuomo.
Negli anni hai percepito di contribuire al cambiamento delle persone?
Non so se ho contribuito al cambiamento delle persone (in senso di miglioramento), bisognerebbe chiedere a chi ha lavorato al mio fianco in questi anni. Ciò di cui sono certo è la dedizione verso il mio team, al quale dedico tutte le attenzioni di cui sono capace per far sì che percorsi di miglioramento personale e, soprattutto, di sviluppo professionale, si attivino e si consolidino.
Coach ICF (ACC) | Team & Group coach | Trainer | Team Leader | HR | EQ Assessor per l'Intelligenza Emotiva
3 anniComplimenti per l'articolo. Mi piace molto quando parli di avere uno sguardo diverso rispetto al cambiamento. Fa sempre paura questa parola. Si vive con ansia e non come un'opportunità. Di fatto il cambiamento è fisiologico e naturale. Si cambia sempre vuoi o non vuoi. Grazie!