Auto della prossima generazione, quali impatti sulle attività tradizionali?
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Auto della prossima generazione, quali impatti sulle attività tradizionali?

Ogni giorno ci troviamo di fronte a una miriade di notizie che trattano di evoluzioni tecnologiche, che spaziano in tutti i campi, tra cui quelli in cui ci imbattiamo quotidianamente o a noi più cari. Si pensava che ad un certo momento la tecnologia avrebbe consentito di affinare delle operazioni, procedure, consuetudini, evolvendole ma non stravolgendole. Con l'Internet delle Cose, stiamo entrando in una nuova era, in cui tutto è destinato a mutare. Detto così potrebbe spaventare, penso che domani sarà naturale per tutti che il frigorifero detti al supermercato la lista della spesa, che il nostro guardaroba ci consigli alla mattina cosa indossare, in funzione del meteo, dell'agenda, dei bioritmi e così via.

Potrebbe il mondo dell'automotive scampare all'evoluzione? Direi proprio di no, anzi è in prima fila tra i settori in evoluzione. Vorrei però immaginare in senso più ampio lo scenario futuro della mobilità e le ripercussioni sui sistemi attuali. L'evoluzione delle tecnologia costringerà una serie di settori a reinventarsi per la sopravvivenza. Scritta così mi sembra di essere in procinto di scrivere un sequel del famoso e a me caro libro "Medioevo prossimo venturo" di R.Vacca, invece cerco di unire tanti punti apparentemente scollegati tra loro, per dare spunti di riflessione.

Partiamo da un assunto, le auto a guida completamente autonoma saranno realmente funzionanti e acquistabili intorno al 2020. Secondo i responsabili delle maggiori case costruttrici, questa è una data verosimile per la reale introduzione sul mercato delle nuove tecnologie. Benché ci siano già delle vetture che sono equipaggiate di un sistema di guida autonoma, diamo un'etichetta alla voce "guida completamente autonoma". Un'auto a guida completamente autonoma ha il controllo totale e permanente di tutte le funzionalità del mezzo, oggi queste funzionalità magari sono utilizzate per brevi periodi e non collegate tra loro e gestite in forma unica. C'è un bel video di Tesla, ma ne potete trovare simili anche di Google e di molte università, in cui si capisce la nuova dimensione della guida autonoma. Facciamo un esempio, esco dall'ufficio alle 19, seleziono sullo smartphone tra alcune auto disponibili quella che fa il caso mio e magia... arriva l'auto di fronte all'entrata dell'azienda. Ricordate Kitt la famosa protagonista del telefilm Supercar? Ecco lo stesso, spero senza parlare! Seleziono la destinazione, e poi l'auto in funzione dell'orario, del traffico, ecc, sceglie il percorso ottimale. Nel mentre posso riposare, telefonare, guardare la tv. Una volta arrivato a destinazione scendo dell'auto, la quale prosegue per effettuare un altro servizio, o si parcheggia da sola.

Questo scenario è verosimile, già accade in forma sperimentale, sarà da applicare in ogni angolo del mondo con modalità e tempistiche diverse. E qui la domanda sorge spontanea; a questo punto che senso avrà possedere un'automobile? Probabilmente nessuno, già oggi con le soluzioni di car sharing, l'utente si focalizza sul servizio senza neanche interessarsi della marca del modello. Un domani sceglieremo una categoria di auto per spostarci in città in settimana, un'altra più grande per il weekend, per trasportare l'intera famiglia e così via. In poche parole, tutti noi pagheremo l'auto per il reale utilizzo, senza preoccuparci del deprezzamento della manutenzione, ecc. Il tema della proprietà è molto sensibile, soprattutto tra i costruttori, i quali sono focalizzati sui volumi e basano il loro modello di business sulla vendita. Chi gestirà i parchi auto? Le società di noleggio, i costruttori o nuove entità? Domande a cui è difficile ora dare risposta. Di certo se aziende del calibro di Uber sono tra le maggiori protagoniste della nuova frontiera, è proprio perché al momento la porta delle opportunità è spalancata.

E qui viene il bello, si fa per dire; se non si venderanno più le auto, che fine faranno i concessionari di vendita così come li abbiamo conosciuti fino ai nostri giorni? Il noleggiatore di turno, così come avviene oggi, stipula un contratto quadro con un costruttore, senza dover passare dalla rete. Rimangono i concessionari del servizio, ovvero le officine, direte voi. Pensiamo a un parco mezzi circolanti nettamente più basso di quello attuale, con la maggioranza di essi in funzione durante la giornata. Ebbene per un'ottimizzazione dell'offerta mezzi, sarà indispensabile effettuare le operazioni di manutenzione nelle ore notturne. Tenendo conto che le auto saranno elettriche, e quindi meno complesse e che non si potranno vendere facilmente ore aggiuntive di manodopera e ricambi, ci sarà necessariamente un'evoluzione dell'offerta di servizio. Se fossi un concessionario, comincerei a considerare come evolvere il business in un'ottica futura. Allo stesso modo, anche aziende attive sul mercato dell'after market dovranno ripensare cosa fare, in funzione del cambio del sistema distributivo e del cliente.

Pensiamo al nostro agente assicurativo, quello che viene a casa nostra a portarci la polizza per l'auto, il quale ci aiuta a districarci nella giungla delle tariffe. Così come per l'acquisto dell'auto, il noleggiatore (lo fa già oggi), stipula un contratto con una società di assicurazione bypassando le strutture locali. Non è un caso che le assicurazioni stiano lentamente spostando il loro business verso altre aree con potenzialità, divenendo ad esempio concorrenti di banche. Come si vede, una "semplice" innovazione come l'auto a guida autonoma può generare una serie di reazioni a catena che vanno oltre al settore specifico. Non so se lo scenario presentato sarà effettivamente quello reale; potrebbe essere anche peggio! Di certo una cosa è fondamentale, capire i trend, interpretare i segnali, per avere elementi su cui misurare l'efficacia del proprio business e reagire da subito. Forza però, il tempo vola!

Potrei scrivere ancora delle ore sui possibili scenari... ad esempio chi dirige il traffico, o multa le auto in sosta, che farà in futuro? Mi piacerebbe però aprire una discussione e un confronto con tutti voi.

@SterzaRoberto #FutureIsNow








Mauro Pastori

Direttore Generale Punto Service | Fondatore IPQ Tecnologie

8 anni

Auto elettriche, sharing, guida autonoma. Mi sembrano progetti che implicano un cambiamento complesso della società che non sto vedendo. Ad esempio l'abbandono del petrolio per autotrazione ha implicazioni solo politiche non tecnologiche e, per come sta andando il mondo, non direi che si avvicini una evoluzione in tal senso.

Eleonora Megliorini

✔️Supporto le aziende nel generare business attraverso lo sviluppo di attività di marketing e comunicazione.

8 anni

Fantastico... Non dovremo più perdere tempo a cercare parcheggio

Maurizio Quaranta

Italy Representative & International Project Coordinator at IPAF - Journalist - Lawyer

8 anni

Molto interessante. Ritengo che forse il 2020 sia data troppo vicina, non tanto per la disponibilità della tecnologia quanto per tutto ció che vi sta attorno e per una inguaribile ritrosia al cambiamento...nel complesso sono con te!

Paolo Altieri

Libero professionista Editoria

8 anni

Bravo Roberto, molto interessante ...

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