Come costruire uno spazio virtuale per la collaborazione: un caso studio

Come costruire uno spazio virtuale per la collaborazione: un caso studio

Trovandomi nell’impossibilità di partecipare ad eventi fisici  e gioco forza la transizione all’online di molti degli eventi di settore che prima si svolgevano solo in modalità in presenza , ho in questi mesi voluto provare a sperimentare un’evoluzione nuova del work space, ossia un ambiente sincrono e asincrono dove tutte le persone potessero essere presenti fisicamente in un unico spazio virtuale nel quale potenzialmente è possibile svolgere attività di studio e di team building senza la necessità di muoversi dalla propria abitazione, dal proprio ufficio o comunque da qualsiasi altro luogo adibito per poter collaborare serenamente, garantendo comunque un’efficacia nell’ Allineamento di persone.

Questo elemento, che inizialmente può spaventare, si è trasformato nel mio caso in una grande risorsa da poter sfruttare a mio vantaggio ma penso anche a chi giornalmente deve affrontare per motivi vari trasferte per raggiungere i luoghi nei quali si svolge la formazione oppure l’attività in questione. Una domanda, essendo in ambiente online, sorge spontanea a questo punto. Come dividere la vita personale da quella strettamente legata alle attività da svolgere? La risposta che per molti può sembrare banale in realtà non lo è affatto e, sostanzialmente, può essere riassunta in modo semplice. Per i più tecnologici, l’interrogativo è già risolto ed è nella corretta gestione, e in certi casi integrazione delle piattaforme che normalmente utilizziamo per comunicare giornalmente anche se a distanza. Questo aspetto è tuttora in fase di studio, ma si potrebbero effettuare dei test affinché le persone siano abituate a comunicare efficacemente su una piattaforma anziché sull’altra e così via…

Questo ovviamente è solo un mio punto di vista, ma a quali orizzonti una corretta gestione delle nuove tecnologie potrebbe portare in futuro?

Vi lascio con questa riflessione.

Marco

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