Come garantirsi un futuro sereno in tre step
Garantirsi un futuro sereno è l’obiettivo di tutti. Per questo motivo il supporto del consulente finanziario si rivela indispensabile quando si tratta di approcciarsi in modo costruttivo e corretto al tema previdenziale.
Cosa significa previdenza, però, e su cosa è importante lavorare per avere un futuro sereno?
"Previdenza" è l’abitudine di prendere in considerazione con tempestività le necessità che possono manifestarsi in futuro
Una volta chiarito questo concetto possiamo concentrarci su quelli che ritengo essere tre step indispensabili per "costruire" la nostra serenità, anche dal punto di vista finanziario.
1. PRESA DI COSCIENZA
Il ruolo del consulente finanziario nei confronti del cliente è creare consapevolezza, e cioè aiutare l’assistito a fare emergere esigenze che ancora non sa di avere. Un caso emblematico potrebbe essere quello dei clienti giovani, che magari ancora non lavorano e sono quindi concentrati esclusivamente sul presente. Una situazione comprensibile, ma sbagliata: è infatti importante che anche un ragazzo senza occupazione sia tempestivo nell’agire per il proprio futuro. Per questo motivo consiglio a tutti i clienti con figli - o ai giovani adulti - di attivare un piano previdenziale integrativo, che sia a carico dei genitori o dello stesso titolare se questo già ha un’attività lavorativa. In entrambi i casi è possibile portare in deduzione fiscale al 100% i versamenti fino alla cifra di 5.164,57 euro all’anno, rivelandosi inoltre uno strumento utile all'abbattimento delle tasse.
Un piano di previdenza complementare aperto all'età di 30 anni è in grado, grazie al rendimento composto dei versamenti, di offrire una prestazione a scadenza molto più alta anche con un versamento minimo.
Prestazione diversa rispetto a quella che percepirà chi decide di ricorrere alla previdenza complementare quando ha già iniziato a lavorare da qualche anno.
Cominciare da giovani versando cifre anche minime, come 100 euro al mese, non è un grosso impegno e può garantire risultati estremamente soddisfacenti.
Per prendere coscienza di questo è necessario rivolgersi al consulente finanziario, che è il professionista in grado di analizzare il gap previdenziale e suggerire al cliente gli strumenti più adatti.
Un'esigenza che non è però solo dei giovani: anche gli imprenditori e i liberi professionisti, abituati a un tenore di vita garantito dalla possibilità di detrarre fiscalmente molte spese ma non a versare contributi in proporzione, spesso non considerano un fatto molto semplice: una volta terminata l’attività lavorativa non percepiranno una pensione adeguata a mantenere lo stesso livello di vita.
Per questo motivo è importante che prendano consapevolezza di dover costituire al più presto un pacchetto di previdenza integrativa.
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2. TEMPESTIVITÀ
Il secondo step è pensarci il prima possibile. Personalmente consiglio a tutti i clienti con figli di aprire una posizione di previdenza complementare non appena questi raggiungono la maggiore età. I fondi di previdenza complementare costituiscono un patrimonio non aggredibile dai creditori e blindato: possono essere riscattati in anticipo solo dal titolare per esigenze come acquisto o ristrutturazione della prima casa, malattia grave o interruzione dell’attività lavorativa. Suggerisco poi ai clienti di destinare anche il trattamento di fine rapporto a questi fondi, che sono gestiti attivamente, quindi da gestori professionali che prendono beneficio dai mercati reali.
La cosa migliore sarebbe aprire questa posizione il prima possibile, quale che sia la loro situazione lavorativa, considerando che i versamenti possono anche essere sospesi al bisogno.
Dal momento in cui un fondo viene aperto c’è una data di decorrenza che produce benefici fiscali ulteriori: mentre il TFR viene tassato al 26%, il fondo pensione a scadenza viene tassato al 16%, ma se è aperto da più di 20 anni l’aliquota può scendere fino al 9%.
Dare al cliente queste informazioni fa parte del ruolo sociale che il consulente finanziario ricopre.
3. LE NECESSITÀ DEL FUTURO
Tutti i clienti hanno esigenze immediate e necessità future alle quali bisogna pensare in anticipo. Per l’imprenditore o il libero professionista, come accennavamo prima, l’esigenza è quella di mantenere il proprio tenore di vita dopo la pensione, cioè quando non si possono più scaricare le spese relative all’attività.
Per i giovani, invece, la necessità è quella di garantirsi un assegno previdenziale sufficiente, senza correre il rischio di pesare sui futuri figli. Il precariato e le carriere lavorative discontinue fanno sì che difficilmente i lavoratori più giovani versino contributi sufficienti a garantirsi una pensione adeguata. Per questo motivo mi ritrovo a esortare i miei clienti e i loro figli ad agire tempestivamente in questo senso.
Le pensioni dei giovani non saranno come quelle dei loro genitori, e il calo demografico mette a rischio la tenuta dei conti dell’Inps: una situazione che rende sempre più necessario rivolgersi al cosiddetto secondo pilastro, cioè la previdenza integrativa.
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