Come lavorare con un team “felice”

Come lavorare con un team “felice”

Quando gestiamo un team dobbiamo cercare di capire il modo migliore per fare in modo che le persone si integrino e perseguano lo stesso obiettivo. In genere siamo più abituati a fare tutto da soli, e quando lavoriamo per la prima volta, con altri colleghi abbiamo difficoltà a capire che il successo del gruppo è anche il nostro successo personale e che non dobbiamo agire come “cani sciolti”. Il successo di un team dipende dalla capacità del leader di valorizzare i punti di forza di ognuno in modo da raggiungere tutti insieme gli obiettivi fissati.

Quindi, sia che abbiate già lavorato con altri, sia che per voi si tratti della prima esperienza, ecco alcuni suggerimenti:

1) Assicuratevi che ogni persona comprenda il suo ruolo ruolo.

Molte persone sanno spiegare a grandi linee ciò che il loro ruolo comporta, ma non ne hanno una conoscenza approfondita. Spesso quando vengono assunte cominciano a lavorare senza che nessuno abbia avuto il tempo di precisare in dettaglio quali sono i loro precisi compiti o come il loro ruolo si inserisca nel contesto aziendale e del team stesso. Riservatevi il tempo necessario per incontrarvi con ogni persona e fare un briefing approfondito. Assicuratevi di chiedere loro come percepiscono il loro ruolo, quali sono le aspettative, discutete i loro obiettivi di carriera, e delineate ciò che deve essere realizzato per raggiungere tali obiettivi. Una chiara comprensione del proprio ruolo e una tabella di marcia definitiva all'avanzamento sono essenziali per lo sviluppo.

2) Fate un passo indietro e lasciate lavorare il team.

Molti manager hanno difficoltà a dare fiducia ai collaboratori e non credono che il lavoro possa essere ben fatto senza il loro continuo controllo. Non funziona così, il micro-management si può fare solo se non si hanno molte attività da seguire, quando si diventa manager si deve passare al macro-management dando il massimo della fiducia a chi ci siamo scelti come compagni di avventura. Questo significa passare dal “controllo” al “governo” rendendo responsabili delle proprie azioni tutti i membri del team e anche orgogliosi di farne parte, perché si accorgeranno di avere l’appoggio del capo senza continue “intrusioni” che fanno perdere tempo a tutti. Stare con il fiato sul collo di tutti ha sempre un effetto negativo sulle persone che non riescono a sviluppare la propria indipendenza e autonomia, non diventano proattivi, ma si ripiegano su se stessi, aspettando che il capo gli dica cosa fare ed eseguendo il compito senza metterci niente in termini di iniziativa e personale know-how.

Assicuratevi le vostre persone siano preparate e all'altezza del compito che chiedete loro di portare a termine, parlate con loro imparando a conoscere quali sono le loro aspettative e chiarendo le vostre e alla fine lasciate che siano loro a gestire il compito/progetto assegnato.

Voi dovrete comunque essere sempre disponibili a fornire supervisione, ma più vi fiderete di loro, più la loro performance migliorerà. Impareranno a prendere decisioni e a gestire la responsabilità del loro ruolo secondo le vostre direttive e facendovi risparmiare tempo e fatica.

3) Incontrate regolarmente i vostri collaboratori per discutere dei loro obiettivi.

Le persone non crescono se non imparano ad assumersi nuove responsabilità. E’ compito del manager fornire loro un regolare feed-back e un incontro durante il quale gli obiettivi di ognuno sono rivisti e nuovi obiettivi fissati. Assicuratevi di complimentarvi per eventuali successi e siate onesti sui progressi raggiunti, ma anche su eventuali fallimenti. Ogni persona ha una curva di apprendimento e stile di gestione diversi, di conseguenza i risultati possono essere differenti sia per quanto riguarda tempi e metodi. Ricordate, il loro successo è il vostro successo, quindi creare un ambiente di lavoro che li sostenga, aperto e onesto in cui il feedback è apprezzato e non è una critica, ma un mezzo per raggiungere obiettivi sempre più alti.

Molti manager non sono capaci di dare un feedback costruttivo in quanto non vogliono offendere i loro collaboratori, oppure hanno paura delle loro reazioni o, peggio ancora, non gli interessa minimamente avere un rapporto costruttivo con loro, ma quello che alcuni manager non capiscono è che devono imparare a gestire tutte le situazioni: è facile complimentarsi per un lavoro ben fatto, più difficile è fare una critica costruttiva senza offendere. Di solito in questo secondo caso la situazione degenera in una noiosa paternale, quando va bene, o in una serie di insulti e aggressioni verbali a cui il collaboratore non può che opporre un mutismo passivo.

4) Pianificate con loro il percorso di carriera.

E’ compito del manager fare crescere le proprie persone. Non tutti i membri del team hanno uguale potenziale e anche se può sembrare strano, non tutti desiderano una promozione. Ma per coloro che vogliono che il loro percorso di carriera proceda, è necessario che il manager li aiuti, trovando loro incarichi adeguati, li accompagni nelle sfide e cerchi di fare in modo che le loro aspettative siano soddisfatte in modo che abbiano sempre più entusiasmo per affrontare il livello successivo. Non dovete trattenerli quando sono pronti a lasciarvi, molti manager fanno l'errore di bloccare le persone in via di sviluppo non permettendo loro di di “andare oltre” perché temono che il team ne soffra, ma in particolare temono di perdere i migliori elementi. Siate invece orgogliosi del loro successo, la crescita e lo sviluppo sono un processi continui che, se fatti all'interno dell'organizzazione, assicurano un flusso costante di risorse che possono essere una spinta verso l’alto anche per i manager stessi.

Vorrei darvi un ultimo suggerimento. Niente di tutto questo funzionerà se non vi concentrate sulla costruzione di un rapporto di fiducia con il vostro team. Trattate i vostri collaboratori con dignità e rispetto e fate loro comprendere che sono persone di grande valore per voi. Se saranno consapevoli che il loro successo è importante per voi, vi rispetteranno e vi ricompenseranno con maggiori sforzi nel raggiungere gli obiettivi che gli avete dato. E questo è uno dei compiti più importanti di un manager che può essere molto gratificante: come aiutare le persone a dare il meglio di sé.

maurizio nastasi

consulente di vendita presso Consorzio Indipendente Per I Servizi All'Impresa

10 anni

Ciao Mariachiara, credo che ci sia poco spazio per aggiungere altro. Hai perfettamente centrato,a mio avviso, uno degli aspetti fondamentali della leadership costruttiva : il buonsenso del manager che vede i suoi collaboratori come partner d'impresa e non come numeri.

Mariachiara Novati

Human Resources Manager at InterSystems Italia with a holistic understanding of the business

10 anni

Ho una strana sensazione che magari qualcuno può confermarmi: i commenti sono solo da parte di donne, quindi può essere o che siamo più sensibili a certe tematiche o forse siamo quelle che maggiormente patiscono i cattivi comportamenti dei cattivi manager? Mi piacerebbe sentire anche un parere maschile.

Simona Ghilardi

Controller _controllo di gestione di commesse

10 anni

onestá .fiducia e rispetto....d'accordissimo. Ed aggiungerei tanta "generositá"..professionale ..e quindi d'animo...generositá per investire tempo nel comprendere i collaboratori..nei diversi aspetti...merce ..rara...

Alessandra Galvani

Office Manager | Executive Assistant

10 anni

Grazie Mariachiara per questo articolo di grande ispirazione; incoraggiare, ispirare e credere nel talento dei collaboratori è proprio di manager con una leadership innata ... purtroppo è sempre più raro incontrarli ...

Sara sono d'accordo con Te,condivido l'articolo. Troppo importante

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