Come saremo diversi dopo - Alberto Andreotti

Come saremo diversi dopo - Alberto Andreotti

Il suono del silenzio è protagonista del #comesaremodiversidopo di oggi, firmato da Alberto Andreotti, Professional Counselor aziendale.

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All'inizio mi sembrava surreale - quanto è stata usata questa parola in questi giorni? - e in alcuni momenti mi metteva ansia, quasi paura. Mentre oggi è una delle cose che apprezzo di più durante le passeggiate con Maggie (la mia cagnolina beagle) in particolare la sera.

Surreale: che oltrepassa la dimensione della realtà ≈ fantastico, irreale, kafkiano, onirico, visionario. ‖ assurdo, inverosimile. Reale, vero. Secondo la Treccani. E il silenzio che avvolge la mia piccola città oggi invece lo trovo fantastico, onirico, visionario. Mi parla di una realtà completamente nuova per le città: neanche nel profondo della notte c'era questo silenzio perché in sottofondo da qualche parte c'era il rumore di un'auto o poteva essere quello di un aereo in cielo o un treno che passava sui binari.

In questo periodo sto veramente comprendendo il significato di inquinamento acustico. E tutto questo non vorrei portarlo nel futuro del dopo coronavirus. Vivere, invece, in una dimensione di rispetto di ritmi veramente naturali: questo si.

Lo hanno detto e ripetuto in molti: si correva troppo, in tutti i momenti, del giorno e della notte, senza sosta. Con gli aiuti, per molti, dannosi al fisico, alla mente e alla società. Tutto questo può essere interrotto, non serve più, possiamo vivere ritmi più naturali, allineati con la natura. Abbiamo fatto di tutto per rendere artificiale la nostra natura umana per non assoggettarci ai ritmi della Madre Terra, per sfuggire all'orologio delle stagioni.

Andare oltre, oggi, andare oltre la natura umana e riconnetterla con il tempo naturale. Non sarà una perdita, non saremo costretti a rinunciare. Sarà un riprendere senso, riprendere contatto con le energie reali, quelle del Pianeta e dell'universo. Non combatterle, integrarle nelle nostre vite, nelle nostre città, nei nostri paesaggi, nel nostro pane quotidiano, nelle nostre relazioni.

Dare senso e tempo per l'ascolto nella relazione. Darsi lo spazio di un silenzio per capire meglio e non doverlo riempire per forza di parole, rumori.

Silenzio che parla, spazio di riflessione e meditazione con sé stessi per arrivare veramente agli altri. Questa la nostra responsabilità.

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