Comune che vai, tassa che trovi
È tempo di ferie, e ognuno di noi sceglierà una meta dove passare i propri momenti di riposo. Purtroppo con il mese di luglio l'appuntamento fisso con il fisco sembra fatto apposta per "rovinare" proprio il nostro relax.
Il peso del fisco sulle piccole imprese italiane è rimasto invariato nel 2016. Tra contributi (che in realtà non c'entrano molto con l'imposizione fiscale) artigiani, commercianti e quant'altro, le tasse peseranno quest'anno per il 61,2% sul reddito dei titolari. Così il Tax free day, il giorno in cui gli imprenditori inizieranno a lavorare solo per sé stessi e la famiglia, cadrà il 10 agosto, giusto per la notte di San Lorenzo per non lasciare il cielo a piangere in solitudine.
Sostiene la Cna, l'associazione dei piccoli imprenditori italiani, nel Rapporto 2016, che si prevede un nuovo aumento dello 0,3% per il 2017. Così che il Total tax rate, tutto ciò che pesa sul reddito dei piccoli, salirà al 61,2%.
Ma non va allo stesso modo per tutti. Dall'Osservatorio della Cna, dal titolo "Comune che vai, fisco che trovi", emerge che un negozio o un'attività di parrucchiere a Trento viene tassato meno che a Reggio Calabria.
Ma perché c'è questa differenza tra città e città? Semplice: ogni comune è libero di fissare i livelli di tassazione sui rifiuti, sull'occupazione del suolo pubblico e soprattutto sugli immobili strumentali, quelli cioè che servono all'impresa.
Ci si stupisce poi se quattordici persone finiscono in carcere e due ai domiciliari. Questo è il risultato di un'indagine del nucleo di polizia tributaria di Venezia, che riguarda sei imprenditori, tre funzionari dell'Agenzia delle Entrate (uno dei quali in pensione), due commercialisti, due ufficiali della Guardia di finanza, un appartenente alla Commissione Tributaria Regionale per il Veneto e due dirigenti di un'azienda assicuratrice, coinvolti, "con diversi ruoli, in fatti di corruzione commessi al fine di sgonfiare gli importi delle imposte da pagare da parte di imprese già sottoposte a verifiche fiscali". Tra gli arrestati anche il comandante del Nucleo di polizia tributaria di Siracusa (dove comanda dall'agosto 2016). L'ufficiale è accusato di reati commessi quando era in servizio a Udine.
Certo evadere le tasse e/o corrompere è sbagliato, ed è un atteggiamento che va sempre e comunque condannato. Ma in una situazione economica stagnante da 10 anni, in cui le tasse aumentano anziché diminuire, le scelte dello Stato sembrano quasi "invitare" ad assumere comportamenti sbagliati.
Nel frattempo non ci resta che prendere un periodo di riposo, cercare di rilassarci, e ricaricarci per affrontare tutto quello che ci aspetterà al nostro rientro.