Consapevolezza ed Empatia: perché sono le keywords della comunicazione strategica del 2022?
Iris Arpfel, fonte foto Design Scene

Consapevolezza ed Empatia: perché sono le keywords della comunicazione strategica del 2022?

Comunicazione empatica e strategie di marketing emozionale: i consumatori nel 2022 cercano brand capaci di ascoltarli veramente

La linea di demarcazione tra il “dire” e il “fare” delle aziende si assottiglia sempre più nel 2022.

Reduci da due anni di quasi totale condiscendenza delle aziende alle necessità più personalizzate (pena il crollo totale di fatturato), i consumatori hanno aumentato esponenzialmente quelle che sono le loro pretese per concludere un acquisto.

La costante minaccia di una recrudescenza della pandemia, influenza la comunicazione dei brand che prende strade molto precise:

la comunicazione deve trasmettere e condividere messaggi chiari e non fraintendibili sul proprio operato, sull’etica che spinge a operare. 

Il “fare comunicazione” non può più prescindere dal pensare e agire in modo empatico verso i nostri clienti, i collaboratori e i nostri stessi colleghi.

Si abbandonano quindi totalmente i sensazionalismi, e si comunica per entrare sempre più nella sfera privata, a caccia dei bisogni più intimi dei consumatori.


Comunicazione empatica: le aziende devono dotarsi di significati profondi e azioni che accompagnino le parole

Come accennavo, il processo di significazione verso cui le aziende si stanno avviando, poggia su consapevolezza e ascolto.

La sfida del comunicatore aziendale diventa quella di riuscire a illustrare ai clienti principalmente la dimensione umana dell’azienda, che dimostra un reale interesse per i bisogni e le emozioni dei consumatori attraverso azioni concrete, che spesso prescindono dalle conversioni in acquisto dirette, che diventano conseguenza di un atteggiamento generale dell’azienda. 

Non si comprano più prodotti/servizi, ma VALORI.

Le persone sono oggi “a caccia di storie vere”, in cui possano rivedersi e attraverso le quali trovare soluzioni ai propri bisogni o problemi.

Il Brand per i consumatori si avvia a diventare un simbolo di appartenenza ai valori che veicola. I consumatori smettono di comprare solo prodotti, ma sono a caccia di valori umani e sociali.

Le aziende devono quindi passare all’azione: attraverso un ascolto attivo e attento di idee, opinioni, ma anche stati d’animo e sentimenti dei customers, le aziende devono modellare non solo la comunicazione, ma anche e soprattutto i  prodotti e servizi con il preciso scopo di rispondere ai bisogni individuati.

Dal web all’offline a caccia delle emozioni dei nostri clienti

Sul web, e in particolar modo sui social, un attento listening consente di conoscere meglio i propri utenti, e dunque di aiutarli personalizzando i propri prodotti e servizi proprio sui loro bisogni.

Uno dei modi migliori per tenersi in questo genere di contatto con i propri clienti è una buona strategia di web marketing.

Attraverso azioni mirate di  storytelling, copywriting e content marketing si potranno ottenere informazioni preziose, da spendere anche e soprattutto nelle azioni offline.


Strategie di marketing emozionale: una presenza attiva, ma non invasiva, nel quotidiano dei clienti

I consumatori si relazionano e acquistano un brand, spesso, sulla base delle emozioni che vengono sollecitate dalla strategia comunicativa adottata. 

Bisognerà quindi fare leva su “terreni comuni” che consentiranno al target di vedere riconosciuti i propri valori e prese in considerazione le proprie emozioni in merito, in modo da  sentirsi capiti e apprezzati. In questo modo sarà possibile creare un ponte biunivoco tra ciò che il brand offre loro e le motivazioni che muoveranno i clienti all’acquisto.

La presenza attiva nel quotidiano dei clienti, attraverso azioni di web marketing ma anche di marketing offline, consentirà di instaurare una relazione  interpersonale positiva con il pubblico.

Importante, in questo processo, sarà mantenere la giusta discrezione. 

Sarà compito del comunicatore creare il giusto equilibrio, creando contenuti autentici e strutturarli con una idonea frequenza.

Il brand deve infatti dare lo spazio necessario al suo interlocutore, permettendogli di dialogare e di costruire un’esperienza di valore, cosa ben lontana da una comunicazione martellante “alla vecchia maniera”.


Conclusioni?

Non si tratta più solo di un meticoloso studio della strategia di marketing perfetta per vendere al nostro target un prodotto o un servizio. Comunicare è diventato anche interazione, cooperazione, comprensione, trasparenza e autenticità.

Creare strategie di marketing emozionale e di comunicazione empatica, presuppone sia studi preliminari di mercato, ma anche l’adeguamento costante delle azioni ai nuovi bisogni e alle nuove emozioni dei clienti.

Per fare questo è necessario mantenere un mindset dinamico, orientato e resiliente al cambiamento, e un atteggiamento di ascolto proattivo.

➡️ Shock The Rules


 






Roberto C. CENNI

Business Development & Management Consultant - Strategic R&D - MOB Manager

2 anni

Senza empatia, non fai molto...

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