Conviene investire in un progetto di e-commerce?

Conviene investire in un progetto di e-commerce?

Noto spesso grande ottimismo ed entusiasmo quando, ai vari eventi del settore, si parla di e-commerce e di come il canale stia crescendo ad un ritmo costante negli ultimi anni, soprattutto in Italia dove abbiamo ancora un elevato divario in termini di fatturato da recuperare nei confronti di altri Paesi.

Questo entusiasmo però, se non correttamente contestualizzato, rischia di avere l’effetto collaterale di creare qualche falsa speranza per le PMI, che potrebbero vedere l’e-commerce come un’opportunità da cogliere con un investimento sostanzialmente privo di grandi rischi.

Vi segnalo un post in cui ho provato a mettere nero su bianco alcune mie considerazioni in merito, nella speranza che possano essere utili come spunto di riflessione.

E-Commerce: opportunità o investimento ad alto rischio?

Emanuela Atzei

Freelance Digital Marketing Consultant en ForteChiaro

4 anni
Marco Lombardo

Backend Developer

5 anni

L’e-commerce è un’opportunità senza alcun dubbio. L’unico rischio è quello di realizzare un servizio non adeguato e al di sotto delle eseguente e aspettative del cliente.

Claudio Cappellato

Socio fondatore responsabile marketing presso TheBeam

8 anni

condivido parzialmente la tua opinione: il mercato premia il valore aggiunto, sia che sia strettamente legato al prodotto innovativo, sia che sia legato al servizio collegato. Amazon non consente una vera valorizzazione del servizio collegato, ma ha valore in quanto a sicurezza di acquisto e condizioni di consegna e reso. Quindi se il nostro valore aggiunto è legato ad un servizio collegato, Amazon non è lo strumento giusto. Tramite Amazon ci sono possibilità di vendita se si è produttori di qualcosa con minima concorrenza. Se siamo semplici rivenditori, le possibilità di fare numeri si riducono di molto. Si può avere successo su Amazon se si riesce a creare un brand che è un catalogo di prodotti altrui, ma dei quali si sia fatta a priori una cernita sia in base alla qualità, sia in base al prezzo competitivo di vendita, tale da farci valutare dal possibile acquirente come brand di fiducia. Come semplici rivenditori, senza brand, se le vendite sono minime, il guadagno sarà minimo e non interesserà nessuno, ma se prendono quota, o il produttore stesso cercherà di prendere il nostro posto o sarà Amazon stessa a bypassarci andando lei direttamente a farci concorrenza acquistando direttamente dal/dai produttori. (Conosco bene il mercato cinese di origine di molte produzioni ed ho visto molti di questi casi) Quindi esistono possibilità di successo, ma queste dipendono dal valore aggiunto che in questo caso è del nostro brand che siamo riusciti a far emergere. Peraltro, anche per far emergere il nostro brand occorre avere un valore aggiunto, che è quello della conoscenza approfondita dei metodi pubblicitari e di ranking prodotto sulla piattaforma stessa di Amazon, ergo non basta avere un prodotto e metterlo in vendita, ma bisogna anche scalare il rank all’interno della piattaforma Amazon e ciò necessita di conoscenza della piattaforma (che in tal caso può essere il nostro valore aggiunto) ed investimenti. Il mercato e la concorrenza sono ora globali, non importa se si usa un market place come Amazon o un nostro sito di e-commerce, in ambo i casi la conoscenza delle regole di mercato e l’ottimizzazione dei processi, sono imprescindibili, sia si tratti di far crescere un nostro e commerce, sia si voglia sfruttare un marketplace. SEO e SEM sono entrambi in gioco anche all’interno dei marketplace: l’improvvisazione e la mancanza di risorse finanziarie portano entrambe al mancato raggiungimento degli obbiettivi minimi di sostentamento.

Daniele Gagliardi

CEO at Bitbull | Bip Group

8 anni

Grazie mille a tutti! Stefano Grigoletti i marketplace sono un'opportunità molto interessante, spesso sottovalutata..

Stefano Grigoletti

🚀 Strategie di Marketing digitale 📈 Specialista nell'analisi tecnica dei Mercati Finanziari 🥊 Istruttore GroupBoxing®️

8 anni

Molto utile analizzare questi "cluster" o aspetti del modello di business, forse non sempre così "chiari" ma che sicuramente aiutano nella valutazione del progetto. Che sia quindi il caso di parlare di e-commerce sempre più riferendosi all'estensione "digitale" del canale di vendita, talvolta sui diversi Marketplace, non solo big ma anche minori, verticali...? Comunque, post molto interessante, grazie!

Per visualizzare o aggiungere un commento, accedi

Altre pagine consultate